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"Azioni sul turismo", Fico (LpRa) critico: "Nessun progetto chiaro per i lidi"

"È stata una chiacchierata tra amici e conoscenti l’assemblea del Consiglio territoriale del Mare - attacca Fico -. La platea si aspettava di conoscere, dopo sette mesi di governo De Pascale, i progetti di vocazione turistica di ogni lido"

Il vice segretario di Lista per Ravenna e responsabile Turismo e Commercio, Massimo Fico, critica l'incontro che si è svolto martedì sera a Marina di Ravenna per presentare le “Azioni sul turismo” della Giunta comunale. "È stata una chiacchierata tra amici e conoscenti l’assemblea del Consiglio territoriale del Mare - attacca Fico -. La platea si aspettava di conoscere, dopo sette mesi di governo De Pascale, i progetti di vocazione turistica di ogni lido. Abbiamo invece assistito ad una pura elencazione di intenti verbali, ripetitivi e inconcludenti, stile campagna elettorale.  L’assessore al turismo Costantini non ha indicato alcun progetto chiaro su cui lavorare. Si è soffermato molto sulla nuova ordinanza del sindaco che liberalizza per tutto l’anno i giorni di apertura degli stabilimenti balneari, creando alle località più problemi di quanti ne possa risolvere. Ha detto dei 414 mila euro che saranno messi a disposizione dalla tassa di soggiorno per la “riqualificazione dei lidi”, che servono al massimo per qualche manutenzione, essendo in media 46 mila euro per località, senza dire che il Comune incassa dai suoi nove lidi oltre il doppio di questa misera somma. Ha celebrato i 500 mila euro da appaltare per sistemare le strade, tacendo che in realtà servono appena per risolvere su poche strade, di non tutte le località, alla media di appena 4 mila euro ciascuna, i danni più vistosi prodotti dalle radici dei pini.  A precisa domanda di come saranno utilizzate le centinaia di migliaia di euro incassate dai parcheggi a pagamento di Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido di Dante, non ha saputo rispondere. Niente di più".

"Alla mia richiesta di utilizzare le entrate dall’Imu anche per il comparto turistico, l’assessore ha risposto che non è possibile scorporare la parte di questa imposta derivante dal litorale, anche se un calcolo di massima è pur sempre possibile - aggiunge l'esponente della lista civica -. L’Imu, valendo per il Comune di Ravenna oltre 50 milioni l’anno, non si applica in genere alle prime case. Ma sui lidi le seconde case sono più delle prime, ed è certo che ai lidi non torna quasi niente di quanto pagano.  Emerge invece una forte propensione di questa Amministrazione a spendere valanghe di soldi per consulenze, studi, indagini e ricerche di mercato, di cui non di vede il seguito e senza che neppure si riesca a capire quale identità turistica il Comune vorrà riconoscere a ciascun lido e a Ravenna più in generale.  Non sono bastati i quasi 20 mila euro spesi circa un anno fa per il percorso Ravenna Ascolta, di cui non si ha più traccia. Ne sono stati 30 mila per avere idee su una nuova immagine del Natale a Ravenna, con risultati davvero imbarazzanti. Altri 25 mila saranno spesi per “studiare” la nuova identità da imprimere a ciascun lido, che si sperava di conoscere martedì scorso. Ancora altri 70 mila euro per un bando legato al web marketing. E siamo appena ad inizio anno.  L’assessore al turismo e l’assessore al commercio a parole hanno una potenza di fuoco impressionante, ma acqua e chiacchiere non fanno frittelle. Fare bandi e concorsi per avere idee e indicazioni sui progetti significa non avere idee e progetti per rilanciare il turismo della nostra comunità. Con buona pace degli operatori turistici e commerciali e dei cittadini".

 

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