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Bando Iat, è scontro in Consiglio comunale. L'opposizione: "Gli atti vanno in Procura"

L'attacco dell'opposizione: "Ci sono dei comportamenti anomali". L'assessore: "Non insinuate dubbi dove non ce ne sono"

Lo scontro sul bando per la gestione degli Iat (uffici di informazione turistica) arriva in Consiglio comunale a Ravenna. Nella seduta di martedì, l'opposizione ha voluto segnalare diverse anomalie. Come evidenzia la consigliera Veronica Verlicchi (La Pigna): "Il bando esce il 29 dicembre del 2021 e il 21 gennaio, a procedura aperta, viene modificato il disciplinare di gara in merito agli accordi di collaborazione con enti del territorio e prorogata la scadenza dal 7 al 19 febbraio. Ancora: viene annullata la commissione Turismo convocata lo scorso agosto per fare chiarezza su alcuni aspetti del bando, poi tutti compresi nella sentenza del Tribunale del ricorso. In tre partecipano alla gara: di Destination design - prosegue Verlicchi - non si aprono le buste perché non ha presentato nessun accordo di collaborazione; la cooperativa sociale Cristoforo, vittoriosa, ottiene poco più di 80 punti, avendo anche citato 15 lettere di intenti per accordi con enti del territorio; per Ravenna incoming, che ha fatto ricorso (poi accolto dal Tar, ndr), 79,2 punti e una quarantina di lettere. Cristoforo, che inizialmente ha 60,6 punti, vince applicando il ribasso massimo del 20%, mentre Ravenna incoming applica poco più dello 0,1%".

"Come è possibile", si chiede Verlicchi, se la onlus non può giocarsi la carta degli sgravi fiscali per lavoratori disabili, dovendo assorbire tutto il personale occupato in precedenza? Inoltre sei lettere di intenti presentate su 15 risalgono al 1^ gennaio 2022 e hanno il testo uguale. Con il bando uscito due giorni prima, e in pieno periodo natalizio, tira le fila la capogruppo, sarebbero stati dunque perfezionati progetto e vari aspetti previsti dalla gara. "Qualcosa non è andata come doveva" e c'è "un danno erariale", conclude: con l'annullamento di tutti gli atti e l'assegnazione a Ravenna incoming della gestione dal 1^ ottobre con il vecchio prezzo più elevato.

Gianfilippo Rolando della Lega tira in ballo il ruolo nella vicenda di Mauro Mambelli, ex presidente di Ravenna incoming e attuale presidente di Confcommercio, associazione indicata come partner per due servizi dalla vincente Cristoforo; così come quello del sindaco Michele De Pascale. Anche per il capogruppo di Fratelli d'Italia Alberto Ferrero, sia stata "leggerezza, eccesso di fiducia o altro, il Comune ha subito un danno" e dal Tar arriva "una bocciatura totale di quanto predisposto". Occorre dunque "fugare ogni dubbio nelle menti di chi potrebbe averne". Nicola Grandi di Viva Ravenna non accetta di "parlare di normalità, il Tar parla di eccesso di potere. Non abbiamo sospetti ma ci sono dei comportamenti anomali". "Sono situazioni ordinarie, il diritto amministrativo è complesso", ribadisce Cinzia Valbonesi dai banchi del Partito democratico: il Comune si dimostra "equidistante" dai privati, accetta la sentenza e ha attribuito l'incarico a Ravenna incoming senza fare ricorso al Consiglio di Stato. "Abbiamo massima fiducia negli uffici tecnici e non c'è nessun motivo per una commissione d'indagine", conclude la dem.

Dopo la commissione di lunedì, la richiesta di una commissione d'indagine da parte di Pigna, Lega e Viva Ravenna, sulla gara per la gestione degli Iat del Comune di Ravenna, annullata dal Tar con sentenza del dicembre scorso, infiamma anche il consiglio comunale di martedì pomeriggio. I tre partiti di opposizione non fanno breccia nella maggioranza, la richiesta viene infatti respinta con 21 voti contrari (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Gruppo misto, Movimento 5 stelle, Pri) e 5 voti a favore (La Pigna, Fratelli d’Italia, Viva Ravenna, Lega Salvini premier), ma gli atti ora potrebbero finire sui tavoli della Procura. Certi "toni inquisitori" di alcuni consiglieri di opposizione "non fanno bene alla pubblica amministrazione", alza la voce l'assessore al Turismo Giacomo Costantini, rigettando le accuse di volere tutelare qualcuno. Il Comune accoglie la sentenza, "non insinuate dubbi dove non ce ne sono": tutti i passaggi della gara sono "ordinari" e la sentenza verte sull'accoglimento o meno di una autodichiarazione, non su mancanza di imparzialità, eccesso di potere e fatto grave. Così, conclude, "rischiate di di accusare persone che lavorano in maniera onesta". Sono "toni inaccettabili", carica Veronica Verlicchi della Pigna annunciando che "in Procura ci andiamo. Questa era l'opportunità proprio per mostrare che non c'è nulla da nascondere". La sentenza, argomenta la civica, rileva delle irregolarità, non chi o perché sono state commesse, e la commissione d'indagine servirebbe a capire cosa è successo, per evitare che si ripeta. Di certo la sentenza del Tar è "pesantissima e bastona l'amministrazione comunale che ha scelto di impugnare il ricorso" presentato; e "non è ordinario che si sbagli in questa maniera", concludono le opposizioni. (fonte Dire)

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