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Bassa Romagna, "no alla firma della convenzione per accogliere 417 stranieri"

Annunciata la presentazione di un’interrogazione in Regione del consigliere Massimiliano Pompignoli

“La bellezza di circa quattro milioni e mezzo di euro è l’importo (presunto) che sarà erogato all’Asp dei Comuni della Bassa Romagna per accogliere e mantenere 417 stranieri richiedenti asilo, per 10 mesi. Lo stabilisce una convenzione, i cui effetti dovrebbero durare dal prossimo 1 marzo al 31 dicembre 2018, che dovrebbe essere siglata nei giorni prossimi tra Prefettura di Ravenna, Unione dei Comuni della Bassa Romagna e la citata Asp. Insomma, nel silenzio generale continua l’irresponsabile politica del Governo Pd di scaricare sui territori la massiccia e costosissima presenza di immigrati irregolari, di fatto fregandosene delle possibili ricadute negative”.

La denuncia arriva da Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna e candidato alla Camera dei Deputati nel collegio proporzionale romagnolo, e da Samantha Gardin, segretario provinciale di Ravenna anch’essa candidata nell’uninominale ravennate, che anticipano la presentazione di un’interrogazione in Regione del consigliere regionale Massimiliano Pompignoli.

“È ora di dire basta. Ormai è prova provata - sostengono Morrone e Gardin - che una percentuale molto bassa, poco oltre il 5%, di chi entra illegalmente in Italia ha il diritto all’asilo. Gli altri sono immigrati clandestini che non fuggono da situazioni di reale pericolo, ma entrano nel nostro paese per le più svariate ragioni, nessuna delle quali positiva per noi. E ciò che consideriamo più riprovevole è il silenzio del Governo su ciò che sta succedendo. La convenzione, infatti, potrebbe essere reiterata e questi stranieri potrebbero rimanere nel territorio per tempi dilatati a dismisura. Nel testo della convenzione, inoltre, si legge chiaramente che il numero di stranieri potrebbe aumentare e che si dovrebbero individuare ‘luoghi comuni di accoglienza’, qualunque significato abbia questa frase, per ‘fronteggiare con immediatezza l’eccezionale afflusso di cittadini stranieri’. Insomma, siamo alle solite: Minniti afferma che gli sbarchi sono in diminuzione, ma l’afflusso rimane eccezionale. Con buona pace di una corretta informazione. L’opinione pubblica, al contrario, deve sapere cosa significhi e quanto costi questa ospitalità senza regole”.

“Oltre ai servizi di assistenza generica (trasporto, lavanderia, pulizia e igiene ambientale e della persona, fornitura e erogazione di pasti adeguati a pratiche religiose o abitudini alimentari tipiche delle diverse etnie)” - spiegano i leghisti – “ci sono il vestiario, la diaria giornaliera per le piccole spese, l’erogazione una tantum di una tessera/ricarica telefonica, telefonini e naturalmente non dovranno mancare reti Wi-Fi ‘efficaci in relazione al numero degli ospiti’. E poi servizi di mediazione linguistica e culturale, di formazione e riqualificazione professionale, di orientamento all’inserimento sociale, di animazione socio-culturale e naturalmente l’assistenza legale gratuita per la domanda d’asilo e per l’eventuale appello alla decisione negativa. E vuoi negare a questi stranieri un sostegno socio-psicologico? Mai sia detto. E quindi via libera anche allo psicologo/psichiatra che li supporterà per specifiche esigenze. Naturalmente è scontata l’assistenza sanitaria e il trasporto per raggiungere i presidi. Ma non solo l’assistenza urgente e indispensabile, si dovranno garantire a questi ospiti visite specialistiche, esami diagnostici, ricoveri ospedalieri, oltre a cure e riabilitazioni per chi ha specifiche esigenze socio-sanitarie. E tutto questo, e molto di più, per mesi e forse anni. Perché ben pochi stranieri senza diritto a rimanere in Italia saranno espulsi secondo la legge, ma sfrutteranno fino alla fine tutele e servizi gratuiti (fonte di lucro per chi li elargisce, enti, coop, professionisti, privati) e poi si faranno di nebbia andando a gravitare sul welfare dei Comuni, ingrossando quella massa di stranieri irregolari che vive di espedienti o milita nella criminalità”

“Il nostro auspicio è che questa convenzione non sia firmata. Ma più in generale non è più tollerabile che tanti italiani, dai terremotati alle nostre famiglie in stato di disagio, debbano subire ritardi e tagli negli aiuti o prestazioni sempre più esigue, mentre spendiamo miliardi di euro delle nostre tasse per mantenere persone che ci sfruttano senza averne diritto”.

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