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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Bassa Romagna, Sinistra Italiana Ravenna si oppone alla realizzazione dei pozzi di estrazione

E' stato emesso un ordine del giorno contro le estrazioni di metano e altri gas in Bassa Romagna

Sabato si è svolta a Villanova di Bagnacavallo l'assemblea costitutiva di Sinistra Italiana. E' stato emesso un ordine del giorno contro le estrazioni di metano e altri gas in Bassa Romagna. L’assemblea di Sinistra Italiana della provincia di Ravenna chiede alle istituzioni locali (comuni, unione dei comuni e regione Emilia-Romagna) un impegno "per bloccare definitivamente estrazioni e ricerca di nuove fonti che producono rischi accertati di ulteriore subsidenza e probabilità di terremoto, sia pure di basso-media intensità".

Osservano da Sinistra Italiana: "La regione Emilia Romagna dimostra una preoccupante schizofrenia; da un lato approva Il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni; il 3 di marzo di quest’anno, dall’altro è intenzionata a concedere nuove concessioni per la ricerca e l’estrazione di gas che sicuramente non gioveranno al miglioramento del rischio alluvioni. Nel piano (piano di bacino dell’autorità del fiume Reno) tutto il territorio del comune di Bagnacavallo e di quello di Alfonsine sono a rischio alluvione, un rischio medio su tre livelli, quindi non di poco conto. Il tutto per estrarre un bene del demanio che oggi è valutato all’ingrosso a 21 centesimi al metro cubo (circa -30% rispetto a 3 anni fa) e, in Italia, il paese con le royalty più basse d’Europa".

"Il territorio della Bassa Romagna è caratterizzato da subsidenza di origine naturale, trattandosi di una piana alluvionale in cui i sedimenti che la formano sono naturalmente soggetti ad abbassamento per compattazione e da subsidenza di origine antropica prodotta dall’estrazione di risorse quali gas naturale e acqua da pozzi artesiani, dal sottosuolo - proseguono -. I dati ci dicono che Il territorio della bassa Romagna ha già subito notevoli danni da subsidenza, da estrazione metano e acqua, con abbassamento di circa 2 centimetri all'anno per 30 anni. Successivamente la subsidenza (periodo 2001-2012), a seguito dell’interruzione delle estrazioni ha rallentato assestandosi tra 0,5 e 1,5 centimetri all'anno. Ciò ha comunque creato notevoli scompensi alla gestione della rete di bonifica che va in emergenza più volte nel corso dell’anno, non ultimo il 22 settembre di quest’anno. Non capiamo quindi i motivi di accettare questi progetti che già negli studi, della stessa regione e aziende, si prevede un peggioramento della subsidenza dai 3 centimetri (caso migliore) ai 7 centimetri (nel caso peggiore) e che comunque termina con un incognita sull’impatto reale della stessa opera. La neonata formazione di Sinistra Italiana Ravenna si opporrà alla realizzazione di quest’opera insieme a tutti i cittadini, associazioni e partiti".

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