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No ad aumenti Irpef e stop a investimenti "sbagliati": il bilancio comunale nel mirino dell'opposizione

L'opposizione critica le scelte operate dalla Giunta ravennate sul bilancio previsionale: "Un aumento esponenziale dell'imposizione fiscale al fine di mantenere una struttura pletorica e ridondante"

Un 'no' categorico agli aumenti previsti su Irpef e Imu, ma anche critiche sull'aumento della spesa corrente, sulla gestione delle società partecipate e su investimenti ritenuti "sbagliati". Gran parte dell'opposizione si è riunita venerdì nelle sale del Comune di Ravenna per lanciare una dura critica alle scelte operate dalla Giunta De Pascale rispetto al bilancio di previsione 2023-2025 che martedì dovrà essere votato dal Consiglio comunale. Sono 23 in tutto gli emendamenti presentati, fra bilancio e Dup (Documento unico di programmazione), dai consiglieri di Fratelli d'Italia, Lega, Viva Ravenna e La Pigna, in attesa della discussione prevista nella prossima seduta del consiglio.

Aumenti per Irpef e Imu

Fra le varie critiche mosse ai documenti varati dalla Giunta di Ravenna, il punto centrale rimane quello degli aumenti. Infatti la manovra presentata dalla Giunta a fine febbraio prevede un aumento dell’Addizionale Irpef nella misura del massimo Consentito ai comuni, ovvero dello 0,80%, con un'esenzione per i redditi più bassi fino a 13.000 euro annui, ma anche un aumento dell’Imu sui capannoni e terreni agricoli e un rialzo della tariffa per l’occupazione del suolo pubblico del 20% annuo. "Aumenti che si potevano evitare sostenendo azioni diverse - afferma la consigliera Veronica Verlicchi de La Pigna - si poteva evitare di toccare le tasche dei cittadini per far quadrare il bilancio". 

Per Verlicchi, quella della Giunta De Pascale sarebbe quindi una "scelta politica per continuare a dilatare la spesa pubblica". Oltre all'aumento dell'Irpef che toccherà una gran fetta dei cittadini ravennati, la consigliera de La Pigna critica l'incremento dell'Imu per le attività agricole "uno dei settori più colpiti ormai da anni - dice Verlicchi, precisando che "la Giunta aumenta il proprio compenso mensile, anche se non è un obbligo", e suggerendo che tali fondi potrebbero invece essere dirottati nelle casse comunali.

Non manca una stoccata diretta ai dirigenti comunali: "Poteva essere un'occasione per evitare di spargere a pioggia dei premi per dirigenti che hanno già compensi importanti" rileva Verlicchi, aggiungendo che le "nubi all'orizzonte si addensavano già l'anno scorso", con la colpa che non sarebbe solo attribuibile alla guerra e alla pandemia, ma anche alla "dilatazione della spesa corrente" che, dal 2016 al 2022, ovvero dall'inizio del primo mandato del sindaco Michele De Pascale sarebbe "aumentata da 160 a 210 milioni". "Nonostante la situazione dei conti c'è ancora una strada percorribile per non mettere le mani nelle tasche dei cittadini - prosegue Verlicchi che, a nome dell'opposizione, propone di - mantenere le entrate Irpef invariate rispetto all'anno scorso per evitare di aumentare il carico fiscale per tutti i cittadini".

Proprio sull'aumento dell'imposizione fiscale (Irpef), interviene il consigliere della Lega Giacomo Ercolani, presidente fra l'altro della Commissione Bilancio, sottolineando che "i redditi fra i 15mila e i 28mila euro vedranno crescere l’addizionale Irpef del 40,35%, con aumenti fino a 224 euro l'anno, mentre per i redditi nella fascia tra 28mila e 50mila euro l'aumento sarà del 35,59% rispetto al 2022, con un rialzo fino a 400 euro". Rialzi che permetterebbero al Comune di recuperare 4,5 milioni di euro di risorse.

Gli illeciti amministrativi, e in particolare le multe, permetterebbero poi al Comune di incassare oltre 1,6 milioni di euro, ma Ercolani precisa che se tale obiettivo dovesse essere raggiunto, significherebbe che le multe sarebbero un mero "strumento di cassa del Comune" e anche gli autovelox piazzati sulle strade sarebbero pensati "per fare cassa e non per tutelare la sicurezza dei cittadini". Per Ercolani, quindi, ci sarebbero "alternative di lungo periodo migliori", rispetto agli aumenti di Imu e Irpef, a cominciare da una riduzione delle "alte spese per il personale".

Da questo bilancio di previsione sembra chiaro che qualcuno non ha il polso della situazione - afferma Filippo Donati di Viva Ravenna - Aumentano le tasse mentre ci sono molte famiglie e aziende che hanno ancora le 'gambe molli' dopo la pandemia". L'ex candidato sindaco punta il dito anche sulla percezione dei singoli cittadini: "Si vedono aumentare le tasse, ma hanno comunque le stesse condizioni di disagio, dalle strade ai ponti". Donati allarga poi la critica alle scelte strategiche dell'Amministrazione De Pascale: "A parte le rinnovabili ci stiamo dimenticando di tutto il resto. Ci stiamo dimenticando del turismo in città e del turismo al mare".

"Balza agli occhi quello che prevede questo bilancio - dichiara Alberto Ferrero, capogruppo di Fratelli d'Italia - un aumento esponenziale dell'imposizione fiscale al fine di mantenere una struttura spesso pletorica e ridondante". Secondo Ferrero "in un momento storico come quello che stiamo vivendo, l'obiettivo sarebbe stato quello di contenere la spesa per i cittadini".

"Un bilancio totalmente da cassare - prosegue il consigliere di Fratelli d'Italia, puntando il dito su "un bilancio conservativo" che va a pesare sulla "popolazione già fiaccata da Covid, guerra e aumenti generalizzati". "Si sarebbero potute fare scelte diverse - aggiunge Ferrero, ribadendo la disponibilità dell'opposizione "a collaborare" con il Comune su una revisione del bilancio.

Investimenti e indebitamento del Comune

L'opposizione poi 'cala la scure' anche sul piano investimenti presentato dalla Giunta, pari a 116 milioni di euro. 33 di quei milioni, tuttavia, sarebbero a mutuo, prevederebbero cioè un indebitamento e per Verlicchi sarebbe "impossibile che il Comune riesca a sostenerlo". Problemi che secondo la consigliera de La Pigna sarebbero anche relativi ai tempi: "Ci sono 116 milioni di investimenti e solo 9 mesi per la loro gestione. Risulta molto difficile credere che tutto quanto si possa realizzare. Abbiamo già perso i primi tre mesi dell'anno".

Per Ercolani si tratterebbe inoltre di un piano investimenti "Molto ambizioso, forse troppo". A preoccupare il consigliere leghista sarebbe soprattutto la questione dell'indebitamento. Gli investimenti finanziati a mutuo prevederebbero infatti un "aumento del 101% degli interessi passivi del Comune". Il rischio quindi per Ercolani "sarebbe anche quello di legare le mani a una futura giunta".

Per l'opposizione andrebbe quindi verificato quali di questi investimenti sarebbero prioritari. Ferreo, in particolare, rileva che "le spese e le scelte per determinati investimenti possono essere a volte sbagliate". Il capogruppo di Fratelli d'Italia indica come esempio la riqualificazione della Piscina comunale di Ravenna, per la quale era stato approvato un primo progetto da 18 milioni nel 2018 poi "saltato per i ritardi dell'amministrazione", giungendo così al secondo progetto, recentemente approvato, 22 milioni di euro. "Con una maggior razionalizzazione delle spese si potrebbero recuperare milioni che consentirebbero all'amministrazione di non aumentare l'Irpef, di spegnere i lampioni di notte o di aumentare le tariffe dei parcheggi".

Partecipate, servizi e cultura

I gruppi d'opposizioni sparano a zero anche sulle società partecipate. Chiedendo una valutazione per Azimut e una migliore gestione di Ravenna Entrate e Ravenna Farmacie. Si chiede poi una riduzione della spesa per il personale comunale con l'obiettivo di raggiungere un costo pari al 19% sulla spesa corrente, mentre oggi sarebbe circa al 24%. Ferrero lancia un affondo anche sull'ambito culturale: "Si operano tagli a Mar e Classense, mentre si dà denaro a RavennAntica - aggiungendo che il tal modo il Comune vorrebbe "mantenere una struttura che serve a poco".

Sugli aspetti socioeconomici del bilancio interviene anche Renato Esposito (Fratelli d'Italia) che, partendo dai dati demografici che vedono una diminuzione della popolazione ravennate e in particolar modo al calo delle nascite, punta il dito sull'offerta dei servizi educativi per l'infanzia. Il consigliere Esposito infatti mette in luce come nelle graduatorie per gli asili la "situazione lavorativa è l'ultimo requisito richiesto. Una cosa piuttosto singolare per un servizio che dovrebbe essere vicino a chi lavora".

"Ravenna eccelle nel creare supermercati, centri commerciali e cooperative - prosegue Esposito - Possiamo notare un progressivo abbandono dei negozi del centro storico in favore di queste altre attività". Il consigliere di Fratelli d'Italia non risparmia una battuta anche sulla questione rifiuti, rilevando che a Ravenna ci sarebbe "un pessimo servizio a fronte di un aumento della tariffa della Tari". La critica è rivolta anche al nuovo sistema di raccolta rifiuti: "I servizi devono essere a misura di cittadino e non i cittadini a servizio di Hera", afferma Esposito.

"Le proposte che facciamo sono di buon senso - sostiene infine Nicola Grandi, consigliere di Viva Ravenna - Aumentare i controlli sulle partecipate, mantenere l'indebitamento entro un certo limite. In questi emendamenti non c'è nulla di polemico". Grandi conclude augurandosi che nella seduta di martedì per l'approvazione del bilancio previsionale "ci sia una discussione in consiglio comunale".

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