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Bilancio S.te.pra, la Provincia: "Ridurre i costi di gestione"

Il consiglio provinciale ha espresso l'assoluta necessità e urgenza che il nuovo Consiglio di Amministrazione riduca al massimo tutti i costi di gestione

Il consiglio provinciale ha deliberato a maggioranza - contrari Lega Nord, PdL e Udc - di prendere atto del bilancio di S.TE.P.RA. - Sviluppo Territoriale della Provincia di Ravenna società consortile a r.l., chiuso al 31 dicembre, e di dare come indirizzo che i nuovi organi, conformandosi alle nuove disposizioni di legge, siano composti secondo i criteri di rappresentanza, di competenza  e di massimo contenimento dei costi.

Il consiglio provinciale ha espresso l'assoluta necessità e urgenza che il nuovo Consiglio di Amministrazione riduca al massimo tutti i costi di gestione e definisca un Piano operativo-finanziario che consenta di far fronte alla situazione economico-finanziaria della società mettendo in campo tutte le iniziative necessarie. Il vice Presidente Gianni Bessi ha ricordato che: “S.TE.P.RA. è la società di marketing territoriale della Camera di Commercio, della Provincia e di tutti i Comuni, attiva nella promozione dello sviluppo economico e imprenditoriale del territorio ravennate. Dal 1999, S.TE.P.RA. ha progressivamente incentrato la propria attività sulla realizzazione di aree destinate a insediamenti produttivi praticando condizioni di maggior favore rispetto a quelle di mercato, raggiungendo piena operatività in questa nuova missione a partire dal 2002. S.TE.P.RA. ha operato come referente locale per gli imprenditori interessati alle opportunità di insediamento produttivo nel nostro territorio. La Provincia partecipa, con una quota di capitale sociale pari al 48,5102% (un milione 339mila euro) alla società che ha un capitale sociale di 2 milioni 760mila euro. Il consiglio provinciale deve esprimere il proprio indirizzo in vista dell’assemblea dei soci di S.TE.P.RA.  convocata giovedì 7 marzo per discutere il bilancio 2012, il rinnovo e il compenso degli organi societari.”

Per Gianfranco Spadoni, capogruppo Udc, "la grave perdita d’esercizio di S.TE.P.RA. sarà coperta con l’utilizzo della riserva straordinaria. Una manovra che, tuttavia, non può diventare la regola. La diagnosi è chiara: una forte crisi e un blocco della  domanda di insediamenti e nel mercato immobiliare, interessi e oneri bancari in continua crescita, costi fissi e consulenze non più sopportabili. La diagnosi è chiara; di conseguenza, occorre una terapia vigorosa che non può limitarsi al semplice indirizzo o alla raccomandazione. La Provincia, con la sua partecipazione del  48,51%, deve invece porre la domanda se abbia ancora un senso tenere in piedi S.TE.P.RA. e, intanto, esigere impegni precisi e cogenti in ordine a un piano operativo e finanziario adeguato.”

Gianluigi Forte, capogruppo Lega Nord, prende atto "che lo stato patrimoniale di S.TE.P.RA. è disastroso. Naturalmente non ce la sentiamo di avvallare una situazione così compromessa da non lasciare via di scampo come si evince dalla relazione del collegio dei revisori. Se S.TE.P.RA.  fosse un’azienda privata non resterebbe che portare i libri contabili in tribunale. S.TE.P.RA. non ha, di fatto, mai visto la luce e, oggi, mancano i presupposti per mantenerla in vita. Auspichiamo un generale ripensamento sulle partecipate.”

Secondo Nicola Staloni, capogruppo Sel, "il problema non sta né nella gestione di S.TE.P.RA. né in quella delle altre partecipate; il nocciolo della questione invece sta tutto nella crisi economica che ci impone decisioni dolorose. Si sta facendo di tutto per fronteggiare la situazione critica di S.TE.P.RA. Di sicuro, i tassi d’interesse delle banche creditrici vanno rivisti.”

“La situazione di stallo del mercato immobiliare crea grossi problemi a S.TE.P.RA. sia nel conto economico che nella liquidità. Inoltre si sono aggiunte due aggravanti: nel 2012 S.TE.P.RA. ha venduto un solo lotto , quello delle Bassette, alla Provincia, e i fidi sono stati rinnovati dalle banche a tassi d’interesse elevati. La situazione però non ci pare allarmante grazie alle riserve. Tuttavia è necessario ridurre i costi. Gli organi competenti valutano adeguato il valore registrato a bilancio dei terreni attrezzati. Se vogliamo agganciare la ripresa adesso dobbiamo trovare un accordo con le banche che dia a S.TE.P.RA. un po’ di respiro per scongiurare, in prospettiva, guai seri", evidenzia Daniele Bassi del Pd:

Per Massimo Mazzolani, capogruppo PdL, "il peccato originale di S.TE.P.RA. è stato un errore politico: si è costretto il pubblico a correre il rischio d’impresa come fosse un privato. Ma il pubblico non può e non deve fare ciò che fa meglio il privato. Con la costituzione di S.TE.P.RA., l’ente pubblico si è assunto rischi e responsabilità che non gli sono propri.” Secondo Vincenzo Galassini, PdL, “Provincia e Camera di commercio si sono messi a fare gli immobiliaristi con i soldi pubblici col risultato che abbiamo sotto gli occhi.” Infine il consigliere Giorgio Benini, Pd, ha preannunciato il voto favorevole del proprio gruppo.

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