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Bollette dei rifiuti, Ancisi: "L'odissea di un cittadino per correggere gli errori a suo carico"

L'esponente della lista civica racconta "l’odissea che ha affrontato un cittadino ravennate", definendola "interessante perché attiene al rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini paganti

Le bollette dei rifiuti al centro di un'interrogazione del consigliere comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi. L'esponente della lista civica racconta "l’odissea che ha affrontato un cittadino ravennate", definendola "interessante perché attiene al rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini paganti. A quanto egli ha potuto constatare nel contatto con vari uffici a cui ha dovuto rivolgersi, si tratta di un problema generalizzabile ad una più vasta platea di cittadini soggetti al pagamento delle bollette dei rifiuti, cioè la tassa Tia negli anni fino al 2013, la tariffa Tari successivamente: la prima incassata da Hera e la seconda dal Comune, benché il ricavato vada sempre ad Hera, gestore del servizio".

Prosegue Ancisi: A fine luglio, un familiare di questo cittadino molto anziano, che vive con la pensione, riceve da Hera una raccomandata con ricevuta di ritorno che gli chiede di pagare una cifra esorbitante di euro per la Tia degli anni 2012-13. Non solo gli si imputa di non averla pagata, ma di aver dichiarato una superficie dell’abitazione e un numero di conviventi molto inferiori al reale. Il cittadino telefona immediatamente al numero verde indicato da Hera, da cui gli viene risposto che l’azienda agisce con dati ricevuti “dal catasto del Comune di appartenenza”, indicandogli di recarsi, con la necessaria documentazione, presso lo “sportello aggiornamenti Tia e Tari in via Belfiore, vicino alla Ferramenta”. Il cittadino produce lo stato di famiglia. Chiama il suo geometra per accertare che la visura catastale in loro possesso sia esatta. Si informa presso un’associazione di consumatori per condividere di essere nel giusto. Va in via Belfiore con tutti i documenti, compresa la ricevuta dei pagamenti della TIA effettuati a tempo debito. Risolve così il caso".

Continua Ancisi: "Pochi giorni dopo, il familiare del cittadino riceve un'altra raccomandata con ricevuta di ritorno dove gli si chiede, per gli anni 2014 e 2015, una cifra ancora più esorbitante, e di molto, per la Tari, anch’essa regolarmente pagata. Fortunatamente, l'anziano era stato avvisato dal numero verde di Hera che altre raccomandate del genere sarebbero potute partire in automatico anche per gli anni successivi, dato l'errore alla base. Rassicura il familiare, nuovamente in angoscia. Torna in via Belfiore. Risolve allo stesso modo anche questo contenzioso. Raccomanda al familiare di avvisarlo subito in caso di altri simili sgraditi arrivi. 
Fin qui ho adattato il contenuto del messaggio alla sostanza, anche telefonando al numero verde  di Hera (da cui ho ascoltato di persona le parole tra virgolette) e al dirigente del servizio Entrate del Comune (con nessun successo, per ora). Mi sono peraltro stupito che sia stato istituito solo per Tia e Tari, congiuntamente tra Hera e Comune, uno sportello pubblico denominato “Aggiornamenti”, quasi che le correzioni degli errori debbano essere a carico degli utenti. Ho anche potuto constatare come questo improvvisato sportello non figuri neppure nel sito internet dell’azienda: (https://www.gruppohera.it/clienti/casa/casa_servizio_clienti/casa_sportelli/), tanto meno in quello del Comune. Avendo capito che c’è confusione, mi riservo di parlarne a chiarimenti ottenuti". 

DOMANDE DI UN CITTADINO COMUNE - L'esponente di Lista per Ravenna propone al sindaco, alcune delle domande fatte dalla cittadino anziano. "Qual è l'opportunità di inviare queste lettere a fine luglio, dato che ad agosto gli uffici sono tutti chiusi? Forse proprio per ridurre i tempi disponibili (30 giorni nel primo caso) per le rimostranze? - è la prima -. Il catasto ha i dati aggiornati della casa. L'unica cosa falsa sono i loro controlli, poiché nessuno li ha mai fatti. Hanno guardato il nome del proprietario e, invece di controllare se le Tia-Tari erano state pagate dai residenti, hanno inviato le multe d'ufficio. Dove sarebbero i controlli incrociati? Saremmo noi a doverci fare carico dei metodi (che mi limito a definire scorretti) di questa gente, dimostrando il loro errore? Colpevoli cioè fino a prova contraria, come da ribaltamento del diritto. Per fortuna almeno ho incontrato negli uffici persone estremamente disponibili e attente. Nessuno si preoccupa di possibili rateizzazioni?". Conclude Ancisi: "Ho l'impressione che mandino queste lettere, caricando il massimo della multa, per impaurire. Per chi protesta al massimo l'annullamento o lo sconto, per tutti gli altri un esborso, l'ennesimo. In sostanza, mi pare cerchino di raschiare il fondo del barile dalla pensione di una persona molto anziana che ha sempre pagato, invece che andare a prenderli da dove dovrebbero. Il tutto mentre fioccano le polemiche sulle recenti gestioni dei rifiuti da parte di Hera”.

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