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Bonaccini commissario per il rigassificatore, maggioranza e opposizione compatte: "Accelerare sul parco eolico"

La nomina del presidente della Regione a commissario straordinario per il rigassificatore in Emilia-Romagna ha attirato pareri favorevoli e contrari, ma sia maggioranza che opposizione chiedono di accelerare sul progetto di parco eolico

La nomina del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, da parte del presidente del Consiglio, Mario Draghi a commissario straordinario per il rigassificatore in Emilia-Romagna ha attirato pareri favorevoli e contrari, ma sia maggioranza che opposizione chiedono di accelerare sul progetto di parco eolico.

"La congiuntura economica e l’instabilità internazionale – commenta il segretario provinciale del Pd Alessandro Barattoni - richiedono una strategia globale, serietà e senso del dovere. Per questo è importante che ogni passaggio venga collegato all’interno di un disegno complessivo che deve partire da un concetto fondamentale: il nostro obiettivo è lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e la minore dipendenza del nostro paese da paesi terzi e da fonti fossili. In questo percorso la transizione può passare solo dal gas e ci deve essere uno stop immediato alle speculazioni finanziarie sul prezzo del gas e del petrolio. Quindi ci auguriamo che a livello europeo venga accolta la proposta di Letta su un tetto al prezzo del gas, per poter sollevare anche le famiglie e le imprese da costi esorbitanti che stanno pagando".

"All’interno di questa strategia - prosegue Barattoni - si deve collocare il ruolo della nostra città che da sempre ha saputo unire produzione di energia, industria, turismo e cultura, sin dai tempi nei quali era molto difficile garantire elevati standard ambientali e di sicurezza. Anche in tempi più recenti e non sospetti, il nostro partito e l’amministrazione locale, rappresentata dal sindaco de Pascale, hanno sostenuto la proposta di una strategia energetica nazionale in difesa della diversificazione e della sicurezza energetica attraverso la produzione di gas nazionale, sviluppo delle rinnovabili, efficientamento energetico unito alla difesa dell’ambiente. Non a caso, dunque, è arrivata la nomina del Presidente Bonaccini. Ora serve dare all’Italia, ma anche alla città di Ravenna, una prospettiva che vada oltre il 2026, con i tempi del Pnrr e che rispetti la transizione ecologica e sociale. Il progetto Agnes ha già subito un’accelerazione nell’iter burocratico e chiediamo di fare ancora di più, perché le rinnovabili sono il traguardo e quello che sta succedendo a livello internazionale non deve essere la scusa per fare retromarcia, ma anzi deve farci procedere celermente per una maggiore accelerazione e integrazione europea su questi temi. Ravenna può fare la sua parte e la farà com’è sempre successo, ma l’Europa e l’Italia devono cambiare passo se non vogliamo che si creino squilibri fra le imprese e i cittadini europei, pagando a caro prezzo questa crisi. Per questo, oltre ad augurare nuovamente buon lavoro al presidente Bonaccini gli chiedo anche di farsi garante presso il governo e il parlamento per un iter autorizzativo chiaro e veloce affinché vengano riprese le estrazioni di gas a mare, siano assegnate adeguate compensazioni a fronte del rigassificatore, si continui a sollecitare il progetto Agnes".

Movimento 5 stelle: "Le priorità siano sicurezza e accelerazioni sul parco eolico"

"La fiducia del Presidente Draghi ha sicuramente dato risalto ad un progetto che cercherà, in parte e in via transizionale, di sopperire alle problematiche legate al rincaro energetico attuale - commenta il Movimento 5 stelle di Ravenna insieme al senatore Marco Croatti - Auspichiamo che scelte così incisive vengano effettuate anche nei confronti del parco eolico Agnes, la priorità non si deve fermare alle esigenze imminenti ma deve pensare al futuro energetico sostenibile, così come chiediamo da anni. Devono tuttavia rimanere alti i livelli di guardia per la sicurezza, considerato il posizionamento del sito, presso la Pir (Petrolifera Italo Rumena) adiacente al ponte di raccordo tra Porto Corsini e la via Baiona che collega verso Ravenna. Non dimentichiamoci della recente chiusura del rigassificatore in Texas della Freeport LNG, datata 9 giugno 2022, il quale chiuderà per un minimo di tre settimane dopo l'esplosione; l’incidente si è verificato presso l'isola di Quintana, fortunatamente non ci sono stati feriti gravi o morti. Tuttavia i rischi peggiori in quel caso, sono stati scongiurati anche per la distanza dell’impianto da zone abitative limitrofe, mentre a Ravenna, la zona di stoccaggio lambirebbe tratti urbani e stradali densamente trafficati. Non può passare in secondo piano che si tratta di un impianto ad altro rischio, sottoposto alla disciplina degli incidenti rilevanti e nella pletora dei rischi possibili annoveriamo il fatto che ci sono centinaia di migliaia di metri cubi di gas liquefatto che, tornato allo stato gassoso, aumenta il proprio volume fino a 600 volte".

"Dobbiamo ricordarci inoltre che non si possono escludere imprevisti o malfunzionamenti, con perdite di gas e possibilità di esplosioni, così come non si può escludere eventuali urti durante le manovre della nave gassiera o di altre navi e natanti che gli passeranno vicino durante la navigazione lungo canale - continuano i pentastellati - Sarà importante provvedere a costituire un perimetro di sicurezza attorno alla struttura per scongiurare il coinvolgimento della zona limitrofa in caso di criticità. La sicurezza deve rimanere sempre la priorità, così come la salvaguardia delle nostre coste e dei nostri mari. Su questi principi il senatore Marco Croatti e il Movimento 5 Stelle Ravenna, ribadiscono come la risposta al futuro e alla indipendenza energetica non possa passare dall’estrazione e soprattutto sulla ipotesi di effettuare nuove trivellazioni. Inoltre il progetto Ccs (Carbon capture and storage) è stato proposto e riproposto più volte al vaglio dell’Unione Europea per accedere ai fondi della Next generation Eu, ed è sempre stato bocciato; non possiamo avere la presunzione di utilizzare tecnologie per lo stoccaggio sotterraneo di CO2 che non danno garanzie di sicurezza e ritorni economici. La transizione energetica rimane la nostra priorità".

Ravenna Coraggiosa: "Spingere sulle rinnovabili"

"Come Ravenna Coraggiosa, pur comprendendo la situazione straordinaria che si è venuta a determinare con la guerra in Ucraina, ribadiamo i nostri interrogativi sul rigassificatore a cui è indispensabile dare risposte chiare: l'esigenza di sottoporre in ogni caso tale progetto a rischio di incidente rilevante e alle procedure di valutazione di impatto da parte delle competenti autorità; la necessità di avere risposte certe sul piano ambientale, su come questa questa scelta si inserisca nella strategia di transizione, sui tempi di vita previsti per questo ulteriore ciclo - aggiungono da Ravenna Coraggiosa - Resta il rammarico per il fatto che non rientri nella gestione commissariale il mandato per accelerare la procedura del Progetto Agnes, che consentirebbe un grande balzo nella direzione da noi condivisa di produzione di energia rinnovabile da eolico, da fotovoltaico a mare e da idrogeno verde, con un contributo ambientale e di autonomia energetica".

"Il segretario Dem Enrico Letta ha dichiarato che “dobbiamo evitare l’errore più grande: mescolare l’emergenza odierna con la strategia di lungo periodo. L’invasione russa dell’Ucraina condizionerà i prossimi mesi e i prossimi anni e nell’immediato abbiamo bisogno di sostituire il gas russo. Ma questa non può essere la nostra strategia energetica di lungo periodo, che invece deve essere di decarbonizzazione, di spinta sulle rinnovabili”. È in sostanza la posizione che noi in questi mesi abbiamo sostenuto con chiarezza. Occorre lavorare con nettezza e determinazione per evitare quel rischio - continuano - Torniamo per questo a chiedere al governo una strategia nazionale e a Ravenna di ragionare non sui singoli progetti ma su un mix energetico complessivo di lungo periodo. Su questa base serve un impegno forte e concreto dell'Amministrazione per una crescita dell'efficienza, del risparmio energetico e di quote di rinnovabili coerente con gli obiettivi ambiziosi del PAESC, utilizzando gli appuntamenti del nuovo PUG (a cui non a caso abbiamo fato osservazioni), del Piano urbano sulla mobilità sostenibile e della nuova Legge regionale sulle Comunità energetiche (a cominciare dalle case popolari) oltre che su compensazioni".

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