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Botulino nella Valle della Canna, Ferrero (FdI): "Serve costante ricambio d'acqua"

Il consigliere di Fratelli d'Italia: "L’unico modo per risolvere il problema del botulino è che la valle abbia un costante approvvigionamento di acqua e l’unico modo affinché questo avvenga è prelevare l’acqua dal lato sinistro del Lamone"

"Anche quest’ anno la valle della canna è teatro di una epidemia di botulino. Fortunatamente si è subito posto rimedio provvedendo a svuotarla ed evitare che si ripetesse quanto avvenuto nel 2019. Tuttavia se l’esperienza e l’attenzione dei volontari hanno evitato che si ripetesse la moria di qualche anno fa, il fatto stesso che tutti gli anni si sia a parlare di questo fenomeno, dimostra che la soluzione, per quanto semplice nell’essere individuata, è ben lungi dall’essere adottata". Lo dichiara Alberto Ferrero, consigliere di Fratelli d’Italia a Ravenna.

"L’unico modo per evitare che il botulino insorga è mantenere un costante ricambio delle acque nella Valle della Canna, cosa che al momento è ben lontana dall’essere attuata - prosegue il consigliere FdI - Infatti non è sufficiente caricare la valle una o due volte all’anno di acqua attraverso la canaletta dell’Anic e sperare nelle piogge, sarebbe necessario fare sì che il Lamone tornasse ad alimentare la valle. Ad oggi infatti si è cercato di alimentare la valle attraverso una condotta, che attinge l’acqua sì dal Lamone, ma a destra e per portarlo nella valle, che si trova dall’altra parte, si è utilizzato un sifone che, a causa della poca differenza di quota, non funziona. Peraltro se anche funzionasse, la dimensione della condotta stessa non sarebbe sufficiente a garantire una portata d’acqua utile".

"L’unico modo per risolvere il problema del botulino è che la valle abbia un costante approvvigionamento di acqua che garantisca un continuo ricambio e l’unico modo affinché questo avvenga è prelevare l’acqua dal lato sinistro del Lamone, all’altezza della chiusa che alimenta anche l’immissario delle Punte Alberete e portare l’acqua dolce nella valle attraverso una condotta o un canale di portata sufficiente. Qualsiasi altra soluzione ha dimostrato di non funzionare. Purtroppo - conclude Ferrero - questa è l’ennesima dimostrazione che molti parlano di ambiente, ma pochi in realtà sono realmente interessati alla sua tutela. Le nostre zone umide sono un patrimonio da tutelare e difendere attraverso un progetto generale di riqualificazione. E noi di Fratelli d’Italia ci faremo portavoce di questo".

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