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Cambia il regolamento per l'istituzione dei Consigli territoriali: come funzioneranno

La lista che ha ottenuto il maggior numero di voti non può ottenere più dei 3/5 dei consiglieri da assegnare se per quel Consiglio territoriale sono ammesse almeno 2 liste

Nella seduta di martedì il consiglio comunale ha approvato la delibera, presentata dall’assessora al Decentramento Federica Moschini, sulle modifiche al regolamento per l’istituzione e il funzionamento dei Consigli territoriali con 23 voti favorevoli (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Pri, Viva Ravenna, M5S, Lista per Ravenna-Polo civico popolare) e 7 astensioni (Lega Salvini premier, La Pigna, Fratelli d’Italia, Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna). Sono stati respinti 3 emendamenti presentati dall’opposizione e illustrati da Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna-Polo civico popolare). Degli altri tre, presentati durante la seduta consiliare, uno è stato superato da una modifica apportata al regolamento e altri due sono stati ritirati.

Le modifiche sono di due tipi: alcune permanenti e alcune transitorie. Queste ultime sono inserite nell’art.51 “Norme transitorie e rinvio” e, in particolare, è prevista, in considerazione dell’emergenza Covid in atto, la diminuzione del numero delle firme da raccogliere per presentare le liste: venti per le aree territoriali con popolazione fino a 15mila abitanti, quaranta per le aree territoriali con popolazione fino a 30mila abitanti e sessanta per le aree territoriali con popolazione superiore a 30mila abitanti. Altra modifica transitoria riguarda l’eleggibilità di un determinato Consiglio territoriale da parte dei soggetti non residenti che siano componenti uscenti del medesimo Consiglio territoriale. È stato, inoltre, deciso che l’elezione dei Consigli territoriali possa svolgersi entro 6 sei mesi, e non 5, da quelle del Consiglio comunale dell’ottobre scorso. Tra le modifiche permanenti ci sono quelle relative all’articolo 21 sul metodo elettivo che passa da quello cosiddetto D’Hondt al proporzionale. Inoltre, la lista che ha ottenuto il maggior numero di voti non può ottenere più dei 3/5 dei consiglieri da assegnare se per quel Consiglio territoriale sono ammesse almeno 2 liste.

Sono intervenuti nel dibattito: Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna-Polo civico popolare), Nicola Grandi (Viva Ravenna), Lorenzo Margotti (Pd), Renato Esposito (Fratelli d’Italia), Daniele Perini (Lista de Pascale), Luca Cortesi (Ravenna Coraggiosa), Alberto Ancarani (Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna), Chiara Francesconi (Pri), Fabio Bazzocchi (Pd).

Il gruppo Lista per Ravenna-Polo civico popolare ha tenuto a precisare che le modifiche sono state apportate grazie alle richieste dell’opposizione, raccolte dalla disponibilità del sindaco e della maggioranza, permettendo all’opposizione di partecipare ai Consigli territoriali che hanno un importante ruolo per la partecipazione alla vita amministrativa della città

Il gruppo Viva Ravenna ha sottolineato che il regolamento precedente era irricevibile impendendo di fatto la rappresentanza dell’opposizione nei Consigli territoriali. Ha, inoltre, auspicato che il metodo della condivisione delle modifiche, tra tutti i consiglieri, possa ispirare una proficua discussione per altre future delibere.

Il gruppo Pd, ringraziando tutti i consiglieri territoriali uscenti per l’impegno profuso, e, proprio perché è un ruolo di puro volontariato, ha evidenziato che è giusto consentire la più ampia partecipazione a tutti i cittadini, compresi gli stranieri senza nessun vincolo. Ha auspicato che la nuova Giunta instauri un rapporto proficuo e collaborativo con i nuovi Consigli territoriali.

Il gruppo Fratelli d’Italia ha specificato che gli emendamenti riguardanti la partecipazione delle persone straniere sono di buon senso per meglio specificare l’ambito in cui si esprime il voto e i candidati. Ha motivato l’astensione perché le modifiche apportare al regolamento non sono ritenute sufficienti al voto favorevole.

Il gruppo Lista de Pascale si è dichiarato contrario agli emendamenti perché ritiene discriminatorio richiedere a candidati ed elettori stranieri la residenza di almeno 6 mesi, evidenziando come l’intervento del consigliere Bazzocchi sull’accoglienza e l’uguaglianza, il rispetto e l’educazione esprima il vero principio da tenere in considerazione.

Il gruppo Ravenna Coraggiosa ha puntualizzato come gli emendamenti riguardanti l’eleggibilità e il diritto di voto consentito agli stranieri che hanno la residenza da almeno 6 mesi nell’area di pertinenza debba valere per tutti non solo per chi ha una diversa cittadinanza perché è una ingiusta discriminante.

Il gruppo Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna ha sottolineato che l’istituzione dei Consigli territoriali sono una surrettizia forma dei Consigli di circoscrizione aboliti dallo Stato che le modifiche sono state accettate dalla maggioranza per non perdere di credibilità sulla partecipazione democratica che non sarebbe stata possibile da parte dell’opposizione con il vecchio regolamento.

Il gruppo Pri, annunciando il voto favorevole, ha comunque auspicato un approccio verso i territori del forese di maggior ascolto relativamente alle proposte che possono essere da loro rappresentate all’Amministrazione, proprio come evidenziato dal Pri durante la campagna elettorale in merito alla marginalità di alcune situazioni.

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