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Campeggio ex Coop 3, "svenduto a 12,6 euro al metro quadrato"

"Già dal 20 settembre scorso il Comune di Ravenna ha venduto, a seguito di un’asta pubblica, alla società Marina Camping Village srl il campeggio comunale ex Coop 3" dice Alvaro Ancisi

"Già dal 20 settembre scorso il Comune di Ravenna ha venduto, a seguito di un’asta pubblica, alla società Marina Camping Village srl, con sede legale in via del Campeggi, 8, Punta Marina Terme, il campeggio comunale ex Coop 3, situato in via del Campeggi, 8, Punta Marina Terme. Si è così verificata la facile profezia che avevo espresso l’11 giugno scorso: l’asta pubblica avrebbe interessato un solo offerente, nella persona dell’affittuario dell’immobile, tanto sicuro di vincere da non concorrere al primo avviso di gara, che infatti era andato deserto, bensì solo al secondo, cosicché, a termini di legge, la base d’asta sarebbe stata abbassata del 10 per cento e il pagamento rateizzato. Così è stato".

Alvaro Ancisi., capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale, definisce "una triste vicenda immobiliare" la vendita dell'ex campeggio ex Coop Tre di Punta Marina per una cifra intorno ai "12,6 euro al metro quadrato".

"L’iniziale base d’asta di 3 milioni e 600 mila euro è scesa a 3 milioni e 277.800 euro. Le casse comunali hanno incassato 3 milioni e 280.000 mila euro, pari ad un rialzo dello 0,00067 per cento, che però non è stato sufficiente affinché l’esito della gara fosse annunciato alla stampa dal Comune. Il pudore è giustificato. Già il prezzo iniziale era piuttosto da svendita, trattandosi di 260 mila metri quadrati di un’area pinetata già urbanizzata e attrezzata a campeggio, situata in faccia al mare, in una posizione commercialmente molto appetibile, offerta in sostanza a 13,8 euro il metro quadrato ed oggi venduta a 12,6. Il problema è che, quando si vende un immobile affittato prima della scadenza del contratto, esso è gravato da una prelazione a favore dell’affittuario, il quale, se non intende farlo comprare ad altri, aspetta l'esito della gara e poi ha diritto a comprarlo al prezzo offerto eventualmente dal miglior offerente. Nel caso particolare delle gare pubbliche fatte dal Comune di Ravenna, le condizioni politico-economiche del mercato locale, su cui le cooperative hanno direttamente o indirettamente voce in capitolo molto forte, fanno poi sì che, anche se il prezzo è basso, tutti si guardino bene dal perdere tempo e denaro (tra l'altro, è obbligatoria una cauzione del 10 per cento del prezzo base) per concorrere ad una gara dall'esito ampiamente vaticinato".

"Ecco perché nessuno è venuto a rompere e a rompersi le scatole sull'asta del campeggio ex Coop 3. Il regolamento comunale dei contratti dice poi che: “Qualora l'asta pubblica fosse dichiarata deserta od infruttuosa, il bene potrà essere rimesso in vendita secondo le seguenti modalità: a) trattativa privata diretta, ferme restando le condizioni riportate nel bando; b) asta pubblica con possibilità di ridurre il prezzo posto a base d'asta fino al 10% e la facoltà di concedere all'acquirente adeguate rateizzazioni nel pagamento dell'importo contrattuale…”. Dunque, l'affittuario del campeggio, liquidata la precedente gestione cooperativa non certo senza piena soddisfazione della stessa, ha potuto solo scegliere se comprare subito l'immobile senza spendere un euro in più del basso prezzo base, oppure comprarlo a rate con un bello sconto" continua il capogruppo di Lista per Ravenna.

ABUSI LEGALIZZATI A CARO PREZZO - "Il campeggio è sorto abusivamente su un'area che la società Bisanzio Beach aveva ceduto gratuitamente, già nel 1965, al Comune vincolandola a verde pubblico. Il Comune ha poi tacitato la società con altre convenienze lottizzatorie. A fianco del campeggio, sempre di fronte alla spiaggia, esistono poi due altre vaste aree comunali di bosco pinetato, donate dalla Bisanzio Beach col medesimo atto del 1965, pari a 34.800 e 4.500 metri quadrati, su cui gravano rispettivamente i vincoli di “costruzione di Colonie Marine e di opere richieste per servizi d’istituto” e di “costruzione di pubblici servizi (delegazione comunale, scuole, poste e telegrafi, chiesa)” (!), sui quali il Comune è totalmente inadempiente. C’è già chi pensa che il campeggio possa averci messo gli occhi per una possibile favorevolissima estensione. Nel caso, si ripeterebbe il medesimo misfatto, con la Bisanzio Beach pronta, col fucile puntato, a rimuovere i vincoli in cambio di nuove concessioni edificatorie. Così si gestisce il patrimonio pubblico a Ravenna".
 

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