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Campo nomadi di Rossetta, la Lega: "Sistema abusivo di tubature per gli scarichi"

Nell'area, osserva il Carroccio, "da qualche tempo sono stati stanziati i due nuclei familiari che si erano precedentemente installati nella zona industriale di Bagnacavallo"

Il campo nomadi di Rossetta di Bagnacavallo al centro delle attenzioni della Lega Nord. Nell'area, osserva il Carroccio, "da qualche tempo sono stati stanziati i due nuclei familiari che si erano precedentemente installati nella zona industriale di Bagnacavallo, nelle vicinanze dell’uscita della superstrada. I “residenti”, che risultano tutt’altro che nomadi, hanno infatti costruito un sistema abusivo di tubature che consente loro di scaricare le proprie acque reflue (sia acque chiare che scure, insieme, senza alcuna distinzione) in un fosso adiacente all’area, in barba alle più elementari norme di igiene pubblica, nonostante il fatto che l’area in questione sia stata a suo tempo dotata, a spese dell’Amministrazione Comunale, dei regolari allacci alla rete fognaria".

"Gli abitanti della zona, di cui alcuni hanno la propria casa lungo il percorso del fosso in questione, stanno pertanto facendo i conti con le conseguenze di questa “opera”, a partire dal proliferare di ratti, topi e mosche,  senza considerare i cattivi odori che vengono emanati da questo fosso,  che è stato trasformato in una vera e propria fogna a cielo aperto", prosegue il Carroccio. Il consigliere del Gruppo Lega Nord di Bagnacavallo Samantha Gardin in passato aveva già sollevato alcune questioni in Consiglio comunale, presentando interrogazioni sui costi sostenuti dall’amministrazione comunale per la predisposizione e la regolarizzazione degli allacci igienico sanitari ed elettrici dell’area.

Tuttavia, a detta del Carroccio, non vi erano state risposte esaustive dal sindaco Eleonora Proni e dalla sua amministrazione comunale. "A questo punto si auspica in un intervento da parte dell’amministrazione comunale, con l’ausilio delle autorità competenti (Arpae e Ausl) volto a risolvere questo nuovo inconveniente che affligge la cittadinanza, e che rende sempre più difficile la convivenza nella zona tra i residenti della zona ed i nuclei familiari di origine rom stanziati nell'area".

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