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Minichini (LpRa): "Cartelli sballati su spiaggia privata di Lido di Dante"

"Il Comune di Ravenna ci ha preso gusto a sperperare i soldi del cittadino contribuente su un'area privata", afferma Pasquale Minichini (LpRa)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il Comune di Ravenna ci ha preso gusto a sperperare i soldi del cittadino contribuente su un'area privata. L'area in trattazione è il tratto di spiaggia di Lido di Dante, che da nord del bagno Passatore arriva alla foce dei Fiumi Uniti. Spiaggia che, catastalmente, risulta di proprietà privata. Ai primi di luglio, il Comune ha fatto affiggere dei cartelli, citando l'ordinanza n. 1/2016 della Regione Emilia Romagna, indicando che è una spiaggia "libera" priva del servizio di salvataggio. Successivamente, forse perché qualcuno ha fatto notare agli uffici che è una spiaggia privata, ha "sbianchettato" grossolanamente la parola "libera". La settimana precedente il ferragosto, sono stati affissi nuovi cartelli sulla spiaggia, stavolta facendo sparire la citazione dell'ordinanza regionale e precisando che si tratta di "spiaggia privata".

La citata ordinanza dispone infatti (articolo 1, comma 4, punto 1) che: "Nelle aree libere nelle quali non viene garantito il servizio di salvamento, i Comuni devono predisporre adeguata segnaletica da posizionare in luoghi ben visibili e redatta anche in lingua inglese, francese e tedesca, con la seguente dicitura: "Attenzione - Balneazione non sicura per mancanza di servizio di salvataggio". Considerato, dunque, che per area libera non può che intendersi quella di proprietà del demanio marittimo, a che titolo il Comune se n'è fatto carico in un'area a tutti gli effetti privata?

Certo, portare a conoscenza dell'utente, anche se a stagione ormai abbondantemente inoltrata, che su questa spiaggia non è presente il servizio di salvataggio è lodevole, poiché ha lo scopo di promuovere il corretto uso della spiaggia e del mare al fine di evitare tragedie. Ma farlo a spese del cittadino contribuente è sinonimo di mala gestione delle risorse economiche pubbliche, tenuto conto che su questa spiaggia è già presente la cartellonistica del privato, impostagli dall'Ordinanza della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Ravenna numero 25/2015. Considerato che il costo degli ultimi cartelli è stato di 341,60 euro e tenuto conto che non è noto il costo di quelli precedenti, ho richiesto che si occupasse del caso la Procura Regionale della Corte dei Conti, al fine di accertare se le spese di cui sopra a carico del Comune di Ravenna rappresentino un danno erariale".

Pasquale Minichini, Lista per Ravenna

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