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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Caso daini, Ancisi (LpRa): "Macellazione proibita dalla legge. Risolvere il sovrappopolamento in modo incruento"

"La strada maestra è tornare, aggiornandoli ed estendendoli, ai piani della Regione regolarmente vigenti"

Il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi interviene nella polemica sul "caso daini" della Pineta di Classe, con gli animali destinati alla cattura e al macello. Per il consigliere gli atti messi ora in campo dalla Regione e (per conto anche del Comune di Ravenna) dall’Ente Parco del Delta del Po "vanno annullati, salvo esporli a inevitabili stroncature giudiziarie, se non anche a denunce penali in carico ai responsabili" in quanto "in aperta contraddizione con la legge dello Stato n. 57 del 1992: “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, fondata sul principio fondamentale che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato".

"La strada maestra è tornare, aggiornandoli ed estendendoli, ai piani della Regione regolarmente vigenti - spiega Ancisi - Il Piano per il controllo delle popolazioni di daino nelle pinete di Classe e di Volano, in atto dal marzo 2021, che ne prevede la cattura di un certo numero ogni anno ed il loro spostamento in luoghi dove possono essere liberi, compatibilmente con il loro habitat, o ceduti in custodia a privati idonei a tenerli: occorre accompagnare queste azioni con una campagna estensiva di sterilizzazione, rivolta sia a quelli trasferiti che a quelli provvisoriamente rimasti; il Piano faunistico regionale, approvato anche dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), esistente in Emilia-Romagna dal 2018 e valido a tutto il 2023, sperimentato con successo in tratti stradali altamente pericolosi del piacentino, del modenese e del riminese, il quale, avendo tra gli obiettivi primari la salvaguardia dell’agricoltura e la riduzione degli incidenti stradali, prevede di introdurre recinzioni alle aree agricole maggiormente a rischio, sensori elettronici che propagano stimoli acustici all’avvicinarsi di un ungulato selvatico, dissuasori elettronici, attivati con le luci dei fari, che emettono stimoli visivi/acustici di disturbo degli animali e dispositivi ad ultrasuoni che li tengono lontani: interventi accompagnati da cartelli verticali informativi che avvisano l’automobilista di passaggio dell’inizio di un tratto a rischio collisione e da una applicazione gratuita per informare i guidatori sui tratti pericolosi e segnalare l’eventuale presenza della fauna selvatica".

Il consigliere, tramite una proposta di mozione, dà mandato al sindaco "affinché si attivi presso la Regione Emilia-Romagna e l’Ente Parco del Delta del Po allo scopo che da un lato non si dia seguito al bando per l’affidamento in concessione delle attività di cattura e delocalizzazione degli esemplari di daino presenti nelle pinete di Classe e di Volano al fine di allevarli e sopprimerli per venderne le carni, dall’altro lato si riprendano, implementandoli e rafforzandoli, i piani della Regione tuttora vigenti richiamati in premessa, volti a risolvere il sovrappopolamento dei daini stessi nelle pinete suddette in forme rispettose della loro tutela, e comunque incruente, al contempo adottando le misure previste per salvaguardare l’agricoltura, la viabilità e la circolazione stradale dai danni che producono fuoruscendo dai confini pinetali".

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