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Caso rifiuti, Alberghini: "Hera? Venderemo le azioni e gestiremo in house"

Il candidato sindaco Massimiliano Alberghini dal canto suo non ha lesinato critiche all’attuale amministrazione

"La vicenda Rifiutopoli a Ravenna sta assumendo dimensioni grottesche: avevamo organizzato il deposito in Procura di un esposto dettagliatto relativamente a dei documenti interessanti riguardo la ditta appaltratrice e ai (dis)-servizi che stanno paralizzando la città. Per correttezza e completezza di forma, attendavamo però l’esito di un acesso agli atti che il nostro consigliere regionale, Massimiliano Pompignoli, aveva fatto alla Giunta Regionale. Accesso agli atti per il quale, a norma di legge, entro 5 giorni è dovuta una risposta. Incredibilmente la Regione non solo non ha risposto nei termini, ma ha ben pensato di comunicarci che gli atti saranno consegnati il 6 giugno, il giorno dopo le elezioni". E' quanto afferma il parlamentare della Lega Nord, Gianluca Pini, che parla di "palese ostruzionismo nell’accertamento dei fatti”.

“Se prima potevamo pensare semplicemente a dilettantismo e incapacità - ha spiegato Pini -con questa risposta la puzza della malafede e del tentativo di insabbiare le responsabilità è ancor peggio di quella che si sente in strada". Il leader di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, ha rincarato la dose ricordando come "già il 19 scorso avevo sollevato l’opportunità, se non addirittura l’obbligo da parte del sindaco di trasmettere i rapporti di servizio della Municipale alla Magistratura per il reato di Interruzione di Pubblico Servizio, ma questo – ricorda il capogruppo di Lista per Ravenna - è solo uno degli scandali e dei disastri del Pd ravennate. Forse quello più fastidioso, ma non certo quello più pericoloso: dallo scandalo delle farmacie comunali alla questione dei fanghi è calato il silenzio, ma anche in questi casi la responsabilità politica di aver bloccato il Porto o di aver speso male soldi pubblici è tutta in casa del Pd a guida di Michele De Pascale”

Il candidato sindaco Massimiliano Alberghini dal canto suo non ha lesinato critiche all’attuale amministrazione: "L’ordinanza di Matteucci è una foglia di fico che anche un bambino di 6 anni capisce essere un presa in giro” ha affermato, così come a De Pascale ricordando che “nel 2014 e nel 2015 l’attuale candidato del Pd tesseva le lodi dei suo compagni di Partito nominati nel Cda di Hera, salvo ora prenderne le distanze: un’ipocrisia simile è segno di imbarazzo, ma anche di enorme malafede".

Il capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani, ha infine ricordato come “il teatrino abituale del Pd che tende a coprirsi cicendevolmente tra Comune, Provincia e Regione non è una novità: anche anno scorso resero nota la chiusura della pediatria di Faenza il giorno dopo le elezioni comunali, qui ci riprovano per non ammettere responsabilità ben più gravi, ma lo schema non cambia: pensano di gestire le cosa pubblica come casa loro, ma stavolta hanno trovato un’opposizione organizzata e pronta a smascherare ogni loro pagliacciata".


 

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