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Cava di Monte Tondo, Ravenna in Comune: "Salviamo la Vena del Gesso, il nostro nono monumento Unesco"

La lista civica ravennate è solidale alla lotta lanciata dalla Federazione regionale speleologica e chiede un intervento del presidente della Provincia De Pascale

Prosegue la battaglia degli ambientalisti per la Vena del Gesso romagnola. E a rinfocolare la lotta è Ravenna in Comune che chiede un intervento della Provincia. "Domenica tanti manifestanti si sono radunati nel tardo pomeriggio sul sentiero 705, fra Sasso Letroso e Ca’ della Siepe, il lembo di Vena del Gesso da cui è più visibile la cava di Monte Tondo, per una catena umana di protesta - afferma la lista civica ravennate -. La richiesta è che venga respinta la domanda della Saint Gobain di ampliare la concessione della cava che sta distruggendo un patrimonio unico. C’è un preciso interesse di Ravenna ad essere solidali con questa lotta. Abbiamo già ha otto siti Unesco patrimonio dell’Umanità ma se venisse accolta la domanda presentata dalla Regione, la Vena del Gesso sarebbe il nostro nono sito. Una situazione senza eguali. Parliamo del problema, anche occupazionale, ma anche delle possibili soluzioni in un articolo sul nostro blog". 

Ravenna in Comune, già un anno fa, si era espressa e ora conferma di essere ancora solidale con la lotta: “Monte Tondo, con le sue grotte, non deve essere distrutto. Non deve essere consentito l’ampliamento e deve subito essere fissata una data definitiva come termine ultimo dei lavori di estrazione per consentire di programmare la riconversione dell’azienda. È una multinazionale che si occupa di tante cose: non sarebbe certo difficile con un’azione politica seria. Siamo assolutamente solidali con la richiesta della Federazione regionale speleologica che facciamo nostra. Promette Ercolani che 'la Federazione intende portarla avanti su tutti i tavoli possibili: in Regione, Provincia, Comuni, Soprintendenza, Arpae, Ente parco'. E allora come Ravenna in Comune, per quanto residui nella competenza della Provincia, esigiamo un intervento in tal senso dal Sindaco di Ravenna, che della Provincia è Presidente. Se significa qualcosa  - conclude la lista civica - quel “cambio di passo” che il Sindaco ha più volte evocato parlando di sostenibilità ambientale, la salvaguardia di Monte Tondo è un passaggio ineludibile”.

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