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Botta e risposta in consiglio anche sul 70esimo del voto alle donne

Il consigliere di Forza Italia Alberto Ancarani ha detto che “se a destra non ci sono elette non è perché alle nostre attiviste sia negato di candidarsi, ma perché preferiscono svolgere altre attività, sempre a sostegno del nostro partito"

Celebrato in consiglio comunale il 70esimo anniversario delle elezioni amministrative a suffragio universale diretto. "A ben guardare - ha affermato la presidente Livia Molducci a conclusione del suo intervento -, a 70 anni di distanza ancora molti sono i nodi irrisolti della piena partecipazione delle donne alla vita economica, sociale, politica del Paese. Il tasso di disoccupazione femminile, la carenza di servizi di conciliazione, la violenza contro le donne, sono questioni pressanti da affrontare con forza. Concludo tornando alla considerazione che c'è ancora tanto da fare per avvicinarci ad una parità effettiva anche nella rappresentatività. Ora il legislatore, sostenuto dalla giurisprudenza costituzionale, ha messo le basi per il raggiungimento dell'equilibrio di genere ma serve l'impegno di tutti perché ciò si realizzi compiutamente. Le donne sono state protagoniste di questa battaglia ma ora tutti, a tutti i livelli,  dobbiamo impegnarci per realizzarlo  nei fatti. Mi auguro che questa celebrazione sia un'occasione preziosa di riflessione e di stimolo per far sì che quanto fatto dalle "Madri costituenti", perché si compisse l'idea repubblicana di uno stato democratico, trovi la definitiva realizzazione".

“Settant’anni sono il tempo corto della storia del voto alle donne –  ha dichiarato Giovanna Piaia, assessora alle Politiche e cultura di genere - diritto che nasce travagliato e lascia ancora aperte tante problematiche. Oggi la questione del voto e della rappresentanza si è spostata sull'avanzamento della democrazia paritaria. Il diritto alla rappresentanza, per diventare pienamente garantito, ha avuto bisogno nel tempo di un trattamento differenziato, nel rispetto del principio di uguaglianza e in attuazione all'articolo 3 della Costituzione. I costituenti pensavano che raggiunto il diritto di voto attivo e passivo la presenza delle donne sarebbe cresciuta in modo spontaneo. Non è accaduto.
Nella vita repubblicana sono state necessarie azioni legislative e vari interventi politici che correggessero questo deficit di democrazia che ancora permane e permane per le donne la doppia sfida: esserci per diritto di parità, esserci per portare capacità critica nei luoghi della decisione pubblica”.

“Tutte le volte che entro in questa sede guardando i banchi dell'opposizione ho la prova plastica che le donne ancora non rappresentino tutti i cittadini nelle sedi istituzionali. In qualità di presidente della Commissione Pari Opportunità ho avuto modo di osservare da vicino il monitoraggio della presenza di genere nelle commissioni - ha affermato la consigliera comunale di Sel Ilaria Morigi -.Dopo la sollecitazione per l'approvazione della norma si avverte ora l'esigenza di far rispettare la quota di partecipazione. Osservando il comportamento delle partecipate infatti emerge che esse pur essendosi adeguate a ciò che impone la norma, stiano svolgendo semplicemente il compitino richiesto senza sforzarsi a fare di più. Sarebbe perciò auspicabile un passo avanti verso la parità di genere e non solo nella rappresentanza delle partecipate”.

Il consigliere di Forza Italia Alberto Ancarani ha detto che “se a destra non ci sono elette non è perché alle nostre attiviste sia negato di candidarsi, ma perché preferiscono svolgere altre attività, sempre a sostegno del nostro partito. Ci sono problemi molto seri che le donne vivono ogni giorno ed è su questi che bisognerebbe lavorare. E’ vero che la rappresentanza politica è dispari, ma non corrisponde a verità il messaggio che cercate di far passare, cioè che la rappresentanza politica sia dispari perché alle donne viene impedito di candidarsi”.

Mariella Mantovani (Pd) ha chiesto al consigliere Ancarani di utilizzare un linguaggio più rispettoso e ha sottolineato che “se fossi al suo posto, visto che in molte altre città italiane le donne di destra fanno politica attiva e si candidano a importanti ruoli politici, mi chiederei perché a Ravenna ciò non accada”. Ha concluso il suo intervento sottolineando di reputare più opportuno “di astenermi da altri commenti”.

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