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Cisa, il Consiglio comunale di Castel Bolognese si schiera a fianco dei dipendenti

Il Consiglio comunale di Castel Bolognese chiede dunque al sindaco, all'Unione della Romagna faentina e alla Regione Emilia-Romagna di mettere in campo tutte le azioni necessarie per il riconoscimento e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di Cisa Allegion

Il Consiglio comunale di Castel Bolognese ha approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto dal gruppo “Democratici per Castello” a sostegno e tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Cisa. L’ordine del giorno sottolinea, tra l’altro, «l’inqualificabile atteggiamento di chi vuole raggiungere un maggior profitto attraverso la cinica eliminazione di posti di lavoro, a maggior ragione in una realtà come quella di Cisa Allegion, che si ritiene già economicamente sostenibile». Infatti «i bilanci degli ultimi anni della Cisa – continua l’odg – sono in ordine e già oggi si riscontrano importanti profitti per la proprietà: non siamo, dunque, in presenza di un’azienda che versa in gravi difficoltà né economiche, né finanziarie».

E ancora, «il marchio Cisa è universalmente riconosciuto in ambito mondiale come sinonimo di qualità e sicurezza e tale ottima reputazione è stata costruita negli anni grazie alla professionalità, alla generosità e ai sacrifici delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori».  Il Consiglio comunale castellano evidenzia «il giustificato timore che questo sia solo il primo passo verso una delocalizzazione totale dell’azienda con la perdita completa dei posti di lavoro» e «la forte preoccupazione della possibile negativa ricaduta su settori connessi all’attività produttiva che si intende delocalizzare, soprattutto con riguardo alle imprese artigianali operanti nel territorio dell’Unione della Romagna faentina».

Il Consiglio comunale di Castel Bolognese chiede dunque al sindaco, all’Unione della Romagna faentina e alla Regione Emilia-Romagna di mettere in campo tutte le azioni necessarie per il riconoscimento e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di Cisa Allegion.
In conclusione, chiede al Governo «di adoperarsi presso la proprietà Cisa Allegion affinché il 16 luglio venga presentato un serio e approfondito piano industriale, che consenta l’individuazione e la condivisione di soluzioni diverse da quella di delocalizzare il comparto produttivo, evitando così il taglio del personale», ma anche «di attivarsi con immediatezza perché anche in Italia vengano approvate nuove norme che disincentivino e, nei casi più gravi, impediscano alla proprietà di delocalizzare le aziende con corrispondente perdita di posti di lavoro, così da rispettare il dettato costituzionale che fonda la nostra Repubblica sulla tutela e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori».

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