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Consiglio territoriale zona Mare, il parere della Commissione: "Pini è candidabile"

La commissione si è riunita giovedì sera per valutare il ricorso sulla candidatura di Gianluca Pini alla carica di consigliere del consiglio territoriale del Mare

Gianluca Pini può candidarsi alla carica di consigliere del consiglio territoriale del Mare. Il problema dell'eleggibilità sarà posto dopo l'eventuale elezione. La commissione tecnica per l’elezione dei consigli territoriali, istituita ai sensi dell’articolo 16 del Regolamento per l’istituzione e il funzionamento degli stessi con atto approvato dal consiglio comunale il 24 gennaio scorso, si è riunita giovedì sera per valutare il ricorso sulla candidatura dell'esponente del Carroccio.

La commissione (composta dal segretario generale Paolo Neri in qualità di presidente; dal vice segretario Maria Brandi come componente con funzioni di vice presidente in caso di assenza del presidente; da Maurizio Maggiori, responsabile dell’unità organizzativa Elettorale, e Fiorenza Campidelli, consigliera comunale in rappresentanza della maggioranza consiliare, quali componenti), ha evidenziato come nella prima seduta del 6 febbraio scorso avesse "già verificato la regolare presentazione della dichiarazione sostitutiva di certificazione con la quale il candidato Pini, non residente a Ravenna, aveva autocertificato l'esercizio della proprietà attività prevalente di lavoro o studio nell'area territoriale zona Mare".

Prosegue il documento: "In relazione al contenuto del ricorso è ora rilevante considerare se la carica di deputato corrisponda all'esercizio di una carica pubblica elettiva o ad attività lavorativa in senso stretto; in merito a ciò si evidenzia che tale questione giuridica risulta alquanto dibattuta e controversa, riscontrandosi in merito contrapposti orientamenti sia dottrinali che giurisprudenziali da parte delle Supreme Corti, di Cassazione e Costituzionale". Viene evidenziato che "l'erogazione dell'indennità parlamentare è comunque compatibile con lo svolgimento di altra professione, secondo le disposizioni vigenti in materia".

La commissione, evidenzia "una inceertezza giurisprudenziale circa la qualificazione della giuridica dell'attività parlamentare", ha ritenuto "privilegiare i cosiddetti diritti volti a garantire, nel dubbio, i principi costituzionali di eleggibilità passiva, per cui, come anche rimarcato dalla Corte Costituzionale medesima, le cause di non eleggibilità devono esser interpretate in maniera restrittiva a favore del candidato. Peraltro, in virtù del principio di certezza del procedimento elettorale ed in analogia ai procedimenti per le elezioni comunali, le eventuali cause di ineleggibilità si ritengono possano esser fatte valere alla conclusione del procedimento elettorale, nelle successive fasi di proclamazione e convalida degli eletti". La commissione ha comunque chiesto a Pini "di fornire ogni documentazione che possa essere utile a comprovare, a prescindere dalla carica parlamentare, l'attività prevalente di lavoro o di studio nell'area territoriale dichiarata". La commissione ha preso atto delle dimissioni del consigliere Alvaro Ancisi, in rappresentanza della minoranza consiliare.

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