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Coronavirus, Alberghini: "Aziende e lavoratori presi in giro dal Governo"

L'accusa del consigliere d'opposizione: "Moltissimi dipendenti non avranno lo stipendio nei tempi promessi e chi ci governa non può non saperlo"

"In un contesto economico drammatico come quello che stiamo vivendo, l’utilizzo della cassa integrazione è certamente l’unico modo che può permettere il mantenimento del posto di lavoro e la sopravvivenza del datore di lavoro, nella speranza che azienda e posto di lavoro sopravvivano a questa emergenza". A parlare è Massimiliano Alberghini, capogruppo dell'omonimo gruppo consiliare.

"Quotidianamente sentiamo informazioni distorte da parte di chi, al Governo (con la g rigorosamente minuscola) dovrebbe traghettarci oltre questa situazione drammatica: i soldi delle casse integrazioni arriveranno puntuali, nessuno rimarrà indietro, liquidità alle aziende, i lavoratori stiano tranquilli... è falso, non è vero - punta il dito il consigliere d'opposizione - Moltissimi dipendenti non avranno lo stipendio nei tempi promessi e chi ci governa non può non saperlo. Intanto occorre sottolineare che vi sono svariati tipi di cassa integrazione, non uno uguale per tutti, e questo ovviamente complica l’operatività; in secondo luogo, per quanto riguarda le casse in deroga (che sono moltissime) è stato disposto che occorre obbligatoriamente, per poter fare la domanda, l’accordo preventivo con le associazioni sindacali, una marca da bollo (che occorrerà andare a comprare) e la firma obbligatoria del datore di lavoro. Ebbene, ad oggi la maggioranza degli accordi non sono tornati firmati dalle associazioni sindacali e pertanto le domande di cassa integrazione sono di fatto bloccate: e pensate che il 14 aprile, come sbandierato, l’Inps accrediti lo stipendio ai lavoratori? Non sto accusando i sindacati, che si sono trovati da evadere un numero sproporzionato di pratiche in tempi troppo ristretti. Sarebbe bastato legiferare che gli accordi potevano essere allegati successivamente alla domanda e magari senza marche da bollo (lo stato sciacallo vuole lucrare anche su un’emergenza economico-sanitaria). Questa è la verità: per guidare una macchina complessa come lo Stato occorre essere fortemente preparati, e per guidarla in tempi di crisi ancora di più, e questo è il dramma".

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