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Faenza, il caso della 3C Casalinghi. La Lega: "Lavoratori vittime dello scaricabarile"

I consiglieri leghisti non dimenticano inoltre quanto successo nel breve periodo alla Cisa e alla Ctf

Un rimpallo di responsabilità, in cui sono stati chiamati in causa numerosi soggetti; non ultimi i commissari, il liquidatore e, infine, il nuovo socio entrante; a farne le spese, sono stati i 15 dipendenti licenziati (nonostante tutte le rassicurazioni di circostanze delle ultime settimane) della 3C Casalinghi. "Un fatto che deve far riflettere - spiegano il consigliere regionale della Lega Nord, Andrea Liverani, ed il capogruppo locale, Gabriele Padovani - per come sono state gestite le cose, in questa come in altre crisi aziendali, che gettano l’ennesima ombra sulla crisi economico-industriale del faentino".

I consiglieri leghisti, infatti, non dimenticano quanto successo nel breve periodo alla Cisa e alla Ctf, sulle quali Liverani era intervenuto nei mesi scorsi. In particolare, sulla Ctf, la questione era arrivata anche sui banchi dell’Assemblea legislativa. Perché sul destino del Consorzio cooperativo di Faenza, numerosi soci attendono ancora risposte, mentre Liverani aveva espressamente chiesto all’assessore regionale Palma Costi di «prendere a cuore il destino dei lavoratori".

Stessa cosa di quanto accade ora, per i 15 dipendenti licenziati dalla 3C, che aggravano un problema sociale in città: "Come gruppo consigliare regionale e comunale – dicono Liverani e Padovani – esprimiamo la nostra vicinanza ai lavoratori e alle famiglie delle persone che hanno perduto il posto di lavoro, e chiediamo alle istituzioni di intervenire per cercare una soluzione a questo drammatico problema occupazionale, che attanaglia tutta l’impresa faentina".

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