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Crisi del commercio: "A Cervia il Pubblico si deve impegnare per nuove strategie di rilancio"

La ricetta della Lista civica Progetto Cervia per far ripartire i settori merceologici legati alla vendita al dettaglio di abbigliamento, bigiotteria, oggettistica in genere

Dopo 3 anni di emergenza Covid, molte attività economiche cervesi ma soprattutto i settori merceologici legati alla vendita al dettaglio di abbigliamento, bigiotteria, oggettistica in genere, stanno vivendo una forte crisi, acuita oggi dalla situazione pandemica che non si placa e dai tragici venti di guerra. "Non è bastato l’afflusso estivo per attutire i danni - analizza la Lista civica Progetto Cervia -  ma occorre oggi più che mai che l’Amministrazione attui strategie concrete per evitare lo spopolamento delle vetrine e la perdita di appeal dei centri storici e delle aree commerciali che sono invece elemento cardine del turismo, della vivibilità e qualità della nostra città". “Milano Marittima e Pinarella-Tagliata stanno attraversando una crisi senza precedenti dei loro assi commerciali, - spiega il portavoce di Lista civica Progetto Cervia, Michele Fiumi - il centro di Cervia a partire da viale Roma, sta subendo un impoverimento progressivo della qualità delle vetrine con altre 2 gravichiusure di attività ‘storiche’ (Taxi e Donne). La piazza di Cervia non è meno in crisi. La  piazzetta delle erbe con alcuni locali a valenza storica del Comune non ha rispettato le attese di fungere anche da collegamento commerciale con il viale principale della città e i bandi pubblici e partecipati sulle destinazioni non sono stati fatti rispettare dall’Amministrazione.”

“L’Amministrazione pensa solo alla spiaggia: le idee di ristrutturare viale Roma e illuminarlo meglio sono svanite nel nulla. – incalza Fiumi - Per il viale principale di Cervia si potrebbe invece pensare ad una destinazione culturale legata all’arte contemporanea, con mostre-concorso che potrebbero arredarlo e renderlo attrattivo per un pubblico più ampio. I villini potrebbero diventare un percorso storico-letterario della città, se opportunamente illuminati, a maggior ragione data la presenza dell’edificio, residenza di Max David e per il quale i famigliari del giornalista avevano dato disponibilità ad un uso pubblico. Sarebbe bello provare ad immaginare un collegamento con il borgo marina per favorire una passeggiata unica, un anello tra il porto canale, la piazza e viale Roma.”

“Occorre poi una proposta qualificante e caratterizzante dei mercati ambulanti, che aiuti il commercio sia su sede fissa che ambulante, alzando la qualità dell’offerta e del pubblico richiamato. Per uscire dalla crisi, riteniamo sia fondamentale curare la proposta dei centri commerciali naturali ed il contesto nel quale si inseriscono le attività stesse. Queste ultime devono essere aiutate dal pubblico a ragionare come fossero dei department store all’aperto, mentre i locali pubblici debbono mantenere una identità storica caratterizzante, affinché il tessuto commerciale sia riconoscibile e mantenga la sua connotazione culturale. Il rischio, in alternativa, è quello di diventare vetrine del mondo online, con la conseguente perdita di autenticità del territorio e la dequalificazione di questo, agli occhi di cittadini e turisti.”

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