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Crisi delle edicole, Rontini (Pd): "Si apra alla vendita di altri servizi"

Per quanto riguarda gli altri servizi erogabili, Rontini porta l'esempio di altri Comuni italiani come Firenze, Genova, Milano, Torino e Cesena

Trasformare le edicole in punti multifunzionali di servizi al cittadino applicando l'intesa dell'ottobre 2017 tra i Comuni italiani dell'Anci e gli editori della Fieg, la federazione italiana editori giornali, "sensibilizzando tutte le Amministrazioni comunali verso la riduzione dei canoni delle edicole per le occupazioni permanenti e temporanee". E altre iniziative della Regione "per garantire il mantenimento della rete diffusa delle edicole che, oltre a rappresentare un importante presidio territoriale, garantiscono l'accesso alla carta stampata a cui, ancora oggi, i cittadini si rivolgono per approfondire le notizie lette in rete". Manuela Rontini del Pd, in un'interrogazione, si occupa di edicole.

I numeri riportati dalla consigliera Dem testimoniano l'ecatombe dei chioschi specializzati in carta stampata: i punti vendita si sono dimezzati negli ultimi 15 anni. Dal 2001 al 2016 hanno chiuso 13 mila edicole (di cui quasi 7 mila negli ultimi due anni), secondo i dati diffusi dallo Snag (Sindacato nazionale autonomo giornalai), riducendo così di un terzo le edicole aperte, rimaste meno di 28 mila; dunque per la consigliera bisogna "tutelare il reddito degli edicolanti in questo periodo di crisi del settore sostenendo e promuovendo, nelle sedi opportune, i contenuti del protocollo di intesa siglato tra Anci e Fieg", che prevede di "ampliare le categorie di beni e di servizi offerti al pubblico e la possibilità di svolgere l'intermediazione di servizi a valore aggiunto a favore delle amministrazioni territoriali".

Rontini ricorda che l'"informazione libera e plurale" è da tutelare come "bene d'interesse pubblico" anche secondo la legge regionale sull'editoria approvata nel 2017. Per questo bisogna "mantenere la rete esistente sia come numerosità che come copertura territoriale", ammodernandola e potenziandola. L'intervento sui canoni in particolare dovrà riguardare l'occupazione di suolo pubblico su "strade, piazze e aree appartenenti al demanio indisponibile del Comune, comprese le aree destinate a mercati, oltre alla riduzione degli oneri da imposte immobiliari per le unità sede di rivendite di giornali e per l'esenzione dall'imposta dalle locandine editoriali dei quotidiani e dei periodici esposti nei locali pubblici".

Per quanto riguarda gli altri servizi erogabili, Rontini porta l'esempio di altri Comuni italiani come Firenze, Genova, Milano, Torino e Cesena, dove si va dal rilascio di certificati, ai servizi anagrafici e postali, dalla vendita di altri beni o biglietti per spettacoli o iniziative culturali (mantenendo però la maggioranza della superficie dei chioschi destinata alla vendita di carta stampata) alla funzione di punti di informazione turistica. A Cesena in specifico "è stata annunciata l'intenzione di avviare un percorso per far diventare le edicole dei 'punti remoti'- ricorda Rontini- nei quali, attraverso internet, i cittadini (specialmente quelli più anziani) possano fruire dei servizi demografici online, senza così recarsi negli uffici comunali".

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