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Critiche sul Palio di Faenza 2021: "Dividere le attività di calcio e Niballo. Serve un nuovo stadio"

"La situazione di colpevole ritardo nello slittamento del Palio è il risultato di 15 anni di inattività e mancati investimenti", attacca il capogruppo di Fratelli d’Italia

Dopo l'ufficializzazione della data del “Palio del Niballo”, che si correrà sabato 31 luglio allo stadio Bruno Neri, non si placano le polemiche a Faenza. In particolare è il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi a contestare le scelte dell’Amministrazione Comunale: "Quello che sì è registrato altro non è che un “compromesso forzato” tra il mondo dei Rioni, le Istituzioni e la società Faenza Calcio che non accontenta davvero nessuno. La giostra del Niballo viene degradata ad evento autosufficiente, dimenticando che il Palio non è solo una gara tra fantini ma è un momento di forte impatto, è atmosfera, è rievocazione, è storia, è convivialità, è vita, è lavoro, è promozione del territorio, è passione, sono uomini e donne che vivono tutto questo quasi fosse vocazione e sublimano il loro impegno in un contesto che nella tenzone trova il momento conclusivo e non l’unica ragione".

Bertozzi di fatto critica l’annullamento per il secondo anno consecutivo del torneo della Bigorda d’Oro, lo slittamento delle gare delle bandiere in autunno (con tempistiche e modalità da definire) e l’annullamento degli eventi collegati alla gara (cioè sfilata storica, ingressi allo stadio, cene propiziatorie...). "Le scelte fatte - spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia - sono state attribuite esclusivamente all’emergenza pandemica – che qui nessun nega – ed alla fretta di dover decidere, andando in deroga oggettiva a tutti quegli obblighi di regolamento in tema di sicurezza dei cavalli oggetto di un importantissimo lavoro passato. Si nega, o perlomeno si cerca di farlo, che al di là della situazione congiunturale la vera ragione di questa situazione di colpevole ritardo, a tratti di stallo, e comunque di compromesso al ribasso risiede in oltre quindici anni di inattività, quindici anni di mancati investimenti, quindici anni di rinvii".

C'è anche un altro punto sul quale insiste Bertozzi, ovvero la coesistenza tra Faenza Calcio e Palio per la quale, come comunicato dal Comune, "sarà subito avviato un percorso progettuale che possa portare in tempi brevi a dividere le strade, con impianti in uso esclusivo per ciascuna delle due attività. Tale impegno formale è già stato preventivamente comunicato alle parti interessate". A tal riguardo Bertozzi rileva come "la coabitazione forzata tra il Calcio ed il Palio doveva e poteva essere risolta da tempo, il nuovo stadio per il Faenza Calcio doveva e poteva essere stato già realizzato, il Bruno Neri rimesso in sicurezza e dedicato esclusivamente al Palio ed alle manifestazioni collegate doveva e poteva già essere realtà. Si è invece favorita, raggiungendo quest’anno l’apice, una contrapposizione tra due mondi (Calcio e Palio) che non ha fatto altro che portare nocumento alla città nel suo complesso, ed alle tante famiglie faentine che questi due mondi alimentano nel particolare".

"Non si può davvero più prescindere dal separare in maniera definitiva le due realtà - continua il capogruppo di Fratelli d'Italia -, consentendo alle stesse di programmare e realizzare le proprie attività in completa autonomia ed in ambiti distinti. Appare oggi assolutamente indispensabile definire un percorso di realizzazione di questo progetto rapido nei tempi, certo nelle forme sia tecniche che di finanziamento". Per queste ragioni Bertozzi chiede al Sindaco e alla Giunta di Faenza di impegnarsi a "individuare entro il corrente anno un progetto definitivo di separazione delle attività del Faenza Calcio e del Palio del Niballo che preveda la messa in sicurezza e l’assegnazione al mondo Rionale e/o ai suoi rappresentanti dello Stadio Bruno Neri, così da farlo divenire centro permanente della giostra e di ulteriori attività collegate non realizzabili in Centro Storico. La realizzazione di un nuovo stadio per il Faenza Calcio in zona da definire, con preferenza per le aree a vocazione sportiva già esistenti (ad esempio complesso sportivo della Graziola)".

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