Cura delle rotonde, Spadoni (LpRa): "Mancano i toponimi"
Le rotatorie sono ormai diffuse in tutte le città, per la funzione precipua di moderare il traffico ed incanalarlo in modo più pratico ai fini di snellire il flusso viario e aumentare la sicurezza. Tale intersezione a raso fra due o più strade certamente fa scorrere meglio la circolazione e, soprattutto, evita i pericolosi attraversamenti a raso, com’era ad esempio l’incrocio fra la Ravegnana e l’Adriatica, evitando molti incidenti. Ebbene: se queste rotonde assumono una funzione di notevole importanza, si pongono in molti casi come accessi alla città e per questo richiederebbero una puntuale manutenzione e cura e, non in secondo piano, di essere ben segnalate, in quanto spesso i piccoli cartelli che le identificano, vale dire i cartelli contrassegnati dai nomi di quasi tutte le nazioni europee, sono difficilmente leggibili se non in molti casi, restano nascosti fra le fronde degli alberi e dei cespugli. Riesce difficile, infatti, a ridosso di tali intersezioni stradali in cui confluisce, appunto, un imponente numero di mezzi in circolazione, riuscire a vedere con chiarezza i toponimi posti nei rondò in questione, e questo non va certo a beneficio dei turisti. A margine poi di questa nota, si rileva che nel lungo elenco di nazioni che hanno contrassegnato con toponimi le tante rotonde cittadine mancano due piccoli stati riconosciuti internazionalmente che si trovano all’interno del nostro Stato, ossia quello della Repubblica di San Marino, piccola Repubblica situata nel cuore dell’Italia centrale e molto vicina alla nostra città, e lo Stato della città del Vaticano, piccolo stato sovrano con un governo teocratico. Certamente meriterebbero l’attenzione dovuta se si considera, poi, l’insieme eterogeneo e spesso irrazionale della nostra sterminata toponomastica e, soprattutto, è evidente come non manchino le condizioni per farlo se si tiene conto dei vari insediamenti urbanistici e il conseguente aumento delle rotatorie: ultima quella su via Canale Molinetto, peraltro poco sicura per i ciclisti. Ravenna aperta e solidale non avrà certo pregiudizi nei confronti dello stato Vaticano.
Gianfranco Spadoni Lista per Ravenna