Dati istat sui consumi, Spadoni (Udc): "Problemi per i consumatori e il commercio"
"I dati dell’Istat confermano che la corsa dei prezzi rallenta e il costo dei prodotti acquistati abitualmente, il famoso “carrello della spesa,” seppur di poco, sia diminuito rispetto a un mese fa"
I dati dell’Istat confermano che la corsa dei prezzi rallenta e il costo dei prodotti acquistati abitualmente, il famoso “carrello della spesa,” seppur di poco, sia diminuito rispetto a un mese fa. Mentre il prezzo dei carburanti è in discesa, non è così per alcune tipologie alimentari come pane e zucchero o il prezzo delle frutta fresca. Ma la presunta frenata della corsa dei prezzi della spesa, ho la netta impressione non corrisponda al quadro economico e sociale complessivo reale. Tant’è che non ho difficoltà a concordare con un’associazione dei consumatori la quale dispone di un osservatorio privilegiato e in conformità a quello non è così convinta della lettura di questi dati nazionali pubblicati dall’Istat. Nello specifico, gli aumenti si riferiscono ai beni di prima necessità, vale a dire proprio quelli di cui una famiglia non riesce a fare a meno: siamo di fronte ancora una volta a un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Oltre al contenimento dei prezzi, l’obiettivo principale, inoltre, è proprio quello di attivare uno sforzo condiviso per evitare, soprattutto, l’aumento dell’ aliquota Iva, il quale, se approvato, produrrebbe effetti devastanti per l’economia complessiva già, peraltro, in grave sofferenza. In questa situazione d’incertezza, tra l’altro, il pericolo più evidente, riguarda la preziosa rete dei negozi tradizionali poiché, ancora una volta, la grande rete distributiva strutturalmente più forte e organizzata rispetto alle imprese classiche, riesce a superare meglio questo lungo momento di crisi. Oltretutto i provvedimenti di liberalizzazione del governo in carica, specie per il consumatore, pare non stiano portando concreti vantaggi. Proprio perché non è così certa, peraltro, l’assicurazione della qualità dell’offerta commerciale per una possibile mancanza di trasparenza del mercato e di rispetto delle regole. Anche a livello locale i centri storici continuano a essere bersagliati da una serie elementi negativi, come, ad esempio, la mancanza di parcheggi e l’aumento di apparecchiature d’interdizione del passaggio delle auto “Sirio”. In altre parole con questa situazione economica si profila l’ipotesi sempre più concreta di aumentare l’evidente divario fra piccola e grande rete distributiva a netto vantaggio, ancora una volta, di quest’ultima.