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"Diamo voce a Sinatra, purchè serva contro la mal’aria"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il consiglio comunale ha approvato all'unanimità, con una spesa di 42 mila euro, il progetto SINATRA (Sorveglianza inquinamento atmosferico territorio di Ravenna). Servirà, in collaborazione con la Provincia, l'ARPA, l'AUSL e la Regione, per valutare, nell'arco di 14 mesi, gli effetti sulla salute umana dell'esposizione all'aria in una zona che, estendendosi fino al litorale, comprende l'intera città capoluogo, l'area industriale ed il porto.

Base del progetto è uno studio effettuato dall'ARPA, anch'esso finanziato dal Comune, che ha rivelato i maggiori punti di ricaduta, nelle diverse aree del capoluogo, dei due principali responsabili dell'inquinamento atmosferico: le polveri sottili pm 10 e il biossido di azoto. SINATRA metterà in relazione i dati sulla qualità dell'aria con le patologie ad essa connesse. Il voto favorevole di Lista per Ravenna è coerente con le denunce, ripetutamente rivolte all'amministrazione comunale, sull'atmosfera insalubre della nostra città, da ultima quella dell'8 gennaio scorso sui "Successi veri o mancati nella lotta allo smog a Ravenna", quando Arpa stessa aveva classificato tra "scadente" e "pessima" l'aria che i ravennati respirano. Abbiamo approvato SINATRA come auspicio per l'avvio di una strategia politica volta ad stabilire un programma serio di interventi e provvedimenti di prevenzione e di salvaguardia ambientale contro la mal'aria. Non più, dunque, solo le panacee somministrate ininterrottamente da molti anni ai concittadini, quali le limitazioni del giovedì alla circolazione stradale entro la circonvallazione esterna e quelle delle "domeniche ecologiche" nel centro storico: limitazioni di effetto risibile, oltreché poco o niente controllate, e pertanto da pochi rispettate. Non ci sono però sfuggiti gli aspetti critici di questa iniziativa.

1) Lo studio produrrà i propri risultati quando il mandato dell'attuale (ed ultima) amministrazione Matteucci sarà scaduto. Avrebbe dovuto essere inserito nel programma iniziale, o addirittura nelle iniziative del precedente mandato, in modo da tradursi in scelte operative concrete e risolutive, di cui rispondere agli elettori in vista del rinnovo elettorale.

2) 42 mila euro di spesa sembrano molti. Avrebbero forse potuto ridursi notevolmente affidandosi a soggetti che operano in questo campo senza fini di lucro e con minimo costo degli apparati. Ad esempio, l'associazione ISDE, medici per l'ambiente e la prevenzione, che ha maturato una profonda esperienza nel campo dei rapporti tra ambiente e malattie, svolgendo un ruolo di unione tra società scientifiche, centri di ricerca, associazioni non governative (ambientaliste e non), associazioni di cittadini, settori professionali, istituzioni e popolazioni, sia a livello internazionale che locale, ed intervenendo, anche per via legale, contro gli enti pubblici e non, che perseguono iniziative non rispettose della salute dell'ambiente.

3) Inoltre, non si parte certo da zero. Sull'inquinamento dagli inceneritori, di cui Ravenna soffre particolarmente, c'è una letteratura scientifica ampiamente consolidata, tra cui anche le linee guida per la sorveglianza di questi impianti prodotte dal progetto Monitor dell'ARPA dell'Emilia-Romagna. I risultati preliminari di SuperSito, a cui l'Arpa stessa partecipa, hanno evidenziato elementi molto interessanti per la comprensione degli effetti del particolato atmosferico sulla salute. Così come la monografia 109 di IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro: massima autorità oncologica mondiale) ha inequivocabilmente classificato l'inquinamento da polveri e sostanze assortite che affligge le nostre città nel gruppo 1, cioè sicuramente cancerogeno.

4) Uno studio limitato ad una sola zona urbana non affronta il problema principale che riguarda l'intera pianura padana, sottoposta com'è a gravi sofferenze atmosferiche: la necessità di ridurre significativamente, sull'intero territorio, almeno regionale, le cause ambientali di morti e malattie.

Torniamo dunque al punto di partenza. Questi studi sono utili solo se servono a mettere in campo provvedimenti validi a questo scopo, in grado, oltre tutto, di evitare al nostro paese le frequenti messe in mora da parte dell'Unione Europea. Non possiamo ora dilungarci sulle nostre proposte concrete per abbattere le polveri sottili e il biossido d'azoto. Ne abbiamo un pacchetto, che non mancheremo di avanzare quando dagli studi e dalle indagini si aprirà finalmente un confronto aperto su come combattere la mal'aria.

Alvaro Ancisi, Lista per Ravenna

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