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Il capogruppo Pd a Cervia si dimette: "Dai vertici di partito azioni ostruzionistiche"

Svezia: "I vertici del partito di fatto mi hanno impedito di intervenire pubblicamente, contrariamente a quanto era stato concordato anche con le forze politiche di opposizione"

Si è dimesso dal Partito democratico e da capogruppo nel consiglio comunale di Cervia il consigliere Antonio Emiliano Svezia. "Il motivo principale che mi ha portato a questa faticosa scelta è stato quello di essere stato impossibilitato, nell'ultimo periodo, a svolgere il ruolo di capogruppo del Pd per il quale sono stato eletto il 17 giugno 2019 nella prima seduta consiliare dai colleghi consiglieri comunali del Partito Democratico cervese. I vertici del partito di fatto mi hanno impedito di intervenire pubblicamente, contrariamente a quanto era stato concordato anche con le forze politiche di opposizione, individuando altri consiglieri del Pd per la presentazione di un ordine del giorno strategico sul tema dell’ospedale di Cervia. Tale azione ostruzionistica di fatto ha calpestato le regole di garanzia di rappresentanza che esistono a tutela del sistema democratico delle pubbliche amministrazioni e ha creato non poco imbarazzo istituzionale con i capigruppo di coalizione e di opposizione".

Uno sgarbo istituzionale ingiustificabile, secondo Svezia, "non degno di un partito che si definisca democratico e che a tutti i livelli locali e nazionali pone al centro della propria politica il rispetto delle istituzioni e dei ruoli assegnati tramite elezione alle diverse persone che lo rappresentano, come il sottoscritto, che ricordo si trovano in consiglio comunale per occuparsi dell’interesse pubblico dei cittadini e non per rispondere a logiche di partito oramai anacronistiche. Le mie dimissioni dal partito inevitabilmente determinano anche le mie dimissioni da capogruppo del Pd in consiglio comunale. Mi dispiace per i consiglieri con i quali mi sono sempre confrontato con lealtà, condivisione e messo a disposizione in un percorso non facile, dove quasi tutti siamo alle prime esperienze in consiglio e cerchiamo di rispettare il mandato di rappresentanza ricevuto dalle persone che ci hanno sostenuto e votato in campagna elettorale e alle quali dobbiamo dare risposte con azioni politiche serie soprattutto vista la grave crisi in corso. Una decisione ponderata la mia, presa dopo un'attenta riflessione; si chiude per me un percorso politico importante, iniziato con la mia candidatura a consigliere comunale nel Partito Democratico".

"Pur condividendo ancora gli aspetti valoriali della sinistra, ho preso atto che troppe volte all'interno del Partito Democratico si è persa quella che per me è la vocazione che dovrebbe muovere ogni movimento: fare politica strategica - prosegue il consigliere - Per me la politica significa libertà di espressione, rispetto del pensiero altrui, dibattito sano e costruttivo, significa metterci il cuore, significa avere il coraggio di ricercare nuove motivazioni, significa prendere dei rischi per disegnare il futuro del territorio e non preoccupandosi solo di conservare uno status acquisito negli anni. La politica costruttiva è quella che porta avanti le idee realizzabili e persegue obiettivi riconoscibili e reali; purtroppo il Pd non sembra in grado di proporre idee innovative, talvolta perdendo il contatto con la realtà e le problematiche del territorio, distratto da guerre intestine che hanno oscurato le capacità di tanti bravi amministratori locali e volontari della politica. I valori che mi contraddistinguono da sempre sono lontani dalla linea politica che il Partito Democratico ha assunto a livello locale. La difficoltà di trovare un'identità chiara, l'eccesso di sbagliati personalismi, la mancanza di ascolto e condivisione delle idee sono a mio avviso peccati capitali per chi si propone alla guida di un territorio. Il mio agire di questi mesi in consiglio comunale è stato volto a essere propositivo e collaborativo anche nei confronti delle forze di opposizione. Sono sempre più convinto che un buon consigliere comunale e un buon uomo politico debba impegnarsi nella continua ricerca del “bene comune”, pensando soprattutto al futuro e alle priorità dei giovani, alla loro formazione e a come poter rispondere alle loro necessità".

"Diverse sono state le iniziative che ho portato avanti e che ho applicato nel mio territorio quando ero consigliere di zona - spiega ancora Svezia - penso ai progetti di controllo del vicinato e della badante di quartiere, ma anche ai corsi realizzati come quello di informatica per la terza età e di primo soccorso riscontrando, mio malgrado, maggiore sostegno da altre realtà, piuttosto che dal mio stesso partito. Come consigliere comunale continuerò a rappresentare i cittadini del Comune in cui sono stato eletto, con le stesse motivazioni, con l'obiettivo di diffondere con il medesimo entusiasmo quanto di buono è stato realizzato nel quartiere Savio. Continuerò il mio impegno nel campo progressista sostenendo i lavoratori, le fasce più deboli e contrastando le diseguaglianze sociali. A livello locale continuerò a sostenere il sindaco Massimo Medri, e a breve indicherò di quale gruppo consiliare farò parte".

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