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Dirigenti provincia, Spadoni (Udc): "Applicata alla lettera spending review"

"E’ ormai ricorrente il tema riguardante i dirigenti degli enti pubblici, soprattutto riguardo al periodo così difficile per l’economia e, soprattutto, alla luce delle disposizioni contenute nella spending review"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"E’ ormai ricorrente il tema riguardante i dirigenti degli enti pubblici, soprattutto riguardo al periodo così difficile per l’economia e, soprattutto, alla luce delle disposizioni contenute nella spending review.  Nello specifico, in un articolato testo riguardante gli enti pubblici,  si fa esplicito invito a non aumentare i fondi per la contrattazione decentrata integrativa limitando,  di conseguenza,  ogni possibilità di accrescere i salari accessori dei dirigenti e delle posizioni organizzative. Nel triennio 2011 – 2013, quindi,  il trattamento economico dei dirigenti della Provincia non può aumentare rispetto al 2010, e quest’assunto non concerne solo lo stipendio,  ma anche le forme di salario accessorio. Addirittura si prefigurano gli estremi di illegittimità  nel caso di modifica dell’attribuzione delle posizioni dirigenziali con aumento del salario accessorio qualora  non sussista l’evidente variazione dei compiti assegnati. Stando a queste inequivocabili interpretazioni, peraltro supportate da pareri di sezioni giurisdizionali della Corte dei Conti,  le indennità di posizione non possono, dunque, essere modificate in aumento e tale divieto  si riferisce al citato  triennio 2011 - 2013.   La giunta provinciale con proprio atto deliberativo, come si evince dalla tabella sotto riportata, ha modificato le percentuali  delle due voci,  vale a dire l’indennità di posizione e quella di risultato,  rendendo sensibilmente sbilanciato il risultato  in favore dell’indennità di posizione.

La situazione è la seguente: 2010 2011 2013
Indennità di posizione %  72 %  77  % 78
Indennità di risultato %  28 %  23 % 22
Totale 100 100   100

Non si tratta, ovviamente, della semplice applicazione della proprietà commutativa     dell’addizione, vale dire… cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia.., ma di risorse economiche in più nel capitolo indennità di posizione utili ai fini della determinazione dello stipendio mensile e del Tfr. Se nella valutazione delle posizioni la persona non è oggetto d’interesse e l’attenzione, quindi, è focalizzata sul lavoro e sul ruolo organizzativo, nel secondo caso il riferimento è tutto sull’individuo, sulle competenze organizzative, e quanto questo manager  ha contribuito ai risultati dell’organizzazione. Siamo dunque certi che non vi sia qualche dubbio di legittimità su quest’opinabile scelta di modifica dell’indennità di posizione, la quale, stando alla premessa, non può essere modificata in aumento, tranne non vi sia stata  un’assegnazione di compiti ai dirigenti? Nel caso, poi, siano state assicurate tutte le necessarie condizioni di legittimità, in un periodo così critico come quello attuale, in cui tutti, nessun escluso, sono chiamati a scarificarsi per il bene comune,  pare evidente l’insorgenza  di questioni di opportunità sull’ operazione artatamente congegnata. Anche solo un punto percentuale rispetto a quello dei precedenti anni (dal 72% al 77% per arrivare al 78%), dà la misura dell’attenzione e della sensibilità riservate a uno dei momenti più difficili e catastrofici della storia italiana".  

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