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Disoccupazione giovanile, Ridolfi (Pri): "Il rischio è tracollo del sistema"

Il Segretario del PRI Comunale di Ravenna, Alberto Ridolfi, esprime massima preoccupazione per i dati relativi alla disoccupazione giovanile emersi lunedì: "Più di un giovane su tre oggi è disoccupato"

Il Segretario del PRI Comunale di Ravenna, Alberto Ridolfi, esprime massima preoccupazione per i dati relativi alla disoccupazione giovanile emersi lunedì: “Più di un giovane su tre oggi è disoccupato. Mentre si parla di lavoro, articolo 18, flessibilità, questo è il dato che dovrebbe spaventare tutti, da Governo a parti sociali. Il problema non è solo legato alla crisi: ciò che è in discussione è un modello non solo economico, ma anche sociale e politico, che non riesce più ad includere una larga parte delle forze produttive".

"Per quanto la crisi incida, i problemi più strutturali sono legati alla distanza abissale che corre fra sistema produttivo ed università, alla scarsa propensione all’innovazione del sistema economico (che ha origini pubbliche e private), alla relativa impermeabilità del settore pubblico a nuove assunzioni, che spesso si risolvono in odissee da ogni parte d’Italia - continua Ridolfi -. Questa bolla di stasi si è trasformata in una vera lotta senza quartiere, in cui il singolo posto di lavoro è conteso da migliaia di giovani con curricula chilometrici, magari frutto di esperienza in ogni parte del mondo, ma ancora alla ricerca del primo vero lavoro. Ma non è più possibile lasciare il problema alle prime pagine dei giornali; se non si attua oggi una seria politica di contrasto al fenomeno, rischiamo di trovarci con due “Italie”: una che arranca per arrivare alla fine del mese, e l’altra completamente al di fuori del sistema-paese, sfiduciata verso qualsiasi forma di governo e di rappresentanza".

"Un evento incredibilmente grave dal punto di vista politico e sociale.” Ma cosa è possibile fare, nel concreto e nel locale?“ - si interroga Ridolfi -. E’ vero, le competenze ordinarie dei Comuni sull’occupazione non sono molte, ed il problema è prima di tutto macroeconomico. E’ però necessario oggi essere innovativi, anche nel modo in cui si intende l’azione dell’amministrazione pubblica. Un one stop shop, un luogo (anche virtuale) unico in cui trovare informazioni su opportunità e aiuti alla creazione di impresa, sarebbe un’ottima idea di partenza; a questo si dovrebbero aggiungere iniziative per l’attrazione o il supporto alla creazione di imprese innovative, che sono l’unica, vera soluzione. Per fare tutto questo, però, è auspicabile prima di tutto che la politica ragioni su quale sia la sua funzione, in questo tempo di crisi".
 

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