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Dove andrà il rigassificatore dopo Piombino? Ancisi: "Il consiglio comunale dica se lo vuole a Ravenna"

Il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, è tornato sul tema presentando in Comune una proposta di ordine del giorno, da sottoporre alla discussione e al voto del Consiglio comunale

Sull'eventuale collocazione di un secondo rigassificatore (quello di Piombino) a Ravenna, nulla è stato deciso e, nel caso, prima dovrebbe svolgersi un dialogo con il territorio. Questo è in sintesi ciò che ha affermato il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, intervenendo in apertura del Consiglio comunale di martedì scorso. Ma dopo la lettera aperta inviata dai gruppi di minoranza che chiedevano al sindaco delucidazioni sull'ipotesi di collocare, dopo i tre anni di permanenza a Piombino, la nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto di Ravenna, il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, è tornato sul tema presentando in Comune una proposta di ordine del giorno, da sottoporre alla discussione e al voto del Consiglio comunale, con cui la massima assemblea elettiva della città “esprime al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in quanto Commissario straordinario del Governo per la rigassificazione nel territorio della Regione stessa, parere contrario a che rilasci, come da sua esclusiva competenza, alcuna autorizzazione all’insediamento di un secondo rigassificatore al largo della costa ravennate; e comunque, nel caso che gli venga sottoposta simile istanza, a sottoporne il progetto all’esame e alla valutazione del Comune di Ravenna”.

Entro la prima settimana di aprile inizierà, al largo di Punta Marina Terme, l’allestimento in mare del rigassificatore galleggiante Singapore, di proprietà della società Snam. Domenica 19 marzo la nave rigassificatrice Golar Tundra della stessa Snam è entrata ed è ormeggiata nel porto di Piombino. I primi arrivi di gas sono previsti per la metà di maggio, ma la nave potrà stazionare lì solo per tre anni, come disposto dall’ordinanza del 25 ottobre 2022 con cui Eugenio Giani, commissario straordinario del Governo per la rigassificazione nel territorio toscano e presidente della Regione Toscana, ne ha autorizzato l’arrivo e l’esercizio. Con la medesima ordinanza, Giani aveva concesso alla Snam 45 giorni per presentare il progetto di trasferimento e ricollocazione della Golar Tundra in altro sito marittimo. Ha poi ha concesso una proroga fino al 24 marzo. Infine, con ordinanza del 17 marzo, ha ulteriormente prorogato al 26 giugno 2023 il termine affinché la Snam presenti il “progetto integrativo di ricollocazione di questa nave in sito off-shore, nonché il progetto relativo agli interventi necessari per la sua dismissione dal porto di Piombino”.

"Sul sito internet della Snam è scritto che il terminale della Golar Tundra “sarà posizionato nel centro-nord Italia, in prossimità dei punti di maggiore consumo di gas”, dovendovi dunque permanere in attività per 22 anni, dal 2026 al 2048. Ne deriva che altri rigassificatori di comproprietà o proprietà della Snam, ai quali si possa collegare la nave espulsa da Piombino sono quelli di Livorno, a 21 chilometri dalla costa, e di Porto Viro provincia di Rovigo, a 15 chilometri, oltre a quello di Ravenna, ad appena 8,5 chilometri, visibile dalla spiaggia. Va escluso quello di Panigaglia, provincia di La Spezia, perché ristretto in un’insenatura della costa", spiega Ancisi. Lo scorso 20 marzo, l’agenzia della Regione Toscana ha riportato l’affermazione di Elio Ruggeri, amministratore di Snam per la rigassificazione galleggiante, secondo cui, riguardo al trasferimento della Golar Tundra in altra postazione marittima, che sia “nell’alto Tirreno o nell’Alto Adriatico […], stiamo valutando più ipotesi e siti, ma prima di presentare ufficialmente il nuovo progetto abbiamo la necessità di interloquire sia con le istituzioni locali che con quelle nazionali”. Qualche giorno prima Giani aveva invece confermato che il rigassificatore di Piombino, dopo i tre anni, sarebbe stato spostato in Adriatico.

"Di fronte a queste ipotesi, il sindaco di Livorno rilasciò tuttavia, già dai primi giorni dell’ottobre scorso, la seguente dichiarazione, sostenuta da tutta la città e dal commissario e presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Noi non abbiamo ricevuto né un’indicazione né un coinvolgimento né una richiesta di valutazione da parte di nessuno sul tema. Noi siamo pronti ad andare a dire che questo territorio ha già una struttura per la rigassificazione. Noi da questo punto di vista abbiamo già dato”. Il commissario straordinario del Governo e presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, già nel luglio scorso ebbe invece a dichiarare pubblicamente, parlando dei rigassificatori: “Se la Toscana non lo vuole lo prendiamo a Ravenna, senza problemi, assieme all’altro” - conclude Ancisi - A tutt’oggi, Ravenna è nella stessa identica situazione di Livorno, senza però che la città - almeno per il fatto che la propria nave Singapore sarà insediata a pochi chilometri dalla sua costa, diversamente dalle altre ipotesi - non ha ancora espresso, tanto meno discutendone, se è d’accordo o no. Di qui l’urgenza che le forze politiche elette nel Consiglio comunale di Ravenna, assumendosi ciascuna le proprie responsabilità, esprimano, nel loro complesso, quale sia la voce della città circa la propria candidatura a ricevere anche il rigassificatore di Piombino".

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