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Educazione civica a scuola, la Lega: "Il Pd si intesta una nostra battaglia"

Lo affermano in una nota Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, Samantha Gardin, segretario provinciale del Carroccio a Ravenna, e Simone Donati, responsabile della Lega a Cervia

"Rendere obbligatorio l’insegnamento dell’educazione civica dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado. E’ l’obiettivo di un disegno di legge della Lega presentato lo scorso dicembre dai ministri Marco Bussetti, Matteo Salvini e Lorenzo Fontana, che inizierà l’iter parlamentare nelle prossime settimane, per ripristinare l’insegnamento dell’educazione civica dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado. Al centro la conoscenza della Costituzione, ma si spazierà anche in temi come il contrasto a bullismo e cyberbullismo, educazione stradale e ambientale, lotta alle dipendenze da droghe e alcolici, nel rispetto dell’autonomia scolastica. Una riforma utile e fondamentale nel quadro di una società che sembra aver annacquato il senso dell’etica pubblica, del rispetto delle regole e della cultura della legalità, mettendo anche un freno ai troppi episodi di violenze all’interno delle classi anche nei confronti dei decenti. Per noi della Lega è fondamentale che la scuola formi cittadini liberi, che conoscano diritti e doveri e che abbiano la consapevolezza che ciò che è pubblico appartiene a tutti”.

Lo affermano in una nota Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, Samantha Gardin, segretario provinciale del Carroccio a Ravenna, e Simone Donati, responsabile della Lega a Cervia, evidenziando che “come sempre il Pd tenta di intestarsi una battaglia che la Lega porta avanti da tempo e che diventerà presto realtà. Nulla da dire sulla raccolta firme promossa dai dem per una proposta di legge popolare per l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole, che nasce sulla scia dell’iniziativa del Governo, ma non quando questa raccolta firme viene strumentalizzata ideologicamente contro l’esecutivo nazionale diffondendo le solite falsità sul suo operato. Se il Pd crede che questi metodi concorrano a creare cittadini più consapevoli e liberi, si sbaglia di grosso”.

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