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Elezioni, Alberghini: "Riportare le case popolari sotto il controllo diretto del Comune"

Alberghini interviene sul tema dell'emergenza casa, proponendo innanzitutto "di riportare le case popolari sotto il controllo diretto del Comune".

Il candidato sindaco della Lega Nord e di Lista per Ravenna, Massimiliano Alberghini, interviene sul tema dell'emergenza casa. "All’attuale graduatoria per l’assegnazione di un alloggio di casa popolare sono state ammesse 997 domande - esordisce Alberghini -. Vuol dire che un migliaio di famiglie, avendo i requisiti fissati dal regolamento, versa in condizioni economiche e sociali impotenti sostenere il pagamento di un affitto. Fuori graduatoria, si presentano, in numero sempre maggiore, famiglie senza casa perché sfrattate, anche causa perdita del lavoro. Finiscono nella cosiddetta “emergenza abitativa”, affrontata spesso con soluzioni precarie, anche dividendo nella stessa famiglia le donne e i minori dagli uomini". Alberghini propone innanzitutto "di riportare le case popolari sotto il controllo diretto del Comune".

Prosegue il candidato sindaco: "Ogni anno, si rende disponibile uno scarso numero di alloggi da assegnare. Solo chi sta molto in alto nella graduatoria ne può ottenere uno. Il 62% sono stranieri, anche se a Ravenna rappresentano il 12% della popolazione. Ma un bene costoso e raro, ricavato col lungo sacrificio della comunità ravennate, non può essere concesso a chi vi è appena entrato". "Oggi è sufficiente lavorare a Ravenna da due anni per prendersi la casa - ricorda Alberghini -. Noi chiederemo cinque anni di residenza e di lavoro regolare, che, nel caso degli extracomunitari, sono richiesti dalla legge per ottenere un permesso di soggiorno di lunga durata".

In caso di vittoria alle elezioni, "riformeremo - annuncia il candidato sindaco - anche il meccanismo dei punteggi da assegnare, in modo da garantire, con adeguati controlli della Finanza, che i posti in alto nella graduatoria non siano assegnati a persone le quali, lavorando soprattutto in nero ed evadendo le tasse, presentano redditi Isee irrisori che non giustificano un tenore di vita eccessivo. Anche perché, in tal modo, il canone mensile di affitto richiesto da Acer, essendo proporzionale al reddito dichiarato, è di pochissime decine di euro".

Prosegue Alberghini: "Venderemo agli affittuari che hanno raggiunto un discreto livello economico gli alloggi popolari che abitano da sempre e che oggi costano al Comune, in spese di gestione e manutenzioni straordinarie, più degli affitti che incassa. Il ricavato servirà per nuovi alloggi da distribuire a chi ne è privo". E ancora: "Per le persone in graduatoria che possono permettersi un affitto, ma non a prezzi di mercato, incentiveremo le varie forme di edilizia sociale in grado di offrire alloggi a canone molto calmierato. Se ricorrono le condizioni attiveremo anche forme di coabitazione spontaneamente condivisa". 

Il candidato sindaco ricorda anche il caso degli alloggi di Filetto, "realizzati in base al progetto comunale di autocostruzione col lavoro e i soldi di altrettante famiglie bisognose, poi abbandonate dal Comune al loro destino e deprivate di quanto avevano costruito. Questo ci impone di portare a fondo, per le necessarie attribuzioni di responsabilità, le indagini amministrative di competenza del Comune che finora non si sono volute nemmeno avviare". 

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