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Elezioni, Fiumi: "Per far crescere Cervia servono 10 milioni l’anno"

Secondo il leader di Progetto Cervia, "occorrono interventi in grado di riportare Cervia ai fasti di un tempo, di restituire rilievo ai suoi punti di forza, come il verde, la pineta, ma anche il suo quartiere glamour che ha perso la sua immagine “vetrina”

"Per far ripartire Cervia occorrono 10 milioni l’anno". E' quanto afferma il candidato sindaco di Progetto Cervia, Michele Fiumi. "Il Comune nell’ultimo bilancio, alla voce investimenti propri, ha inserito 3,5 milioni, un milione e 900.000 euro rispettivamente nel 2014, 2015 e 2016 - ricorda Fiumi -. Briciole insufficienti anche solo per le manutenzioni. La città ha atteso anche troppo per rimettersi in carreggiata, è rimasta ferma a 15 anni fa, ha perso treni che non ripasseranno e non possiamo permettere che questo accada nuovamente".

Secondo il leader di Progetto Cervia, "occorrono interventi in grado di riportare Cervia ai fasti di un tempo, di restituire rilievo ai suoi punti di forza, come il verde, la pineta, ma anche il suo quartiere glamour che ha perso la sua immagine “vetrina”, per divenire un centro dai marciapiedi sconnessi e da Pronto soccorso. Occorrono importanti risorse per rendere più bella la città, a partire da Milano Marittima e dalla fascia ex demaniale che deve divenire un’area di sosta ordinata e offrire una passeggiata pedonale e ciclabile da cartolina, immersa nel verde, tra giochi d’acqua e spazi attrezzati per bambini.”

“Progetto Cervia - chiosa Fiumi -. non vuole fare promesse che non potrebbe mantenere, né inventare rocambolesche soluzioni matematiche per far tornare i conti di un bilancio che è privo di risorse per gli investimenti. I 23 milioni che il primo cittadino Zoffoli dice di lasciare al suo erede, sono una bugia che gli allunga il naso fino a Bruxelles, dove sa bene non gli verrà concesso di usare un centesimo. Non ci sono troppe alternative per recuperare fondi, se non riducendo gli sprechi del Comune, facendo tagli laddove non si raggiunge l’efficienza economica, terminando le esternalizzazioni oggi incomplete, accedendo ai fondi regionali europei che finora sono una strada pressoché mai intrapresa. Ma anche queste manovre, purtroppo siamo certi, non basteranno. Da Coffari e Savelli sentiamo solo promesse berlusconiane: niente imposta di soggiorno significa alzare le tasse ai cittadini, altrimenti non si sistemano nemmeno i marciapiedi. Bisogna dirlo con chiarezza a cittadini e imprenditori. Non c’è alternativa possibile.”

“Onestamente, noi di Progetto Cervia, proprio non ce la sentiamo di continuare questa pantomima - aggiunge il candidato sindaco -. E allora guardiamo con forte interesse all’idea del contributo di soggiorno, un euro al giorno da applicare alla prima settimana che ogni ospite pernotta in una delle nostre strutture turistiche (alberghi, campeggi, affittacamere). Chi arriva a Cervia può aiutarci a rendere migliore la città, poiché il ricavato sarà vincolato alla destinazione turistica dell’investimento, al fine di fare Cervia più bella e far crescere il valore di chi vi fa impresa. Altre località hanno già fatto questa scelta, spinte dalla volontà di liberare nuove risorse, senza penalizzare chi vi abita ed opera".

"Diversamente da tali esperienze però, prima di introdurre il contributo, vogliamo individuare assieme alle imprese turistiche a quali progetti esso sarà destinato, cosicché i cittadini possano verificare la realizzazione dell’ impegno assunto - conclude Fiume -. La nostra prima proposta sarà la fascia retrostante gli stabilimenti balneari, intervento dal quale vogliamo partire per raggiungere quello che è l’obiettivo per noi centrale: trasformare Cervia da città balneare aperta pochi mesi l’anno, a località turistica aperta 365 giorni.”

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