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Elezioni Cervia, Morelli (Sel) vs Pri: "Ospedale della costa inadeguato"

Il Pri in maniera inaspettata a non priva di un gusto simpaticamente retrò rispolvera e toglie dalla naftalina, come succede periodicamente dagli anni '60, l'idea dell'ospedale della costa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il Pri in maniera inaspettata a non priva di un gusto simpaticamente retrò rispolvera e toglie dalla naftalina, come succede periodicamente dagli anni '60, l'idea dell'ospedale della costa (da costruire dove poi?). Idee di questo tipo sono completamente al di fuori di ogni reale prospettiva sia per quanto riguarda i costi esorbitanti e le difficoltà logistiche ed organizzative. L'esponente del Pri punta direttamente al passato quando Cervia disponeva di un ospedale generale di zona. Strutture di questo tipo oggi non sono più previste dalla legge, ma soprattutto non sono più previste dal comune buon senso. E' un dato scientifico comunemente riconosciuto che i reparti chirurgici quali chirurgia generale e ostetricia ginecologia, divengono U.O. inadeguate se non addirittura pericolose quando si collochino al di sotto di determinati standard tecnico strumentali, ma anche quando non abbiano un bacino di utenza tale da assicurare un numero adeguato di interventi.

La presenza di tali strutture a Cervia, per ragioni di collocazione geografica, di possibilità di comunicazione e di economicità, considerando tale termine nella più ampia delle accezioni, non è possibile e quindi nemmeno auspicabile.

Ribadiamo invece che è necessario, utile, possibile, inderogabile e anche previsto dalle leggi vigenti 1) il mantenimento del punto di primo soccorso durante tutto l'anno ed il suo potenziamento durante il periodo estivo con un numero adeguato e qualificato di personale medico e paramedico.

2) Che è necessario per questa struttura un ampliamento delle possibilità diagnostiche: laboratoristiche, radiologiche e di consulenza specialistica durante tutto l'anno e particolarmente nel periodo estivo. A tale scopo è possbile puntare sulle ulteriori possibilità sanitarie consentite dalle pratiche di telemedicina (trasmissione a distanza, ad esempio di lastre e ecg, ecc...).

3) Aumento dei posti letto nell'U.O. lungodegenza che necessita anche di un più adeguato apporto di professionalità sanitarie soprattutto nell'ambito della riabilitazione.

4) Realizzazione di un ospedale di comunità indirizzato alle necessità dei residenti gestito direttamente dai medici di base. Strutture di questo tipo sono già presenti in Romagna (Modigliana, Forlimpopoli, Premilcuore), ma sono presenti anche in altre 11 regioni italiane per un numero complessivo di 57 nosocomi.

Le elezioni stimolano evidentemente la fantasia anche in campo sanitario, ma più utile ci sembra fare riferimento a soluzioni realizzabili a basso costo e di grande utilità pubblica.


Maurizio Morelli

Candidato sindaco di Sel

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