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Elezioni, intervista ad Ancisi (LpRa): "Serve una giunta competente, basta nominare assessori per meriti politici"

Decano dell'opposizione del centrosinistra ravennate - ma guai a definirlo di centrodestra - da tutta la vita, Alvaro Ancisi si candida a sindaco, per la quarta volta dal 1997

Decano dell'opposizione del centrosinistra ravennate - ma guai a definirlo di centrodestra - da tutta la vita, Alvaro Ancisi si candida a sindaco, per la quarta volta dal 1997, per le prossime elezioni comunali di Ravenna. Alle ultime elezioni del 2016 la sua Lista per Ravenna si alleò al centrodestra, ma come dice lui stesso - e come hanno dimostrato le precedenti tornate elettorali - la lista civica funziona meglio se si presenta in maniera autonoma. 81enne, Ancisi ha ottenuto il sostegno di altre cinque liste: Lista del Mare, Il Popolo della Famiglia, Risorgimento per Ravenna, Ravenna per i Pensionati e Amici Animali.

In vista delle elezioni, abbiamo intervistato il candidato sindaco per scoprire cos'ha in programma per il governo della città.

Perché ha deciso di candidarsi?

Ho pensato che il fronte dell'opposizione potesse rafforzarsi attraverso la mia candidatura, che è stata la premessa necessaria per costituire una serie di sei liste civiche collegate a Lista per Ravenna, capaci di estendere il bacino di apporto di consensi.

Il centrodestra non è riuscito a presentarsi alle elezioni compatto. Crede che questa spaccatura potrà favorire de Pascale?

Specificando che noi non siamo di centrodestra, secondo me no, perchè così si offre agli elettori una maggiore opzione e anche al candidato di Forza Italia, Ancarani, una maggior visibilità. Potevamo ragionare di fare un fronte unico di forze moderate con un candidato civico, ma questo non è stato neppure proposto. La prospettiva del ballottaggio secondo noi è rafforzata dalla possibilità di Lista per Ravenna di estendersi a una pluralità di elettori che attraverso le nostre liste civiche possono trovare una risposta più diretta al loro modo di chiedere risposte all'amministrazione comunale.

Alle ultime elezioni Lista per Ravenna ottenne il 6,35%, e lei disse che forse avreste ottenuto una percentuale più alta se non vi foste alleati con il centrodestra: per questo ora correte da soli?

E' vero, tanti elettori ci dicono che ci votano come lista civica e non ci votano sotto un segno di partito. Avevamo appunto tentato di aggirare questo ostacolo proponendo un candidato civico, Alberghini. Questa volta le condizioni non ci sono assolutamente e noi vogliamo riprendere il nostro risultato storico ed estenderlo ulteriormente con l'apporto delle liste collegate. Nel 2011 Lista per Ravenna presentandosi in autonomia, e con me come candidato sindaco, ottennè il 10,5%. Lista per Ravenna vale molto di più se si presenta come polo civico che collegata a liste di partito del centrodestra.

Ma sareste disponibili ad allearvi al centrodestra per un eventuale ballottaggio?

La possibilità di apparentarsi al secondo turno con candidati diversi da quelli con cui ci si è schierati al primo turno è rimessa alla decisione dei delegati di ciascuna lista, non lo decide il candidato sindaco che non va al ballottaggio.

Però sicuramente ne avrete parlato...

Al momento abbiamo impostato il primo turno, bisogna vedere come si comporteranno gli altri a un eventuale secondo turno, guardare i loro programmi... Ci dovrà essere un confronto.

Quali sono state le soddisfazioni più grandi in questi ultimi 5 anni di consiglio comunale?

Sicuramente la forte partecipazione dei cittadini, una cosa mica solita, tantomeno a Ravenna. Noi abbiamo presentato un numero notevolissimo di petizioni raccogliendo 20mila firme, alcune delle quali hanno avuto successi clamorosi, come quelle che hanno impedito di cementificare due parchi cittadini - quelli di via Vicoli e via Nizza-Talamone - o quella che ha consentito ai lidi nord di mantenere il medico di base. Abbiamo obbligato la maggioranza a riflettere sul da farsi e a introdurre correttivi.

Quali sono secondo lei i grandi limiti attuali della città di Ravenna? E cosa si dovrà fare per superarli?

Quante ore ho? (ride, ndr) Il problema più grande, da terzo mondo, è quello dei mancati collegamenti con le altre parti dell'Italia. Siamo praticamente isolati anche rispetto ai nostri vicini: se tu non puoi andare decentemente neppure a Forlì, Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara o Venezia, Ravenna è immobile. Questo è il fatto più clamoroso.

Si vota a ottobre e non a maggio, come previsto inizialmente: crede che questa cosa influirà in qualche modo sul risultato? Prevede un’alta astensione dovuta al Covid?

Temo che influirà negativamente sul voto e sull'astensione. Però non so se influenzerà di più negativamente la pandemia o positivamente la ricchezza di candidati che c'è questa volta. Vedremo...

La prima cosa che farebbe se venisse eletto sindaco?

Nominare una Giunta competente, perchè in questi ultimi 5 anni abbiamo visto troppi assessori messi lì per meriti politici e non per meriti di competenze.

Se invece non venisse eletto sindaco? Resterà all'opposizione?

Certo, non si compete al ruolo maggiore se non si è disponibili al ruolo - che poi non è tanto minore - di consigliere comunale. Non sono d'accordo con chi non viene eletto sindaco e poi si dimette, è un tradimento degli elettori.

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