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Elezioni, intervista a Panizza (M3V): "Per sconfiggere il Covid dobbiamo far sì che giovani e bambini si contagino"

"Tanti insegnanti, sanitari e mamme mi chiamano piangendo perchè cercano persone positive per poter andare a casa loro o mandarci i loro figli per poter contrarre il Covid ed evitare in tutti i modi il vaccino. La soluzione è quella di contrarre la malattia in maniera naturale"

E' stato uno dei primi a candidarsi a sindaco per le prossime elezioni comunali, che si terranno a Ravenna il 3-4 ottobre. Emanuele Panizza, consigliere 50enne ravennate, è il candidato del Movimento 3V - nato col nome di 'Vaccini vogliamo verità' e di recente cambiato in 'Verità libertà'. Diplomato in ragioneria, raccomandatario e broker marittimo, Panizza ha lavorato per 20 anni nella logistica marittima con mansioni di responsabile operativo/logistico. Triatleta amatoriale, nel 2011 a causa di un incidente stradale in bicicletta è rimasto paraplegico e di conseguenza in pensione d’inabilità. Con un passato nel Movimento 5 stelle, dal gennaio 2018 è consigliere comunale nel Comune di Ravenna, eletto nella lista CambieRà e poi passato insieme a Marco Maiolini nel Gruppo Misto.

In vista delle elezioni, abbiamo intervistato il candidato sindaco per scoprire cos'ha in programma per il governo della città.

Perché ha deciso di candidarsi?

La scelta è stata dettata da una esigenza maturata in questi anni di consiglio comunale, dove ho riscontrato che tutte le battaglie in cui mi sono cimentato non hanno portato a nessun frutto, se non pochi sparuti casi. L'ho fatto per evidenziare i temi che sono a me cari: visto che questa amministrazione non ha recepito le nostre proposte, vediamo se la nostra cittadinanza lo farà con il proprio voto.

Ma ha avuto qualche soddisfazione in questi anni di consiglio comunale?

Più che soddisfazioni ho mandato giù bocconi amari: tante piccole richieste, migliorie in vari settori mi sarei aspettato che fossero state recepiti dall'amministrazione, perchè si parla di buonsenso, soprattutto in materia di disabilità. Come per la piscina: una battaglia recente è stata quella per permettere alle persone che avessero esigenze particolari di accedere alla piscina comunale durante il lockdown. Si sono trincerati dietro un 'non è consentito', in realtà poi in città come Bologna e Forlì è successo, quindi se avessero voluto avrebbero potuto farlo. Forse se avessi vinto questa battaglia loro ne sarebbero usciti perdenti sia dal punto di vista politico che umano, se fosse risultato che avevo ragione io e avessero dovuto fare retromarcia.

Il tema della disabilità in questi anni di consiglio comunale secondo lei è stato trattato in maniera esaustiva?

No, è sempre stato un parlare ma senza mai un fare.

Il Movimento 3V è famoso per essere sostenuto dai no vax: cosa pensa dei vaccini anticovid?

Sono molto preoccupato: purtroppo non è stata ascoltata una serie di esperti, professori e ricercatori che sostengono che non sia questo il modo migliore di affrontare un'epidemia. Questa malattia è curabile con le terapie domiciliari - con farmaci come la idrossiclorochina e la tetramicina, sempre sotto controllo medico - e intervenendo prontamente nelle sue prime fasi si riducono sostanzialmente le ospedalizzazioni, ma la sanità sembra non voler curare questi sintomi.

Quindi sta dicendo che in questo anno e mezzo chi ha avuto il Covid è stato poco assistito?

Io non sono un medico, però uso la logica. Da quando hanno iniziato ad applicare i protocolli che prevedevano di non curare le persone, di dare la tachipirina e aspettare qualcosa di sbagliato c'è stato. E' diventato un problema mondiale da quando hanno adottato i protocolli dell'Oms. Ci sono degli esperti e dei ricercatori che hanno sempre sostenuto che questo virus, che tende a mutare, non sia risolvibile con il vaccino nel tempo. E' giusto vaccinare le persone più anziane, fragili e a rischio; ma vaccinare i giovani o chi gode di buona salute non è la soluzione che questi professori dicono essere quella corretta. Anzi, sono i vaccini stessi che creano le varianti più resistenti ai vaccini. Questo vaccino, che è sperimentale e di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine, deve essere fatto solo in casi estremi e sempre su base volontaria.

E sull'obbligo del Green Pass?

Il Green Pass è un abominio che va ritirato, è assolutamente incostituzionale. Non ha nessuna valenza dal punto di vista sanitario: chi è vaccinato può essere contagiato e può contagiare. Il Green Pass avrebbe un senso solo se fosse concesso esclusivamente a chi ha fatto il tampone, che deve essere il meno invasivo possibile, e quindi quello salivare rapido. E poi il tampone deve essere gratuito: non si possono obbligare le persone a spendere 15 euro a tampone per poter entrare nei luoghi pubblici o privati. Se io dovessi diventare sindaco, visto che nei poteri del sindaco c'è quello della tutela della salute, io il Green Pass nel Comune di Ravenna non lo applico, lo tolgo. Non solo: cercherei di portare avanti delle evidenze mediche per mettere il dubbio che il vaccino sia la soluzione giusta. Farei curare a domicilio i ravennati e farei circolare il virus nelle persone integre, che godono di buona salute. I ragazzi e i bambini sani devono sviluppare la malattia, quello è l'unico modo per ottenere l'immunità di gregge e uscire dalla pandemia.

Cosa intende nello specifico quando dice che bisogna fare circolare il virus nelle persone integre?

Basterebbe che quando c'è una persona positiva, anzichè isolarla e tenerla in casa, in maniera controllata venisse fatta frequentare dai giovani. Ripeto, sotto controllo medico.

Quindi causare volontariamente dei contagi tra i più giovani?

Sì, perchè così facendo si possono monitorare le persone che sono state a contatto con la malattia tenendole isolate dai familiari o dalle persone fragili. Il contagio deve essere fatto in maniera controllata, così in 10-12 giorni quel ragazzo è a posto e avendo contratto la malattia ha sviluppato anticorpi che proteggono davvero dall'infezione, molto più di quelli del vaccino. Il tutto sempre su base volontaria. Ormai il Movimento 3V sembra aver preso le parti dei partigiani: siamo quelli che vanno contro un sistema, ma in modo assolutamente democratico. Mi stanno contattando tanti insegnanti, sanitari e mamme che mi chiamano piangendo perchè cercano persone positive per poter andare a casa loro o mandarci i loro figli per poter contrarre il Covid ed evitare in tutti i modi il vaccino. La soluzione è quella di contrarre la malattia in maniera naturale. Se vogliono mettere l'obbligo di vaccino, devono fare scegliere alle persone se vaccinarsi o se contrarre la malattia in maniera naturale.

E come? Mettendo a disposizione dei malati di Covid tramite i quali contagiarsi?

Assolutamente si. Io sono uno di quelli che avrebbe scelto di contagiarsi, se non avessi già avuto il Covid. Ho avuto sintomi molto blandi e l'ho scoperto tramite un sierologico qualche mese dopo. Non ho il Green Pass perchè non ho avuto un tampone positivo, ma ho gli anticorpi.

Cambiamo argomento. Lei proviene dal Movimento 5 stelle, che ora a Ravenna sostiene la candidatura di de Pascale: cosa pensa di questa alleanza?

Sono rimasto molto deluso e stupefatto. Io sono uscito dai 5 stelle quando hanno accettato di allearsi con il Pd, cosa che andava contro i principi che avevano sempre dichiarato. Mi spiace che anche a Ravenna si sia deciso di sposare la linea nazionale. Avranno le loro ragioni, ma io non le condivido.

Quali sono secondo lei i grandi limiti attuali della città di Ravenna? E cosa si dovrà fare per superarli?

Ravenna è una città molto complessa: abbiamo il porto commerciale, il polo chimico, il porto turistico, stabilimenti balneari, otto monumenti Unesco, Mirabilandia... Bisogna fare coesistere tutte queste realtà nel modo migliore. Però come ha anticipato Draghi dobbiamo fare i conti con la crisi climatica e tutto deve essere fatto nel rispetto della natura e dell'ecologia. Dobbiamo puntare forte sul turismo, e per valorizzarlo bisogna rendere Ravenna accessibile e raggiungibile migliorando i collegamenti con Ferarra, Rimini, le stazioni ferroviarie di Bologna e Forlì e l'aeroporto. Importante è anche lo sviluppo dell'energia sostenibile, in cui il Comune non ha parti in causa nelle decisioni di Roma, e sono molto preoccupato per l'impianto di CO2 che verrà realizzato a Ravenna: se fossi sindaco userei molta precauzione con queste grandi opere.

Si vota a ottobre e non a maggio, come previsto inizialmente: crede che questa cosa influirà in qualche modo sul risultato? Prevede un’alta astensione dovuta al Covid?

In realtà ho cambiato idea diverse volte in merito. Ho pensato che questa emergenza, creando molto malcontento, potrebbe portare a una massiccia affluenza elettorale, la gente dovrebbe aver voglia di esprimere la propria opinione tramite il voto. In questo ultimo periodo però ho visto che c'è tanta stanchezza, anche per via del Green Pass, si sta creando tanta difficoltà alle famiglie.

La prima cosa che farebbe se venisse eletto sindaco?

Mettere dei punti di ascolto per ascoltare le esigenze dei cittadini, sopratutto da un punto di vista sanitario. Bisogna curarli a casa uno a uno e accompagnarli nel miglior modo possibile. Credo che questa sia la priorità.

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