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Elezioni a Faenza, disaffezione e indifferenza: bassa l'affluenza alle urne

Nel 2010, quando venne eletto Giovanni Malpezzi come primo cittadino, votò il 76,47% degli aventi diritto al voto

Disaffezione e nuova indifferenza. E' il segnale che i faentini lanciano al mondo della politica, chiamati alle urne per eleggere il sindaco e il nuovo consiglio comunale. Ad influire presumibilmente il lungo ponte del 2 giugno, con molti faentini che hanno scelto di approfittato della festività di martedì per una breve vacanza. Nel 2010, quando venne eletto Giovanni Malpezzi come primo cittadino, votò il 76,47% degli aventi diritto al voto. Va ricordato però che le urne erano aperte anche il lunedì dalle 7 alle 15 e che nelle stesse giornate si votava anche per le elezioni regionali.

Alle 12 aveva espresso la propria preferenza il 18,63%, percentuale salita alle 19 al 43,83% fino al definitivo 58,95%. In base ai dati forniti dal Servizio Elettorale del Comune di Faenza, erano 45.242 gli aventi diritto al voto, di cui 23.480 sono donne e 21.762 gli elettori maschi. In corsa, ricandidato, il sindaco uscente del centrosinistra Giovanni Malpezzi (sostenuto da Pd, Idv e da due liste civiche 'La tua Faenza' e 'Insieme per cambiare'). A sfidarlo altri 8 candidati: Gabriele Padovani (sostenuto da Lega Nord e lista civica 'Gabriele Padovani sindaco'), Tiziano Cericola (per la lista civica 'Rinnovare Faenza' sostenuta anche da Fi, FdI e Nuovo Psi), Alessio Grillini (lista 'Io Faentino'), Massimo Bosi (Movimento 5 Stelle), Edward Jan Necki ('L'altra Faenza'), Claudia Berdondini ('Per riavere Faenza'), Emanuele Visani ('Comitato Faventia') e Mirko Santarelli di Forza Nuova.

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