Elezioni, i neo-deputati della sinistra. Bakkali: "E' tempo di rigenerare il Pd". Paglia: "Lotteremo contro questa stagione buia"
Nonostante la vittoria schiacciante della destra, sono due i ravennati della sinistra ravennate, seppur di partiti diversi, che sono riusciti a conquistare un posto in parlamento nelle ultime elezioni politiche
Nonostante la vittoria schiacciante della destra, sono due i ravennati della sinistra ravennate, seppur di partiti diversi, che sono riusciti a conquistare un posto in parlamento nelle ultime elezioni politiche: per il Partito Democratico Ouidad Bakkali, sconfitta (per 49 voti) nel collegio uninominale da Alice Buonguerrieri, grazie alla doppia candidatura anche nel collegio plurinominale della Romagna (insieme al riminese Andrea Gnassi); per Alleanza Verdi Sinistra il già deputato Giovanni Paglia, "paracadutato" a Bologna nel collegio proporzionale della Camera.
"Sarò deputata della Repubblica Italiana e questo mi onora e ne sento tutta la responsabilità e il carico di rappresentanza che questo comporta - spiega Bakkali - Ma questo risultato porta con sé una ferita che richiederà tempo per guarire: aver perso il collegio di Ravenna. Sì, per pochi voti, 49, lo 0,02%, ma il dato resta e per questo accolgo la mia elezione con profonda gratitudine, ma anche con tanta voglia di onorarlo questo collegio, questo territorio, questa comunità politica, quelle 75.000 persone che hanno scelto la coalizione di centrosinistra. Di questo risultato mi assumo la parte di responsabilità che mi spetta, come è giusto che sia, dopotutto ci ho messo la faccia durante la campagna elettorale e lo faccio anche in questo passaggio difficile per il centrosinistra e la mia comunità politica, il Partito Democratico che qui, nella provincia di Ravenna ce l'ha messa tutta, in un confronto difficile e un dato nazionale chiaro. Ringrazio ogni militante, circolo, volontaria e volontario che hanno lavorato in questo mese di campagna, organizzato incontri, preparato temi, presenziato a banchetti e lavorato sodo. La loro delusione pesa come un macigno sul mio cuore".
La neo-deputata fa sue le parole del presidente Stefano Bonaccini: ""In politica si può perdere, ma l'importante è non perdersi. Ed è tempo di rigenerare il Pd", profondamente convinta che da questo risultato che consegna il Paese alla destra, con una scelta chiara dell'elettorato, possa ripartire una fase nuova di ricostruzione del centrosinistra, nella sua accezione più ampia e inclusiva, che sappia riconnettersi con le persone. Sono una donna di sinistra e per me la priorità sarà non solo fare strenua opposizione e vigilare sui temi strategici per questo territorio e per la Romagna, ma incarnare e dar voce alle storie di tante e tanti che nella politica e nel centrosinistra hanno ancora voglia di credere, ma aspettano un cambio di passo, un'identità chiara e riconoscibile, hanno voglia di partecipare attivamente, sentirsi ascoltati e visti. Questo è il cammino che ci aspetta, un congresso profondo, rigenerativo, partecipato, lontano da prove di forza e tattiche tutte interne che alle persone, quelle che abbiamo l'ambizione di riavvicinare a noi, non interessano. Interessa invece la visione chiara e concreta di un futuro che tenga insieme la cura delle persone, delle relazioni, dei luoghi, dello sviluppo economico e che coniughi sostenibilità e dignità del lavoro. È il tempo di essere persone umili, generose, coraggiose, assomigliare di più al popolo che abbiamo l'ambizione di rappresentare, curare e amare".
"Tanti errori sono stati fatti, al punto di consentire a una minoranza ex-post-neo fascista di conquistare il Governo dell’Italia - attacca invece Paglia - Arroganti coi più deboli e zerbini coi potenti, diceva una canzone. Sono proprio così, e questo significa una stagione buia, in cui proveranno a rimettere indietro la lancetta dei diritti, mentre scatenano la guerra fra poveri e si spartiscono potere e prebende. A noi toccherà impedirlo con la lotta e la capacità di organizzarci e progettare un’Italia diversa, solidale ed ecologista. Potete contare su di me, dentro e fuori il Parlamento".