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Elezioni, la Lega e Fratelli d'Italia attaccano De Pascale: "Slogan e parole vuote"

Così Nicola Pompignoli, capogruppo della Lega in consiglio comunale e Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, dopo la presentazione della campagna elettorale del sindaco uscente Michele De Pascale

""Design thinking". Dietro un'espressione inglese fumosa inizia la campagna elettorale di De Pascale". Così Nicola Pompignoli, capogruppo della Lega in consiglio comunale e Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, dopo la presentazione della campagna elettorale del sindaco Michele De Pascale. "Come sempre si riempie la bocca di slogan e parole vuote come "visione e gestione creativa", "inclusivo", "partecipare" - attaccano -. Parole che risuonano in campagna elettorale per nascondere la verità dei cinque anni del suo governo della città, quando è rimasto chiuso nei palazzi del potere, attorniato da un cerchio magico, lontanissimo dalla città e dalle proposte che possono nascere fuori dal loro ambiente settario".

"È evidente che de Pascale è in affanno e cerca trucchi per superare l'imbarazzo di avere di fronte un candidato come Donati, che a differenza sua conosce la città e chi la abita e ha una visione complessiva di come trasformare Ravenna in una città turisticamente appetibile e quindi più prospera e migliore - proseguono -. Ora escono rendering di come la città potrebbe essere, ma chi avrebbe potuto fare e non ha fatto se non il sindaco? Bisogna chiarire un punto che forse non è chiaro. Questa città è stata governata negli ultimi decenni dalle stesse persone, su cui ricadono le responsabilità delle tante occasioni perdute".

"Queste stesse persone, al cui vertice c'è proprio De Pascale, con che faccia e con che credibilità oggi avanzano proposte di ciò che avrebbero potuto fare e non hanno fatto? si chiedono -. Perché mai i cittadini dovrebbero dare credibilità alla parola di chi ha promesso e non ha mantenuto? Basti pensare che per bassi fini propagandistici lo stesso sindaco de Pascale ha firmato una petizione per realizzare un bike park all'ippodromo. E a chi era rivolta? A se stesso! Ha avuto 5 anni di governo come sindaco e non l'ha fatto. Con quale faccia ora firma una petizione a se stesso? Sfoggiando un eloquio anglofono De Pascale ha dichiarato: "Il claim è 'A Ravenna si può'". Sì. Si può finalmente rimandare a Cervia De Pascale e dare la città in mano a chi può farla davvero fiorire”.

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