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Elezioni amministrative, la lista Futura si presenta: "Sosteniamo De Pascale, ma il programma lo sviluppiamo assieme"

Quattro anime diverse per il nuovo progetto civico che punta su giovani, trasparenza, sanità e ambiente. E sul nodo energia: "Vogliamo andare al tavolo e discuterne"

Nella mattinata di sabato, al Parco della Pace, si presenta un nuovo progetto civico per le elezioni amministrative di Ravenna che unirà in un unico soggetto i partiti Azione, +Europa, Insieme per Cambiare e Italia in Comune. Si chiama FutuRa e già dal suo simbolo (composto da quattro quadrilateri colorati che richiamano i mosaici bizantini) mostra di aspirare a un progetto aperto, intenzionato a mettere assieme esperienze e competenze diverse. A presentare la lista, che sosterrà il sindaco uscente Michele De Pascale (anche lui presente all'incontro), c'erano Pietro Vandini (Italia in Comune), Nevio Salimbeni (+Europa), Maria De Lorenzo (+Europa), Giovanni Poggiali (Insieme per Cambiare), Guido Guerrieri (Insieme per Cambiare), Filippo Govoni (Azione).

Proprio il sindaco De Pascale ha introdotto la presentazione ringraziando il nuovo progetto civico: "Questa è un'esperienza che unisce e con la quale ho cercato di costruire un rapporto fin dall'inizio, consapevole di essere d'accordo su alcuni temi mentre su altri c'è bisogno di un lavoro programmatico per proseguire il percorso assieme". Proprio questo è uno dei temi caldi dell'incontro. L'ampia alleanza che sta sorgendo attorno alla ricandidatura di De Pascale rischia infatti di dividersi sul nodo energia.

"Abbiamo dei dubbi sul metodo di lavoro - ammette Pietro Vandini -, ma ognuno di noi ha messo da parte tutto ciò che poteva di essere di intralcio alla partecipazione per aumentare l'espressione del territorio e alzare il livello della proposta". FutuRa si pone certamente sul fronte che spinge sul maggior utilizzo delle energie rinnovabili, ma rendendosi disponibile al confronto. Come specifica Vandini, "non facciamo alcun accordo preventivo, nella fase di costruzione del programma capiremo se continuare il percorso e faremo le nostre valutazioni. Vogliamo andare al tavolo e discuterne".

"FutuRa è un progetto civico nuovo, non un nascondiglio politico. Da vari progetti è nato un gruppo che vuole portare il proprio contributo per città e territorio - spiega Nevio Salimbeni -. Abbiamo lavorato tra di noi 9 mesi per raggiungere una forma utile per un impegno civico e amministrativo. Mettiamo assieme esperienze civiche, professionali e passione, unite da un unico metodo di lavoro. Non c'è un'ideologia di base a dividerci, è un lavoro civico. Un lavoro locale, ma non localistico". 

"Un'unione che non è fine a sé stessa - precisa Filippo Govoni - riteniamo sia fondamentale unire l'area che rappresentiamo, perché se frammentata non riesce a incidere sulle politiche, sia locali che nazionali. Un progetto aperto a chiunque voglia contribuire". La lista dei candidati è ancora da compiere, e probabilmente si cercherà di unire nuove leve e personalità più esperte. "Vogliamo spolverare le vocazioni di Ravenna e riscoprire alcuni dei suoi gioielli dimenticati" aggiunge Guido Guerrieri.

La lista civica individua quattro aree di lavoro principale: Ravenna europea (polo universitario più internazionale, offerta formativa moderna, piano strategico per la Romagna), Ravenna si cura (sanità, sicurezza sociale, ambiente), Ravenna fa l'impresa (imprese viste soprattutto all'interno dell'innovazione tecnologica e della transizione energetica), Ravenna casa di vetro (trasparenza, semplificazione e competenze tecnologiche).

Altro tema importante è quello dei bisogni e delle richieste dei giovani. Come spiega la 21enne Maria De Lorenzo, "ci sono i problemi della ricerca del lavoro e della precarietà, da risolvere con formazione, coworking e tirocini". Si sente poi l'esigenza di trovare nuovi luoghi di aggregazione dove protagonisti siano i giovani, in gran parte spaesati nel post pandemia. Inoltre De Lorenzo auspica "la nascita di un campus vero e proprio in città".

Giovanni Poggiali indica infine il bisogno di uno sguardo strategico più ampio, che vada oltre Ravenna e abbracci tutta la Romagna. "In questi cinque anni ho avuto poca soddisfazione su questo punto - ammette - Per una vera modernizzazione sulle infrastrutture e sul tema ambientale occorre uno sguardo comune che abbracci tutto il territorio romagnolo".

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