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Elezioni, prima uscita pubblica per Alberghini: "Cambieremo in meglio Ravenna"

Dialogando tavolo per tavolo, ha raccontato il senso della sua discesa in campo “per cambiare in meglio Ravenna - ha detto - dopo 46 anni di governo egemonico, ormai stanco e logoro, dello stesso partito”.

Prima uscita pubblica per Massimiliano Alberghini, candidato sindaco di Lista per Ravenna e della Lega Nord. L'appuntamento si è svolto venerdì sera al ristorante" Radicchio rosso": ad introdurre la serata il consigliere comunale Nicola Grandi come organizzatore dell’evento; quindi sono seguiti i saluti del leader della lista civica Alvaro Ancisi e del deputato del Carroccio Gianluca Pini. Alberghini, presentato dal manager operativo Mario Fantini, ha occupato interamente la scena, dialogando tavolo per tavolo con tutti e raccogliendone le idee e gli stimoli, poi, al microfono, raccontando il senso della sua discesa in campo “per cambiare in meglio Ravenna - ha detto - dopo 46 anni di governo egemonico, ormai stanco e logoro, dello stesso partito”.

Il candidato sindaco non ha taciuto nulla "sui danni prodotti alla città dalle scelte sbagliate, compiute specie negli ultimi anni, del governo locale, rivolte troppo spesso ad interessi di parte o di partito, lontane dal contatto con i cittadini, insensibili ai bisogni della gente comune". “La giunta comunale - ha aggiunto - composta per meriti di partito da funzionari o adepti, si è dimostrata incapace, mortificando il consiglio comunale, di una visione strategica dell’economia e del sociale della nostra comunità, perciò condannandola, quando i morsi della crisi del lavoro e dell’occupazione hanno preso a ferirla, all’immobilismo o al regresso. Il porto sommerso dai fanghi, l’industria svenduta, il turismo arrancante, l’agricoltura abbandonata a se stessa, i piccoli e medi imprenditori oppressi dalla burocrazia e dalle tasse sono le immagini dolenti di una città sfinita e snervata”.

Alberghini ha così concluso: “Vivendo, col mio lavoro, in diretta immersione nella società ravennate e percependone la volontà di riscatto, ho capito che è finita l’epoca dei lamenti e delle colpe degli altri e che  ciascuno è chiamato a spendersi in proprio, con le sue risorse morali e il suo impegno materiale, non più solo per criticare bensì per proporre, costruire non già solo demolire, battersi per un progetto e non contro qualcuno. Poste queste condizioni, non ho  potuto che accogliere la chiamata di Lista per Ravenna e Lega Nord ad assumermi la principale e personale responsabilità di una nuova offerta di governo alla comunità ravennate. Mi è ben chiaro che un sindaco, avendo pieno potere nell’amministrazione comunale, ne risponde al consiglio comunale, espressione per eccellenza della democrazia di base, e ai cittadini, non ai partiti o ai potentati. A questa consapevolezza e con questo impegno,  informerò ogni mia azione, come si conviene a un candidato sindaco che vuole essere civico, cioè della città, e basta”.

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