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Elezioni, parte il 'Cantiere Ravenna': "Una realtà alternativa. Donati? Non è detto che sarà il candidato"

Non solo una coalizione di centrodestra, ma un vero e proprio 'Cantiere Ravenna' che raccolga civici, associazioni, esercenti per sfidare la ricandidatura del sindaco uscente

Non solo una coalizione di centrodestra, ma un vero e proprio 'Cantiere Ravenna' che raccolga civici, associazioni, esercenti per sfidare la ricandidatura del sindaco uscente del centrosinistra Michele de Pascale. È questo il progetto che spiega il segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone, dopo l'incontro con quello che potrebbe essere il candidato scelto - ma anche no - Filippo Donati. Dalla sua parte, oltre alla Lega, anche Fratelli d'Italia e Massimiliano Alberghini, mentre ha già espresso la propria contrarietà Alberto Ancarani di Forza Italia.

"L'incontro è stato molto positivo: all'ordine del giorno non c'era l'indicazione del nome del candidato sindaco, non abbiamo candidato nessuno oggi - precisa subito Morrone - Ora partirà ufficialmente il 'Cantiere Ravenna', una realtà alternativa ampia a chi governa oggi. Non solo centrodestra, quindi, ma un dialogo con i civismo e associazionismo, imprenditori, partite Iva, esercenti, tutte quelle realtà che l'amministrazione attuale e quelle precedenti non sono state in grado di ascoltare".

All'incontro ha partecipato naturalmente anche Donati. "È un imprenditore che conosce molto bene Ravenna - spiega il segretario della Lega Romagna - Abbiamo parlato di imprese, turismo, conosce molto bene commercianti ed esercenti. È stato un dialogo molto interessante, ora lui dovrà fare le sue valutazioni. Da parte nostra c'è stato interessamento sul suo nome perché per noi ha ottime caratteristiche, ora lui sonderà il terreno degli ambienti civici, delle associazioni e dei sindacati. Anche da parte sua c'è stata disponibilità, ma potrebbe anche essere che durante il percorso saltino fuori altri nomi".

Pesante l'assenza al confronto di Forza Italia: "Ancarani è l'unico contrario, ma c'è un interesse personale in gioco - puntualizza Morrone - Lui vuole fare il suo nome. Per quanto mi riguarda, credo che potremmo scegliere un candidato politico solo se non trovassimo un candidato civico, che allarga di più il consenso".

"Si è parlato molto di me in questi giorni. Adesso dico qualcosa io - si presenta Donati - Sono un albergatore da 40 anni. Sono figlio di mio padre. A Ravenna mi conoscete tutti. La politica non è il mio mondo, mi sono sempre occupato di turismo. Come rappresentante di categoria ho avuto rapporti con tutti, ma non sono un uomo di partito. Amo la mia città e credo che abbia bisogno di imparare a sognare. Ravenna ha potenzialità infinite, ma questa città non volerà mai se a comandare saranno sempre le stesse logiche. C'è bisogno di cambiamento. È sotto gli occhi di tutti. Sì, mi piacerebbe fare qualcosa di concreto per la mia città. Sì, mi piacerebbe dare il mio contributo. Ci può essere lo spazio? La Lega, Fratelli d'Italia e Alberghini si sono dimostrati interessati. Ma io sono e resto un uomo del turismo, non della politica. Quello che posso fare è lanciare un sasso nello stagno per vedere se davvero questa città ha voglia di cambiare rotta. I partiti faranno i loro percorsi e i loro ragionamenti. Io intanto faccio il mio. Qualcuno ha voglia di camminare con me? Scrivetemi se avete voglia di pensare per la nostra città".

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