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Elezioni politiche 2022, Govoni (Azione) sull'accordo con Pd e +Europa: "Ci aspettiamo candidati che rappresentino tutta la coalizione"

"Oggi abbiamo due nemici da combattere, chi è vicino a Putin e a Mosca in politica estera e i responsabili della caduta del Governo Draghi"

Il partito di Carlo Calenda a Ravenna si prepara alla sua prima campagna elettorale nel territorio, e grazie ai congressi dei mesi scorsi lo farà con una struttura radicata e composta di persone pronte a portare il loro contributo che vogliono che anche sul territorio venga rispettato il patto nazionale.

Il segretario provinciale Filippo Govoni fa il punto della situazione: "Se mi avessero detto due anni fa che Azione avrebbe fatto parte di una coalizione convintamente atlantista ed europeista senza i 5 stelle e che si sarebbe riconosciuta nel metodo e nell’agenda proposta da Draghi, avrei firmato a occhi chiusi. Se aggiungiamo il peso politico di Azione all’interno della coalizione e il fatto che sono stati accettati i punti programmatici ostili a certa sinistra, non posso che essere soddisfatto. Il terzo polo riformista rimane nel cassetto dei desideri, pensavo che Letta non accettasse tutte le richieste di Azione, per cui lo ritenevo la scelta giusta. Ma serve essere pragmatici e con questa legge elettorale sarebbe stata una campagna elettorale solo per il bene di Azione e non anche per il Paese. Oggi abbiamo due nemici da combattere, chi è vicino a Putin e a Mosca in politica estera e i responsabili della caduta del Governo Draghi. Occorreva fare di tutto per unire un Fronte Repubblicano che contrasti questi partiti".

Govoni passa poi alla situazione a livello territoriale: "Alle ultime amministrative purtroppo il Pd ha preferito i 5 stelle al campo che si era creato con + Europa e liste civiche. Oggi mi sembra che le cose siano cambiate. Un bel segno. Le basi sono buone anche perché tanti punti ci accomunano. I punti che ci differenziano dalla sinistra, come il no all’aumento delle tasse, investimenti in infrastrutture, la realizzazione di termovalorizzatori e investimenti sul gas per gestire la transizione ecologica sono stati messi nero su bianco nell’accordo. A proposito di gas, il Pri ha accusato Calenda di non essere chiaro sulle trivellazioni in Adriatico: sono uscito a nome del partito più volte sull’argomento, ponendoci ovviamente favorevoli per contrastare la crisi energetica e così ha fatto la nostra consigliera regionale Giulia Pigoni. Non vedo a cosa porti cercare dei distinguo che non esistono. Ci aspettiamo che dopo l’accordo preso col Pd vengano condivisi i profili dei candidati all’uninominale. Dovranno rappresentare tutta la coalizione".

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