rotate-mobile
Politica

Elezioni politiche, intervista a Manuela Rontini (Pd): "Le sfide non mi spaventano, la partita contro il centrodestra è aperta"

Manuela Rontini, consigliera regionale faentina dal 2014, è la candidata scelta dal Pd ravennate per il collegio uninominale del Senato alle elezioni del prossimo 25 settembre. A sfidarla sarà Alberto Balboni, senatore uscente di Fratelli d'italia, in un collegio che i sondaggi danno come appannaggio del centrodestra

Dovrà vedersela con una partita molto difficile, ma come dice lei stessa "mi piacciono le sfide impossibili, quelle facili le lascio agli altri". Manuela Rontini, consigliera regionale faentina dal 2014, è la candidata scelta dal Pd ravennate per il collegio uninominale del Senato (che comprende le province di Ravenna e Ferrara) alle elezioni del prossimo 25 settembre. A sfidarla sarà Alberto Balboni, senatore uscente di Fratelli d'italia, in un collegio che i sondaggi danno come appannaggio del centrodestra. Rontini è presidente della commissione assembleare Politiche economiche, ha fatto parte della direzione nazionale del Pd e dal 2021 fa parte della segreteria regionale con deleghe al Pnrr, innovazione e turismo. 

In vista delle elezioni, abbiamo fatto qualche domanda alla candidata.

Com'è nata questa candidatura? I sondaggi non sono a suo favore, ma lei ha detto che le piace combattere. Come sta affrontando questo "combattimento" e questa campagna elettorale?

Pur nel poco tempo disponibile, il Partito Democratico della provincia di Ravenna dopo la caduta del Governo Draghi ha fatto delle consultazioni nei circoli dai quali è emerso anche il mio nome. Poi alla Camera dei deputati per tutta la Romagna sono stati fatti dei ragionamenti sul fatto che ciascun candidato dell'uninominale è anche al proporzionale, e quindi rimaneva da trovare una disponbiilità per il collegio Ravenna-Ferrara, che sappiamo essere un collegio molto complicato: se guardiamo alle elezioni regionali del 2020, Bonaccini prese molti meno voti della Borgonzoni. A ridosso della direzione provinciale Bonaccini e de Pascale e mi hanno chiesto di mettermi a disposizione per questa sfida quasi impossibile. Credo sia stata una scelta dovuta alle mie caratteristiche: sono una persona che sa stare in mezzo alla gente e non mi spavento di fronte a queste sfide, e sono orgogliosa di questa richiesta. In questa campagna bisogna impedire che le destre ottengano i due terzi del parlamento, quindi ho detto sì. Ho iniziato a girare e a incontrare le persone, ascoltandole e confrontandomi con loro e conoscendo meglio anche il territorio ferrarese, nelle sue cose belle e nelle criticità alle quali cercheremo di dare risposte.

Quali sono i temi di cui dovrà occuparsi in via prioritaria il nuovo Governo?

Uno su tutti il tema del caro energia e delle bollette che stanno arrivando a famiglie e imprese. Sono numeri incredibili rispetto al 2021 che rischiano di mettere in difficoltà il nostro tessuto di piccole-medio imprese e le famiglie, che non arrivano a fine mese. La priorità principale per la nostra coalizione è questa.

manuela-rontini-3-5

Proprio su questo tema lei qualche giorno fa ha detto che "trova surreale che gli stessi partiti responsabili di aver mandato a casa Draghi chiedano ora l’intervento del governo"...

Esatto, sono stati degli irresponsabili, in primis Conte, poi Salvini, Berlusconi e Meloni hanno colto la palla al balzo. Sarebbe stato meglio avere al Governo, in questi mesi complicati, l'italiano più autorevole che abbiamo, che ha dimostrato di saper parlare con autorevolezza e credibilità in tutti i contesti e consessi internazionali. Spero che gli italiani il 25 settembre capiscano la differenza che c'è tra noi e loro: il Pd è concentrato a trovare risposte concrete e soluzioni per i bisogni dei cittadini, a partire dai più fragili. Dall'altra parte invece c'è chi, facendo un mero calcolo elettorale e speculando per portare a casa qualche voto in più, ha pensato di mandare a casa il Governo in una fase critica del nostro Paese.

Altre priorità?

Il tema della sanità, una sanità pubblica forte e una organizzazione sanitaria che deve essere ancora più vicina ai cittadini. C'è un grosso lavoro da fare sui medici di medicina generale, perchè negli anni i politici di tutti i colori hanno tagliato risorse alla sanità. Dobbiamo recuperare profesisonalità e competenze: come Regione da qualche anno - posto che c'è ancora il numero chiuso per l'accesso all'Università, che è una cosa sbagliata - raddoppiamo con nostre risorse il numero delle borse di specializzazione perchè vogliamo mettere in condizioni più giovani laureati di dare una mano al sistema sanitario regionale. Centrale anche il tema della scuola, dell'educazione per far sì che i giovani abbiano le leve per poter trovare un lavoro dignitoso e ben pagato. E poi il tema dei cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti: quest'estate siamo passati dalla più grande crisi idrica degli ultimi decenni a giornate in cui l'agricoltura è stata compromessa dalle piogge. C'è bisogno di tenere insieme sostenibilità ambientale e crescita economica, clima e lavoro, ambiente e impresa, e su questo la destra non è credibile.

Tema ravennate: il rigassificatore. Il Pd di Piombino e quello di Ravenna nelle settimane scorse hanno mostrato posizioni un po' differenti...

Penso che vada riconosciuto al Pd di Ravenna di essere sempre stato coerente sul tema dell'energia, fin dai tempi del referendum sulle trivelle. Il sindaco de Pascale di fronte a un'emergenza energetica non si accontenta di fotografare l'emergenza, ma mette a disposizione anche il proprio territorio, e questo è un approccio che ci fa orgoglio. L'investimento andrà portato avanti nel massimo della sicurezza ambientale e il Comune ha già fatto delle osservazioni rispetto alla prima bozza del progetto di Snam. E' un investimento di cui c'è bisogno per far sì che l'Italia sia più autosufficiente dal punto di vista energetico. Oltre a questo c'è il parco eolico e poi, oltre alle 12 miglia, siamo a favore anche alla ripresa delle estrazioni: è il modo più immediato per aver disponibilità di energia. Crediamo che un pezzo della transizione verso le rinnovabili possa essere fatto con il metano, soprattutto perchè l'energia per essere più sostenibile - economicamente e a livello ambientale - va utilizzata il più vicino possibile a dove si produce.

Il Pd di Ravenna ha schierato tre figure femminili (oltre a Rontini anche Ouidad Bakkali ed Eleonora Proni): immagino che anche il tema dei diritti delle donne sia tra le vostre priorità...

Certo: rispetto al tanto parlare sulla parità di genere, Ravenna ha risposto coi fatti. Sono contenta di fare campagna con Ouidad ed Eleonora: siamo molto diverse ma abbiamo comuni esperienze nelle istituzioni, siamo la rappresentazione di un Pd plurale che conosce cosa vuole dire essere donne impegnate in politica. Quindi se le cose andranno bene saremo capaci di portare quelle istanze a concretezza.

rontini-bonaccini-3

Se fosse eletta, quale sarebbe la prima cosa che farebbe?

Mi concentrerei sui giovani: con le risorse del Pnrr dobbiamo davvero mettere i ragazzi in condizione di poter esprimere il loro valore. Lo meritano anche per quello che sono stati gli ultimi due anni.

Quali sono invece le cose che la preoccupano di più nell'ipotesi di una vittoria del centrodestra?

Qualcuno parla della Meloni come "il nuovo": ma noi ce li ricordiamo loro al governo nel 2011, quando è dovuto arrivare Mario Monti che ha chiesto sacrifici agli italiani per rimettere il Paese in carreggiata. Credo che le risposte che loro potranno mettere in campo non saranno in grado di far fare un passo avanti al nostro Paese. Loro hanno ancora in testa il sovranismo, noi invece siamo per un'Italia e un'Europa forte, che è lo strumento per tutelare le persone più fragili e far sì che il nostro tessuto economico capace di correre possa esprimere il meglio. Loro rispondono alle criticità con i muri, noi con la solidarietà.

Come mai secondo lei anche collegi storicamente "rossi" sono diventati "blu" nei sondaggi?

Penso che l'unico sondaggio che conta sia quello del 25 settembre. Non è la prima volta che partiamo sfavoriti dai sondaggi: penso alle ultime elezioni regionali, dove Bonaccini e tutti i militanti dem, progressisti e riformisti hanno fatto la loro parte e abbiamo vinto. La partita è aperta e ce la vogliamo giocare voto per voto in ogni collegio.

Chi butta giù dalla torre: la Meloni o Salvini?

Sono una persona mite (ride, ndr), non butto giù nessuno dalla torre. Però confido che siano gli elettori a ridimensionarli, spero che capiscano che le loro proposte non sono quelle che servono per le nostre famiglie, le nostre imprese e le nostre comunità.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni politiche, intervista a Manuela Rontini (Pd): "Le sfide non mi spaventano, la partita contro il centrodestra è aperta"

RavennaToday è in caricamento