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Elezioni politiche a luglio? I sindaci ironizzano: "Perchè non a Ferragosto?"

Ci mettono anche dell'ironia i sindaci di Rimini e Ravenna per commentare l'ipotesi delle ultime ore che vedrebbe gli italiani tornare al voto domenica 8 luglio (giorno della Notte Rosa)

Ci mettono anche dell'ironia i sindaci di Rimini e Ravenna per commentare l'ipotesi delle ultime ore che vedrebbe gli italiani tornare al voto domenica 8 luglio. In piena stagione turistica e nel giorno finale del weekend della Notte Rosa, che da anni fa il super-pienone sulla costa. "Perchè allora non a Ferragosto?", si chiede il primo cittadino di Rimini Andrea Gnassi, mentre Michele De Pascale ammette che "il Governo viene prima della Notte Rosa". Battute a parte, entrambi concordano che non sia il periodo giusto.

"Prima di ogni ragionamento turistico - ragiona Gnassi - solo pensare di andare due volte alle urne nell'arco di pochi mesi è folle". L'impasse post elettorale è "principalmente dovuto all'egoismo e all'incapacità di fare politica da parte di tutti i partiti e i movimenti, a partire da quelli che hanno vinto lo scorso marzo". E "questa follia - argomenta la sua contrarietà Gnassi - sarebbe moltiplicata per 10 se l'ipotesi di data fosse davvero l'8 luglio". Più che il turismo, aggiunge, "il vero danneggiato sarebbe l'affluenza alle urne". Si svilirebbe una conquista come il diritto di voto, "fa rabbia. Rimini sono sicuro non subirebbe un danno ma l'Italia intera si". Infatti, conclude, "democrazia è trovare il luogo e il momento migliore affinchè la gente possa andare a votare. E l'8 luglio non è questo momento, tra vacanze e settimana della Notte rosa che già oggi per noi significa il tutto esaurito. Ma se a prevalere sono i giochini politici staccati da qualsiasi realta', mi aspetto che questi come data alternativa propongano il Ferragosto".

Sulla stessa lunghezza d'onda il ragionamento di De Pascale. "Più che un danno all'economia del turismo, che probabilmente ci sarebbe, ma viene dopo, non si darebbe il tempo per fare emergere nuove proposte, senza dimenticare il rischio per l'affluenza alle urne". Il primo cittadino della città dei mosaici, dunque, più che su una questione legata alla stagione balneare si concentra sulla "scarsità di tempo per preparare la campagna elettorale e un dibattito diverso da quella precedente". Che ha offerto, lamenta, "un pessimo spettacolo, con tutti, Pd compreso, ad attaccare gli altri, senza dare conto delle loro proposte per il dopo elezioni". Così, prosegue, "nessuno è stato capace di fare un governo per via dei veti incrociati". E di certo un mese e mezzo di campagna elettorale non può cambiare le cose. "Non sono compatibili con proposte diverse". Dunque, suggerisce, meglio aspettare la prima data utile in autunno. Anche perchè a luglio molti italiani sono già in vacanza e andare il voto l'8 luglio sarebbe "una scelta dubbia per la partecipazione democratica", con un'affluenza già bassa. (fonte Dire)

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