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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Elezioni politiche, intervista a Marta Rossi (M5S): "Salario minimo, stop a tirocini gratis e più fondi su rinnovabili"

La candidata pentastellata: "La prima cosa da fare è dare risposte rapide e concrete a famiglie e imprese che si trovano in grave difficoltà a causa della crisi energetica, economica e sociale"

Maggiori investimenti sulle fonti d'energia rinnovabile e introduzione del salario minimo legale. Sono questi i due temi cardine espressi da Marta Rossi, candidata del Movimento 5 Stelle nel collegio plurinominale e uninominale della Camera alle prossime elezioni politiche. 33 anni, nata e cresciuta a Ravenna, Rossi si è diplomata al Liceo Linguistico prima di conseguire la laurea magistrale in Moda e Costume, formandosi tra Rimini, Roma e Barcellona. Ha poi trascorso tre anni lavorando tra Australia e Nuova Zelanda, intervallati da alcuni mesi di volontariato in India e Turchia. Attualmente si occupa di costumi per il cinema e l’audiovisivo e offre il suo aiuto nella gestione dell'agriturismo di famiglia. Il 16 agosto ha partecipato per la prima volta alle Parlamentarie del Movimento 5 Stelle.

In vista delle elezioni, abbiamo fatto qualche domanda alla candidata.

Com'è nata questa candidatura?
Dall'idea di poter contribuire in prima persona al cambiamento di cui il Movimento si è fatto e continuerà a farsi portavoce. Credo fermamente nei suoi principi e valori fondanti così come nel suo grande potere di rinnovamento e trasformazione del sistema e della società, e sono convinta che l’attuale programma vada a completare e rafforzare l’azione politica e le numerosissime battaglie intraprese finora.

Quali sono i temi di cui dovrà occuparsi in via prioritaria il nuovo Governo?
La prima cosa da fare è dare risposte rapide e concrete a famiglie e imprese che si trovano in grave difficoltà a causa della crisi energetica, economica e sociale che stiamo fronteggiando. Serve ripensare il mondo del lavoro in maniera strutturale introducendo il salario minimo legale, combattendo precariato e sfruttamento della manodopera. Dobbiamo accelerare la transizione energetica ed ecologica per affrancarci finalmente dalla dipendenza dal fossile. È assolutamente necessario iniziare a costruire seriamente un contesto internazionale di pace, con unità di intenti, costanza e determinazione.

Tema caro energia, rigassificatori, ripresa delle estrazioni, rinnovabili: qual è la sua posizione da ravennate?
Dobbiamo ragionare più concretamente in termini di sostenibilità, tutela ambientale e transizione ecologica. La quasi totalità delle guerre degli ultimi 70 anni, incluse quelle attualmente in corso, sono state in nome dell’energia. I Paesi produttori di fossile sono quelli dove si verificano le più gravi violazioni dei diritti civili. Il nostro obiettivo di garantire l’accesso all’energia pulita per tutti significa non soltanto combattere la distruzione degli ecosistemi liberandosi di una fonte inquinante e non rinnovabile, ma anche ridurre sensibilmente le disparità sociali e tutelare le democrazie e i diritti umani. È indispensabile continuare a investire nelle rinnovabili e privilegiare soluzioni che siano sostenibili sul lungo periodo e guardino maggiormente al futuro, come sintetizza il 2050 del nostro simbolo.

Secondo recenti sondaggi, il Movimento 5 Stelle avrebbe superato la Lega diventando il terzo partito del Paese dopo Fratelli d'Italia e Pd. Ritiene che si possa raggiungere un buon risultato anche nel Ravennate?
Incontrando i cittadini tra banchetti ed iniziative pubbliche è emersa una certa tendenza locale a pensare il voto come un atto di fiducia dato “in bianco”, spesso sulla base di una sorta di tradizione ereditata. Confrontandosi però sui temi concreti e sugli effettivi impegni mantenuti dalle varie forze politiche appare evidente la disillusione degli elettori nei confronti di quella “vecchia” politica che ha portato più volte l’Italia sull’orlo del baratro negli ultimi 30 anni. I dati sull’astensionismo infatti sono allarmanti, personalmente però rimango fiduciosa che chi tra i nostri concittadini non l’avesse ancora fatto dedicherà questi ultimi giorni di campagna elettorale ad informarsi, approfondire i diversi programmi e fare la scelta giusta il 25 settembre.

Durante la presentazione dei candidati M5S, lei ha sollevato il tema della lotta al precariato e dell'introduzione del salario minimo. Come bisogna agire in questo settore?
Il Movimento propone da anni l'introduzione del salario minimo legale a 9 euro l’ora, soglia che garantisce una remunerazione dignitosa ad ogni lavoratore e sotto la quale non si può scendere. La misura va a inserirsi in un quadro ben più ampio di lotta al precariato e rilancio del mondo del lavoro, oggi paralizzato da una situazione stagnante. Dobbiamo opporci insindacabilmente allo sfruttamento della manodopera, dire no a stage e tirocini gratuiti così come a contratti pirata di durate ridicole figli del Jobs Act, rafforzare il Decreto Dignità per continuare a incoraggiare invece i contratti a tempo indeterminato. Parallelamente è necessario garantire una reale e concreta parità salariale e di diritti tra donne e uomini, anche attraverso l’equiparazione dei congedi di maternità e paternità. Serve incentivare la legalità e contrastare le disuguaglianze.

Se fosse eletta quale sarebbe la prima cosa che farebbe?
Promuoverei un’iniziativa partecipata di sensibilizzazione ambientale e inclusione sociale sul nostro territorio, con e per la cittadinanza.

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