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Elezioni regionali, Bagnari: "Inquietante silenzio sui temi del turismo"

Nel "modello Emilia Romagna" da riformare ci sono anche le politiche del turismo”, afferma Mirco Bagnari, candidato alla Regione il prossimo 23 novembre

“Un certo inquietante silenzio in questa campagna elettorale (tranne qualche sparata poco concreta ) sui temi del turismo, da l'idea di che scarsa attenzione riceva questo settore con grosse potenzialità ancora inespresse, anche per la provincia di Ravenna. Nel "modello Emilia Romagna" da riformare ci sono anche le politiche del turismo”, afferma Mirco Bagnari, candidato alla Regione il prossimo 23 novembre.

“Partiamo dalla questione Bolkestein, troppo confinata tra gli addetti ai lavori: l'asta per riassegnare gli spazi demaniali su cui sorgono gli stabilimenti balneari (con l'ambiguità sui destini degli edifici di proprietà degli esercenti) e' un pericolo da allontanare. Quindi ben vengano tutte le iniziative come il tavolo tra associazioni di settore e Governo (e qui una "spinta" della Regione sarà importante) per cercare di porre il problema a livello europeo e cercare di creare un periodo di "moratoria" almeno di 30 anni per non andare subito alle aste. E ricordiamo, che non è un problema solo di balneatori, ma di tutto il suo indotto. La Regione può essere utile inoltre nell'intercettare risorse  nell'ambito della programmazione dei fondi fino al 2020 per creare progetti di ammodernamento delle strutture. C'è poi un fronte importantissimo legato a come vengono promossi i territori: il turismo in Emilia-Romagna e' ancora troppo legato al mercato interno (pesa per il 75% sul volume complessivo)".

"E’ necessario - aggiunge - creare un sistema di promozione in grado di "vendere" verso l'estero, un sistema turistico dell'intera Romagna. Ed anche il tipo di prodotto che si va a proporre, non può più essere quello semplicemente delle unioni di prodotto  - e in questo la Legge Regionale n. 7 va riformata drasticamente - ma di uno nuovo, integrato tra costa, collina ed entroterra di pianura. Un “modello” di turismo esperienziale, e fortemente emozionale, che possa attrarre il turista. Un turismo che miri alla persona, che la porti all'interno di aziende agricole e di produzione e venga attratto da percorsi ciclo-turistici che possono nascere unendo il reticolo già esistente e collegabile a percorsi internazionali (anche con investimenti pubblici infrastrutturali che devono essere fatti) e mettendo a valore le capacità e le esperienze di molte associazioni ed operatori dei territori".

"I beni e gli eventi culturali in grado di diventare elementi fortemente attrattivi e integrabili, traineranno anche zone non a spiccata vocazione turistica. Per far funzionare questo sistema serve, però, una politica integrata dei trasporti:  potenziamento del ferroviario e anche del trasporto "collettivo su gomma" in grado, per esempio, di migliorare i collegamenti con l'aeroporto di Bologna. Un'ultima considerazione – conclude Bagnari  - un territorio e' attrattivo se è attraente, e ben tenuto, per questo la manutenzione del territorio e il contrasto al dissesto idrogeologico ed alla erosione costiera (con tutti gli interventi e le opere che la Regione deve mettere in opera) sono argomenti importanti anche per dare un sostegno concreto e sicuro al nostro tessuto turistico”.

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