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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Elezioni regionali, Borgonzoni chiude con Salvini, Berlusconi e Meloni: "Liberiamo la Regione e andiamo a prenderci il Paese"

Piazza del Popolo gremita, con una presenza stimata di circa 6000 persone, venerdì sera per la chiusura della campagna elettorale di Lucia Borgonzoni, candidata per la Lega alle elezioni regionali di domenica

Piazza del Popolo gremita, con una presenza stimata di circa 6000 persone, venerdì sera per la chiusura della campagna elettorale di Lucia Borgonzoni, candidata per la Lega alle elezioni regionali di domenica 26 gennaio. Decine e decine di bandiere della Lega sventolanti, ma anche di Forza Italia e Fratelli d'Italia. A introdurre gli ospiti sul palco, tra urla e applausi, è il segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone: oltre a Lucia Borgonzoni e a Matteo Salvini, anche Silvio Berlusconi per Forza Italia, Giorgia Meloni per Fratelli d'Italia, ma anche il Governatore della Liguria Giovanni Toti, Mirko De Carli del Popolo della famiglia e il sindaco di Coriano Domenica Spinelli.

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Il comizio si apre con i leader del centrodestra che, schierati in fila sul palco, intonano davanti e insieme al pubblico l'Inno di Mameli. La prima a prendere in mano il microfono è il sindaco di Coriano: "Lucia Borgonzoni sarà il primo presidente del cambiamento - attacca Spinelli - E' riuscita a far convergere sulla sua persona un grande progetto politico. E se sul piano politico Lucia ha vinto, sul piano umano ha già stravinto. Saremo protagonisti di un cambiamento, il 26 gennaio c'è un unico voto utile e possibile: Lucia Borgonzoni presidente".

Borgonzoni in Piazza del Popolo con Salvini, Berlusconi e Meloni (foto di Massimo Argnani)

Poi prende brevemente la parola Antonio Puzalkov, candidato della lista a sostegno della Borgonzoni 'Giovani per l'ambiente': "Mi sta battendo forte il cuore. Vi chiedo di usare l'unica arma che questa democrazia permette: la parola e il voto. Se avete a cuore l'ambiente, votate Borgonzoni". E' quindi il turno del Governatore della Liguria Toti: "Io sento profumo di vittoria. Questa non è la chiusura della campagna elettorale, la chiusura è alle 23 di domenica, quando festeggeremo Lucia come presidente di questa Regione". Infine De Carli del Popolo della famiglia, che incita il pubblico: "Mamme, papà, figli: facciamo sentire il ruggito di questa regione che porterà Lucia a vincere? Porteremo la famiglia al centro delle politiche della regione".

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Salvini: "Da lunedì ci occuperemo di vita vera"

E' il turno del leader della Lega, che sale sul palco supportato dalle urla dei sostenitori al grido di 'Mat-te-o, Mat-te-o!". "Questa piazza è la risposta che porterò in tribunale se mi manderanno in prigione per aver difeso questo paese - attacca subito Salvini - Da lunedì, quando Lucia sarà in Regione, ci occuperemo di vita vera, in primis di sicurezza con un assessorato specifico che abbia le idee chiare, fra queste la lotta alla droga piazza per piazza, palazzo per palazzo. C'è qualcuno che preferisce difendere la privacy dei delinquenti - continua facendo riferimento al caso del "citofono di Bologna" - Io sto con i genitori che combattono per avere scuole e quartieri puliti, a Bologna come a Ravenna. Vogliamo una regione vicina alle imprese: Ravenna soffre, tra l'oil&gas, la tassa sullo zucchero, sulle lotterie, sull'ombra dei balconi: vogliamo una regione dove lavora non chi ha la tessera di partito giusta in tasca, ma chi è bravo. Noi abbiamo portato un'idea di futuro, dei giovani, dell'innovazione, dell'agricoltura, della pesca, della bellezza, del turismo: dall'altra parte solo insulti a me, a Lucia, a voi, e io sono contento perchè anche in questa piazza ho avuto l'onore di stringere la mano a qualcuno che era consigliere Pd, segretario di Rifondazione comunista, persone di tradizione partigiana che mi han detto 'io domenica voto Lega perchè il Pd ormai è il partito dei banchieri e della casta'. Mi hanno rotto le scatole perchè oso venire in vacanza in Romagna in costume da bagno: vi dico che ci rivediamo l'anno prossimo in Romagna con l'emozione di aver regalato un sogno. Io ho dato qualcosa a voi, ma porto a casa dalla Romagna gioia, emozione, affetto, bellezza, abbracci, non solo voti ma anche fiducia, che vale più dei voti, e sono orgoglioso di avere la vostra fiducia. Per questo paese sono disposto a dare anche la vita. Domenica sarà una festa, e se vinciamo mandiamo a casa Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti".

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Meloni: "Siete di fronte a un crocevia della storia"

A una settimana di distanza dalla sua ultima visita a Ravenna, sale sul palco Giorgia Meloni: "Siete di fronte a un crocevia della storia: dal vostro voto di domenica dipendono moltissime cose. Sicuramente il futuro di una regione che può avere molto di più: è vero, l'Emilia-Romagna è una locomotiva, ma non lo è grazie al Pd, ma nonostante il Pd, che ha smesso di governarla questa regione. E lo sanno benissimo anche loro, perchè se fossero fieri del lavoro che hanno fatto non parlerebbero tutto il giorno di noi, ma dei loro risultati. E non fate promesse ridicole... Bonaccini se ne inventa una al giorno, ma lo sanno che a un certo punto hanno smesso di governare e si sono limitati a gestire il potere". Poi attacca le sardine, che stanno manifestando contemporaneamente in piazza Kennedy a breve distanza: "Un movimento che nasce con la pretesa di cambiare il linguaggio d'odio, ma non si è capito perchè loro che devono combattere l'odio poi passano la giornata a insultare tutti quelli che non la pensano come loro, a fare manifestazioni per tentare di impedirci di parlare. Il famoso movimento spontaneo spinto dall'establishment. Sono sardine che nascondono squali, gli squali che conosciamo da una vita. Ma la gente non è stupida e il Pd lo vuole mandare a casa. Siamo qui per dare risposte sul lavoro e alle tante imprese che sono state costrette a chiudere. Tasse su qualunque cosa, sul carburante, sulle bibite zuccherate, sulla fortuna: la tassa sulla fortuna la dovete pagare voi che siete al Governo che siete dei miracolati! Noi vogliamo stare a fianco a chi produce, vogliamo riconoscere il valore del lavoro e non pagare il reddito di cittadinanza ai nomadi, agli spacciatori, agli abusivi. Vogliamo dare risposte alla domanda di sicurezza dei cittadini e combattere l'immigrazione illegale. Perchè si dice che gli immigrati vogliono fare dei lavori che gli italiani non fanno più... tipo votare il Pd - ironizza la leader di Fratelli d'Italia - Vogliamo stare vicini alle famiglie, perchè sulle famiglie mentono tutti. Difenderemo la famiglia, i figli, l'identità di questa nazione. E noi siamo fieri della nostra identità, voi lo sapete: io sono Giorgia - intona ad alta voce sulla base dell'ormai celebre ritornello - lo sanno tutti, sono una madre, sono una donna, sono italiana, sono cristiana, e con Salvini e Berlusconi sono pronta a governare questa nazione e a difendere la sua identità! Avete una grande responsabilità: scegliete il centrodestra, ma non per interesse: se votate per interesse non votate per noi, e neanche se votate per odio e perchè odiate tutto e volete distruggere tutto... in questo caso votate i 5 stelle. Scegliete noi se votate per amore, se vi muove l'amore per la vostra terra, famiglia, impresa, per il vostro futuro".

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Berlusconi: "Vittorio Sgarbi sarà assessore ai Beni culturali"

La Meloni passa il microfono a Silvio Berlusconi, per la prima volta a Ravenna in veste di politico: "Voi sapete bene cosa è successo negli ultimi 70 anni: un sistema di potere si è consolidato, e non è sano che siano sempre gli stessi a governare per un tempo così lungo. Occorre cambiare, che entrino facce nuove, nuove idee, nuove energie. Domenica cambierà la vita per molti di voi: ho conosciuto imprenditori che mi dicevano che è quasi possibile svolgere la professione non essendo parte di questo sistema di potere. Questo cambierà, noi non assegnamo ai parenti e agli amici le funzioni importanti, noi le abbiamo sempre assegnate a chi veramente risulti avere esperienza e capacità per poter assolvere quella funzione. Con la vittoria di Lucia di domenica cadranno tutti gli attacchi di chi dice che noi siamo contro le donne: niente di più falso. Lucia Borgonzoni ha tutte le qualità, l'esperienza, la capacità e le conoscenze per poter scegliere gli uomini e le donne migliori dai quali farsi affiancare". Poi chiama sul palco Vittorio Sgarbi e annuncia abbracciandolo: "Forza Italia ha dei candidati con importanti esperienze e il nostro amico Vittorio Sgarbi sarà un grandissimo assessore ai Beni culturali. Sarà un risultato che non potrà non avere conseguenze importanti sul governo del paese, perchè democrazia significa governo del popolo, e mi auguro che al governo daranno le dimissioni. La differenza fondamentale tra noi del centrodestra e la sinistra riguarda la concezione che abbiamo dello Stato e del rapporto tra Stato e cittadini: lo Stato per noi è a servizio dei cittadini, e i cittadini hanno i loro diritti per natura, e non per concessione dello Stato, e quindi lo Stato non può diminuire nè abrogare questi diritti, anzi; deve tutelarli verso i nemici esterni. Per la sinistra, invece, lo Stato dà ai cittadini i diritti di cui fruiscono, e quindi lo Stato può diminuire o togliere ai cittadini i loro diritti, rischiando di diventare ostile ai cittadini stessi. E da questo derivano tutte le decisioni che chi è al governo mette in campo. Ricordatevi di questa enorme differenza tra noi e loro domenica: noi siamo quelli della libertà, del lavoro, delle imprese, del benessere, dei servizi; loro sono quelli che ai cittadini vogliono imporre soltanto il loro potere e la loro volontà".

Borgonzoni: "Liberiamo la Regione e andiamo a prenderci il Paese"

La candidata Borgonzoni chiude la serata: "Noi vinceremo perchè noi siamo la piazza che propone, e non una piazze contro - indicando verso le sardine in piazza Kennedy - Noi stiamo proponendo un futuro migliore all'Emilia-Romagna. Vogliamo liberare la nostra terra: perchè una sanità come quella che c'è in Emilia-Romagna, dove se non hai i soldi hai la visita dopo un anno e mezzo, non la vogliamo più, vogliamo una sanità per tutti. Vogliamo una regione che risponda alle esigenze dei romagnoli, vogliamo nuove regole dove la regola fondamentale deve essere "Prima gli italiani". Vogliamo le infrastrutture, ce le promettono dagli anni '90, e ora all'improvviso ce le ripromettono: noi le faremo, e faremo ripartire l'economia di una regione che ha dei problemi, non lo nascondiamo. Vogliamo un lavoro qualificato, un futuro per i nostri ragazzi. Abbasseremo prima e toglieremo poi l'Irpef. Vogliamo sicurezza: in questa regione non esiste un assessorato ma neanche il concetto di sicurezza, non vengono stanziati fondi, abbiamo paura a girare nelle nostre città, poi ci sentiamo dire dalla sinistra che è percezione. Come prima cosa rifaremo una commissione d'inchiesta su Bibbiano, e poi metteremo mano al welfare. Il Partito democratico odia la nostra terra, per le tasse che ha messo, perchè ci ritiene la cassa dove mettere sempre le mani. Siete di fronte a una scelta di due tipi di idee: la nostra, legata alla famiglia, ai valori, a ritenere ospite chi viene qua che non può dettare regole. Noi faremo regole perchè non aprano moschee ovunque, perchè se vieni qua devi parlare italiano e devi farti piacere il presepe e l'albero di Natale. Vogliamo una regione libera, equa, in cui tutti siano uguali, in cui uno non debba avere paura a dire che non vota come chi comanda in quel momento. Siamo un popolo immenso e possiamo liberarci, e dopo con questa squadra andiamo a prenderci il Paese". Durante la serata, diversi contestatori si sono riuniti in piazza dell'Aquila con tanto di striscioni e lanciando fischi e insulti nei confronti degli esponenti della destra, tutti tenuti a debita distanza dalle forze dell'ordine.

Foto Massimo Argnani

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