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Elezioni regionali, Movimento 5 stelle: "Sanità ravennate in codice rosso"

A denunciare la situazione è Cinzia Pasi, candidata alla elezioni regionali per il Movimento 5 stelle

"E’ una vera e propria odissea dover ricorrere al Pronto Soccorso di Ravenna. Un'attesa di oltre 7 ore prima di poter essere chiamati dai medici in reparto che con fare eroico e dedizione svolgono il loro lavoro, attese che in alcuni casi limiti si sono protratte fino a 30 ore. Oltre 7 ore di attesa da aggiungere ad altre 2 di media di stazionamento in attesa di verifiche e controlli, per un totale di oltre 10 lunghissime ore. Entrare in accettazione alle ore 19, significa uscirne alle 5 della mattina seguente. I 5 medici preposti al reparto restano inspiegabilmente solo in 3 dalle 22 poiché 2 destinati agli ambulatori di sostegno terminano il loro turno di lavoro senza che altri li sostituiscano. A queste condizioni la chiusura degli ambulatori diviene una sorta di strettoia a imbuto che pesa sui “pazienti” cittadini che vedono così lievitare le ore di attesa in una scomoda sala". A denunciare la situazione è Cinzia Pasi, candidata alla elezioni regionali per il Movimento 5 stelle.

"La situazione del reparto è andata via via peggiorando anche dopo l’estate quando 5/6 medici, che per il periodo estivo erano stati assunti a contratto, non hanno accettato una proroga, preferendo dedicarsi alle specializzazioni - aggiunge Pasi - Va detto anche che altri due hanno deciso di licenziarsi per fare i medici di base. Le turnazioni non miglioreranno certo, in quanto almeno due si assenteranno per motivi personali riducendo così ulteriormete il gruppo dei medici disponibili. Il lungo sostare al pronto soccorso è causato anche dalla cronica indisponibilità dei posti letto che obbliga i pazienti a essere parcheggiati in attesa di eventuali dimissioni per poter poi essere ricoverati. Unica soluzione possibile e assai rapida: il ripristino del numero dei posti letto che in tutti questi anni le “ristrutturazioni e le armonizzazioni” messe in atto, con la chiusura dei piccoli ospedali, altro non hanno fatto che sforbiciare posti letto e servizi a discapito dell’utente finale. L’obiettivo è riportare al numero di 5 posti letto per 1000 persone quello che ora invece è stato ridotto al 3,7 per 1000 persone. Un semplice investimento sulla creazione di posti letto invece di puntare su edilizia sanitaria per uffici. Questa sarebbe una scelta di buon senso, oltre a essere indispensabile e improrogabile il potenziamento del personale del Pronto Soccorso e di tutti i servizi sanitari e per dare più tutele al personale medico e infermieristico per garantire adeguate risorse, riposi e sicurezza sul luogo di lavoro".

"Ma se Ravenna piange, Lugo certo non ride - aggiunge la candidata - E’ letteralmente trasecolato il paziente quando, alla richiesta di una visita presso l’ospedale, si è sentito dire "l’appuntamento è tra 16 mesi"! Ma a Lugo pare proprio che le criticità non siano circoscritte alle liste d’attesa, che sono al limite della fantascienza. Infatti durante la sera i medici di turno sono solamente due, di cui uno deve essere disponibile per le emergenze in ambulanza sul territorio e l’altro per le urgenze di Pronto soccorso. Anche i mezzi di emergenza come le automediche pare proprio che siano al minimo indispensabile. Previste una ogni 60.000 abitanti, il nostro territorio ne vede disponibili una per Lugo e una per Ravenna. La situazione di questi presidi che servono una area estremamente vasta mette in luce tutti i limiti e le carenze delle scelte e delle azioni fatte dalla Regione, che per bocca del Presidente uscente si sta affannando a strombazzare prossimi investimenti poichè in campagna elettorale. Farli prima no? Purtroppo tutti i disservizi e i disagi restano a carico dei cittadini e non possono pagare sempre e solo i più deboli. Il mio impegno in Regione sarà volto a sollecitare la riorganizzazione dei presidi ospedalieri, sostenendo sempre una sanità che non spreca ma che ottimizza e pone il benessere del cittadino al centro del suo interesse, con particolare attenzione alle persone anziane e alle famiglie con portatori di handicap e diversamente abili. Una sanità che deve essere rigorosamente pubblica e sostenibile anche dal punto di vista ambientale. In Regione per essere le vostre sentinelle utili".

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